Enzo Rossi-Roiss

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“Elegia XIX” di Jhon Donne (1572-1631)

Per insegnarti, per primo ecco son nudo; allora dunque,
per coprirti che altro ti occorre più di un uomo?

ANDANDO A LETTO

“Elegia XIX” di Jhon Donne (1572-1631)

Perché sia letta da ogni donna giovane

consapevole di essere divenuta oggetto straordinario di desiderio sessuale

nell’immaginario di un poeta eccellente

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Vieni, mia Donna, vieni mio vigore sfida di ogni riposo,
finché mi affanno resterò in affanno.
Spesso il nemico avendo il suo nemico in vista
dalla sola presenza vien fiaccato, anche se non combatte.
Getta pur quel cinto che splende simile allo Zodiaco,
ma che nasconde al mio sguardo un mondo assai più bello.
Togli gli spilli dal pettorale cosparso di lustrini,
così che gli occhi dei maliziosi vi si possono fermare.
Slacciati, perché quell’accordo armonioso
mi dice di esser già l’ora di recarsi a letto.
Via quel busto felice, che invidio,
perché può starti così stretto.
E via la gonna che svela una tanto bella condizione,
come quando dai campi fioriti l’ombra dei colli si fugge.
Via il diadema tenace, ed esso mostri
il diadema fluente dei capelli che da te si leva:
e ora via quelle scarpe, posa il tuo piede libero
in questo sacro tempio dell’amore, su questo soffice letto.
In vesti così bianche che gli Angeli del cielo erano soliti
essere accolti dagli uomini; Angelo, conduci insieme a te
un cielo simile al Paradiso di Maometto; e sebbene
cattivi spiriti biancovestiti passino, noi facilmente riconosciamo
questi Angeli da uno spirito malvagio,
quelli rizzano i nostri capelli, ma questi ci rizzano la carne.

Dona licenza alle mie mani erranti, lasciale andare
avanti e indietro, in mezzo, sopra e sotto.
Oh mia America! Mia nuova terra scoperta,
mio regno, più sicuro se solo un uomo lo domina,
miniera di pietre preziose, mio Impero,
come sono benedetto in questo mio scoprirti!
Entrare in questi ceppi significa essere liberi;
dove metto la mia mano sarà il mio suggello.

Completa nudità! Tutte le gioie a te sono dovute,
come le anime si separano dal corpo, così i corpi si devono spogliare
per gustare la gioia interamente. Le gemme che voi donne usate
sono come i miei dorati pomi d’Atlanta, davanti allo sguardo degli uomini,
tali che quando l’occhio di uno stupido s’illumina a una gemma
la sua anima terrena non vuole la donna, ma vuole i suoi beni.
Come dipinti, o come gaie rilegature di libri
fatte per i profani, così sono le vesti delle donne;
in sè le donne sono libri mistici che solo noi,
fatti degni della loro grazia, vediamo rivelati.
E poiché io sono chiamato a conoscere tanto,
liberamente mostrati come a una levatrice;
getta via tutto, si, getta i tuoi bianchi lini:
all’innocenza nessuna penitenza è mai dovuta.

Per insegnarti, per primo ecco son nudo; allora dunque,
per coprirti che altro ti occorre più di un uomo?

Published by rossiroiss, on maggio 25th, 2012 at 8:42 pm. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

COMUNICAZIONE RISERVATA AI MIEI LETTORI BIBLIOFILI

Molti dei miei libri risultano commercializzati dalle librerie del sito web www.maremagnum.com oppure consultabili – per es. – nelle biblioteche del Polo Bibliotecario Università Bologna: http://sol.unibo.it/SebinaOpac/Opac (20 titoli).
Nelle biblioteche del Polo Veneto (http://polovea.sebina.it/SebinaaOpac/Opac) risultano presenti 13 pubblicazioni, reperibili nelle seguenti location:

LA BIBLIOTECA DELLA BIENNALE DI VENEZIA (Manù – L’arte lettone contemporanea –Dossier Piero Manzoni)

FONDAZIONE QUERINI STAMPALIA (Operazione Giovanna – Conny cara non è un carnevale – Dossier Pozzati – Mondo lettone made in Italy – Partigiani in azione – Poemi doping – Sepo: l’affichiste tout-court – la rivista NUCLEO D n:1.2.3.4 /1962-63)

FONDAZIONE GIORGIO CINI (Il delitto Murri – L’innocenza di Tullio Murri)

CENTRO STUDI TEATRALI DI CASA GOLDONI (Moglie coscienza)

ISTITUTO VENEZIANO STORIA DELLA RESISTENZA (Partigiani in azione)

Photo: 1956 Estate - Moi meme d'antan in una cava di tufo salentina.
Moi meme in una cava di tufo salentina nel 1956

