DI CRISTIANO RAVARINO BACONOMOFILO DICHIARATO SEDICENTE GIORNALISTA BENEFICATO DA FRANCIS BACON CON CENTINAIA DI DISEGNI ACCREDITATI DA BACONOLOGI PARVENUS & MARGINALI ESORDIENTI
“Francis Bacon disegnatore in Italia”, benefattore omofilo del sedicente giornalista Cristiano Ravarino, risulta eventato da una esposizione allestita a Treviso in alcuni spazi della Casa dei Carraresi (15 ottobre 2016 - 1° maggio 2017). Prodotta e organizzata dal Trio RGM (Ravarino-Guerini-Maretti). Tale esposizione ha lo scopo di suscitare attenzioni positive a opere considerate false dal Curatore del Catalogo Generale (exempla Martin Harrison - metavisual@btinternet.com): non mercanteggiate da alcuna galleria d’arte prestigiosa adeguatamente curriculata, improponibili dalle case d’asta della categoria Sotheby’s e Christie’s, discriminate dalle fiere dell’arte multistellate insediate a Parigi, Basilea, Madrid, Colonia, Bologna.
Perchè trattasi di una esposizione allestita con opere cartacee, accreditata da baconologi esordienti curriculati da gesta curatoriali compiute ai margini del cosiddetto “sistema dell’arte”, marginalizzati e marginalizzanti: autori di testi “depennati” (non accreditati né citati) dai redattori della bibliografia essenziale pubblicata nei cataloghi di esposizioni allestite con opere tutte notoriamente autentiche. Una esposizione massmediatizzata copiaincollando comunicati stampa come questo che riproduto qui di seguito farcito da aggiunte evidenziate dal carattere tipografico grassetto (o neretto).
Mostra Francis Bacon a Treviso. I confini della mente in Casa dei Carraresi dal 15 ottobre al 1 maggio 2017. La mostra è dedicata all’artista irlandese controverso e sregolato, figlio del ‘900 e delle sue sofferenze, interprete della maledizione del corpo e dell’anima. Un’incredibile opportunità di entrare nella mente dell’artista, di comprenderne i dubbi, le angosce e le ragioni che lo spinsero a scegliere i suoi soggetti, in un’inedita lettura attraverso le teorie della psicanalisi di Sigmund Freud.
Le opere visibili appartengono per la maggior parte alla prestigiosa FBF – The Francis Bacon Foundation of the Drawings Donated to Cristiano Lovatelli Ravarino, della quale è presidente l’avvocato Umberto Guerini (socialista del PSI bolognese craxiano!), il quale ha curato molti (quanti?) volumi (esempio unico “La punta dell’iceberg” edito nel 2008 da Maretti), ed esposizioni (dove? accreditate da chi?) dedicate all’artista irlandese Francis Bacon.
ADDENDA CONCLUSIVA – Rebus sic stantibus, poiché i disegni firmati F. Bacon, gestiti e promossi dal trio Ravarino-Guerini-Maretti, risultano esposti in locations mercenarie disponibili come e quanto le suites alberghiere nelle quali è possibile soggiornare con indentità documentate anche da passaporti falsi, oppure in location surroganti, accreditati da simil-esegeti neo-baconologi mallevadori d’occasione, assoldati a buon prezzo di volta in volta per la bisogna scrittoria contingente, concludo scrivendo alcune domande alle quali è possibile rispondere.
* A quale casa d’aste con insediamenti internazionali, come Sotheby’s e Christie’s, è possibile affidare in conto vendita i disegni firmati F. Bacon provenienti dal Ravarino?
* In quale fiera dell’arte come Art Basel, Arco Madrid, Artefiera Bologna è possibile esporli accreditati da una galleria d’arte incontestabilmente internazionale?
* Quale museo con buona e indiscutibile reputazione nel mondo dell’arte e dell’artisticità è disponibile per l’allestimento di una loro esposizione?
MEMENTO A FUTURA E PERENNE MEMORIA
(Già variamente webizzato con date precedenti today)
In trio con l’avvocato Umberto Guerini e l’editore Christian Maretti, Cristiano Ravarino ha cominciato a esibire in tournée espositiva i “suoi” disegni firmati Francis Bacon a Venezia, durante i mesi della Biennale 2009, in due sale di Cà Zenobio appositamente locate per la cosiddetta bisogna, esponendoli poi a Milano in Palazzo Durini, prima di esporne 33 a Cento nella Pinacoteca Civica “Il Guercino (fino all’8.11.2010), con alcuni (sette!) disegni del Guercino, in contemporanea con altra esposizione di altri disegni (40) nel Centro Cultural Borges a Buenos Aires (fino al 19.8.2010) e nella Fundacao Eugenio Almeida a Evora in Portogallo (5 luglio- 3 ottobre 2010). Intenzionato ad esporli ovunque perché siano considerati autentici al punto da essere presi in considerazione come business dalle case d’asta Sotheby’s e Christie’s
Senza specificare in ogni occasione espositiva, però, se sono i disegni protagonisti della vicenda giudiziaria che lo ha avuto protagonista dal 1997 al 2005, oppure sono “altri” disegni. Non comprendendo alcun disegno dei 120 che illustrano il mio libro “Francis Bacon disegnatore in Italia” Iles Celébès Editios, Geneve) presentato e promosso nella Artefiera 1999 (http://rossiroiss.wordpress.com/2008/01/03/francis-bacon-disegnatore-in-italia/). Nè comprendendo alcun disegno dei 41 venduti (sequestrati) al Prof. Francesco Martani e dei 25 venduti (sequestrati) al notaio Angelo Guerrini: repertati dal Tribunale di Bologna. Assenti anche quelli venduti a Giorgio Soavi e ad altri amatori, senza contare quelli scambiati con i pittori Pozzati, Saliola, il sarto Bosi et altri amatori bolognesi (oltre a quelli divenuti mia proprietà).