Published by rossiroiss, on maggio 24th, 2012 at 3:08 pm. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

DELLA “POESIA. AUDACIA DELLA RAGIONE” ARGOMENTATA IN QUERINI STAMPALIA PER OMAGGIARE MARIO STEFANI

http://www.ilridotto.info/it/content/della-%C2%ABpoesia-audacia-della-ragione%C2%BB

Per la serie annuale di incontri letterari, volti a omaggiare il poeta veneziano Mario Stefani (1938-2001) e a valorizzare il linguaggio della poesia, la Fondazione Querini Stampalia ha consentito a Sabina Crippa la realizzazione di un progetto intitolato “Poesia. Audacia della ragione”, insediandolo nel suo Auditorium G.Piamonte (ore 17 del 23  maggio 2012). Sono intervenuti con brevi interventi mirati e specialistici: Maurizio Ascari, Giuseppe Capriotti, Emanuele Marcello Ciampini, Pietro Li Causi, Gino Zucchini. Moderatrice Sabina Crippa. Presente Vanna Vinci, fumettiste e illustratrice. Col patrocinio del Dipartimento di Studi Umanistici della Università Cà Foscari, in collaborazione con il Consorzio Venezia Nuova. E’ stato così possibile celebrare la scrittura versificata analizzando e illustrando la dimensione creativa e razionale con approcci disciplinari diversi.
Tra gli aspetti esaminati, analizzando la scrittura poetica come straordinario strumento della ragione, è stato privilegiato quello iconografico costituito dai geroglifici di una cosmogonia egiziana, da immagini della mitologia fondante la grecità antica, la pittura rinascimentale del Botticelli, la riflessione scientifica sul potere terapeutico del componimento poetico, la narrazione della genialità matematica insita nella creazione di ogni grande poeta.
Gli autori dei vari interventi hanno letto e deambiguato (decodificato anche con comparazioni) testi di Omero, Virgilio, Giorgio Caproni, Eugenio Montale, Giacomo Leopardi e J. Donne: tracciando un percorso interdisciplinare, intrapreso con l’intenzione d’interrogare le diverse soluzioni del comporre poesia suggerite dalla ragione, dove di continuo nuove vie s’incrociano, per dividersi e reincrociarsi.
Mario Stefani non è stato citato, però, né è stato letto un suo testo, oppure auspicata la pubblicazione in un canzoniere unico di tutti i suoi versi a futura memoria della donazione della sua biblioteca alla Fondazione Querini Stampàlia, con carteggi e collezione di opere d’artisti amici.

Published by rossiroiss, on maggio 24th, 2012 at 3:04 pm. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

DELLE CAZZATE FACEBOOKPOSTATE O TWITTATE

(…) le stesse  che si dicono in privato, se scritte e pubblicate, hanno diverso peso e significato. La pubblicazione del privato – letteralmente, la messa in pubblico del sé – è del resto la grande novità e il grande problema dell’epoca, ed è comprensibile che gl’incauti ci inciampino. (…) credo sia importante che  l’uso rozzo o violento o ‘gnorante della parola pubblica non venga considerato alla stregua del famoso “prezzo inevitabile da pagare al progresso”. Cioè: se uno dice una scemenza o una odiosità, bisogna rinfacciargliela, bisogna imputargliela. Non deve passarla liscia, è diseducativo. (…) Twitti? Sei su Facebook? Il tuo modello dev’essere Dickens. (MICHELE SERRA, la Repubblica del 22 maggio 2012)

Published by rossiroiss, on maggio 22nd, 2012 at 11:07 am. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

A VENEZIA… OVVIAMENTE! (104)

A Venezia, alle ore 20.30 di sabato 19 maggio 2012 il regista Gianni De Luigi (teatrante veneziano dotato di arredo pilifero facciale, figlio di Mario e fratello di Ludovico, entrambi pittori veneziani), autoruolandosi anche fine dicitore similBene di versi danteschi, ha messo in scena sulle tavole di una barcone bialberato modello Trabocolo, nomato Nuovo Trionfo e ormeggiato in Punta della Dogana lato Canal Grande, uno spettacolo parzialmente teatrale, protagonisti quattro attori + quattro acrobati africani del Kenia + più quattro musici (compreso un cantante similDeAndrè). Progettato dall’Istituto della Commedia dell’Arte Internazionale (ICAI) tale spettacolo ha per titolo “Co fa scuro”, destinato a essere replicato lungo la costa dalmata per esemplificare la tradizione teatrale veneta viaggiante.