Non ha specificato ciò perché i disegni esposti sono tutti disegni (astutamente occultati), quasi certamente mai sequestrati (come quelli che possiedo), né indagati, dalle autorità inquirenti per essere giudicati dal Tribunale di Bologna che ha emesso una sentenza a suo carico (difensore l’avv. Umberto Guerini) nel cui dispositivo risulta scritto:
La lunga vicenda processuale alla quale il Ravarino ha assiduamente partecipato per sostenere con determinazione la sua innocenza, non ha potuto chiarire a fondo la sostenibilità e la sussistenza della ipotesi accusatoria.(…) I contorni di questa lunga e accidentata relazione sentimentale (tra il Ravarino e il Bacon) non sono nitidi; né potrebbero esserlo per le reciproche esigenze di riservatezza che hanno impedito di renderla pubblica. Per cui il racconto (del Ravarino) appare da un lato verosimile, punteggiato di riferimenti che lo rendono attendibile, e dall’altro tacciabile di mitomania, o quanto meno di esagerazione strumentale. Si ritiene che anche la esistenza del rapporto e dei disegni donati non escluda comunque successive e arbitrarie falsificazioni. (Dal libro “La punta dell’iceberg” di Umberto Guerini Christian Maretti Editore 2008: un libro-zibaldone privo dell’indice, del colophon e del frontespizio)
Chi sia Cristiano Ravarino l’ho già scritto in più occasioni, biografandolo nel mio libro dettagliatamente con le sue gesta di baconomofilo e le sue opinioni. Questa occasione scrittoria la colgo per scrivere che attualmente è un uomo sovrappeso nato nel 1952, malamente e irreversibilmente smogliato dal 1997, diseredato dal padre Mario, italo-americano morto ottantatreenne nel 1998 a Vergato/Bologna, e ancor peggio sfratellato dal secondogenito Luke Antony , privo di rapporti genitoriali, non avendo generato alcun figlio con Beatrice Beghelli sposata nel 1991, da lungo tempo privo di qualifica professionale relativa ad attività lavorativa produttrice di redditi dichiarati nella apposita denuncia annuale: un uomo che si dà immagine di baconomofilo beneficato da Francis Bacon con disegni, anziché con valuta internazionale cache, per l’affettuosa amicizia manifestatagli in più occasioni a cominciare dal 1980. Un uomo facebookamiciziato con informazioni bugiarde (l’anno di nascita 1957, anziché 1952, per es.), titolare soltanto di una utenza telefonica mobile e recapito postale C.P. 962 Piazza Minghetti 40124 Bologna, presenzialista in vernissage e feste private organizzate da conoscenti indulgenti e accondiscendenti.
Per quanto riguarda i 33 disegni firmati Bacon esposti a Cento e catalogati da Maretti, condivido il pensiero e il giudizio di Vittorio Sgarbi che riassumo come segue.
Bruttezze disegnate nel peggiore dei modi para-artistici con l’intenzione di sfigurare più che raffigurare caratteristiche somatiche reali conosciute. Oppure disegni d’aprés che non è possibile supporre siano stati eseguiti come studi preparatori per ritratti, poiché non corrispondono a ritratti eseguiti. Opere, quindi, postume, presumibili come opere eseguite eventualmente “dopo” e approssimativamente da mano diversa da quella di Bacon, firmate eventualmente per certificarle opere di suo pugno, malgrado le brutture esecutive che hanno destato e continuano a destare perplessità nei baconologi più prestigiosi e accreditati: opere meritate come doni, anziché valuta internazionale cache, da Cristiano Ravarino giovane amico affettuoso e disinibito, compagno di bevute e partouzes.
Giovedì 11 ottobre 2001, il quotidiano bolognese “Il Domani” notiziò su un’intera pagina l’inizio del processo a carica di Cristiano Ravarino per l’affaire Bacon, titolando: “In aula il giallo dei falsi Bacon”.
In un riquadro della stessa pagina pubblicò questo mio esercizio scrittòrio:
Bacommedia O Bacongedia?
Baconofagia O Baconoclastia?
Baconburla O Bacontruffa?
Baconapogrifi O Baconautografi?
Baconsì O Baconnò?
Or che ce l’ho ravarinati…cosa ne fo?
Tony Shafrazi della omonima galleria d’arte di New York, subentrata alla Marlborough Gallery di Londra nella gestione della esclusiva su Bacon con annessi e connessi , durante una conversazione privata a Venezia sulla terrazza della Guggenheim Collection, sollecitato a esprimere un giudizio personale su Francis Bacon disegnatore in Italia pro Ravarino, mi ha detto: “E’ un affaire tutto italiano che non mi riguarda, né riguarda i titolari del lascito ereditario di Francis Bacon, per noi sono opere false”. Parere condiviso dai gestori della Galleria Malborough che fino ad oggi è stato condiviso dalle case d’asta Sotheby’s e Christie’s e dalla Tate Gallery.