Published by rossiroiss, on maggio 19th, 2012 at 10:21 pm. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

DELLA GLASS AMERICA’S CUP EXPO LOGOTIPATA PROMOVETRO

A coronamento della AMERICA’S CUP 2012, evento di straordinario pregio per la città di Venezia sarà allestita, all’interno dell’Arsenale (dal 12 al 20 maggio nelle Tese di San Cristoforo e Club vip 45), una mostra tematica di opere in vetro intitolata “Il respiro del mare, il soffio del vetro” che vedrà esposte una ventina di sculture con un unico filo conduttore: il mare, nelle sue molteplici sfaccettature come l’acqua, i colori, le trasparenze, le imbarcazioni, gli animali. La mostra sarà visitabile dal 12 al 20 maggio dalle ore 10 alle ore 20. Sic! l’incipiti di un comunicato-stampa.

Trattasi di un evento espositivo organizzato dal  CONSORZIO PROMOVETRO logotipato AMERICA’S CUP in luogo veneto/lagunare: come la expo collettiva GLASSTRESS (http://www.glasstress.org/event_2011/7)  organizzata nel 2009 e 2011 dall’imprenditore vetrario “enfant du pays solista” Adriano Berengo nelle sale di Palazzo Cavalli Franchetti sul Canal Grande e replicata profiquamente in più luoghi foresti (Riga, Vienna, New York) logotipata BIENNALE DI VENEZIA, diversamente dalla GLAZED (www.glazedproject.com) sperimentata da Massimiliano Schiavon a New York, con opere proprie e di Pino Signoretto, una-tantum come impresa improduttiva nel novembre 2011, collateralmente a una esposizione e promozione di prodotti enogastronomici di aziende agricole italiane logate Agriland-Italian Gourmet organizzata da Erica Story.
Il Consorzio Promovetro ha organizzato tale evento espositivo pro cinquanta aziende del vetro di Murano (l’unione fa la forza… di chi singolarmente è debole!), per favorire la pesca di attenzioni e clienti nel bacino di una utenza internazionale amatoriale adeguatamente redditata, eccezionalmente presente a Venezia.
Accreditando i “Trofei” e 650 gadget da offrire agli ospiti vip e ai giornalisti, tutte sculture vetrose che simulano “… quegli elementi – le vele, le imbarcazioni, il mare – che legano indissolubilmente, per storia e conformazione, la Serenissima all’ambiente marino”: garantite dal bollino “Marchio Vetro Artistico® Murano” (diverso da altra garanzia di originalità nomata Sigillo Informatico Logix), per la certificazione della loro provenienza muranese e della caratteristica di pezzo unico ognuna, distinguibile da ogni altra scultura vetrosa seriale mercanteggiata dalla concorrenza sleale.
A prescindere dal mercanteggiamento dell’artisticità vetrosa permanentemente esposta in tutta l’area cosiddetta marciana e nel suo circondario. Cominciando da Pauly Glass Factory C.V.M. prospiciente lo scalone del Museo Correr e Wow The Star Collection con la opere d’aprés Dalì. Visitando Archimede Seguso, La Coupole, Cenedese, Venini, Berengo Collection e curiosando nel mini negozio con l’aggettistica vetrosa a un euro monoprix, attivato recentemente sotto le Paratie Vecchie in posizione retrostante al palchetto con l’orchestrina del Caffè Lavena.

Published by rossiroiss, on maggio 10th, 2012 at 1:52 pm. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

PARALIPOMENIZZANDO FRANCIS BACON DISEGNATORE ETERODOSSO IN ITALIA ESPOSTO A VENEZIA IGNORATO E MISCONOSCIUTO DAI BACONOLOGI ORTODOSSI

A Venezia sono sempre più numerosi e spregiudicati gli espositori e venditori di oggettistica carnevalesca e sculture vetrose modellate in Altrove, accreditata come oggettistica modellata da cartapestai veneziani e maestri vetrai di Murano, l’espositore di disegni attribuiti a Francis Bacon, invece, è unico: “badato” dalla proprietaria/affittuaria dell’immobile, un bilocale piano terra uso abitativo con servizi e giardinetto antistante, allocato in San Marco 1957/A, nella stretta Calle de la Fenice con l’accesso al Teatro riservato a chi vi lavora e vi si esibisce.

Un giornalista inglese  della categoria “tuttoscrivente” ha notiziato l’iniziativa scrivendo che tali disegni, attribuiti a Francis Bacon, risultano esposti in Piazza San Marco (approssimativamente!), senza specificare se l’espositore è un bancarellaro o altro titolare di attività commerciale con clientela turistica della categoria mordi-e- fuggi. Né ha specificato alcunché delle motivazioni all’origine della loro “incredibilità” come opere di Francis Bacon, considerate inautentiche (oppure illegittime) dai baconologi d’antan più accreditati, dalla Tate Gallery di Londra, da Martin Harrison curatore del catalogo ragionato e dagli esperti delle case d’asta Sotheby’s e Christie. (Cfr: I «disegni italiani» sono davvero di Francis Bacon? – Martin Bailey e «The Art Newspaper», Il Giornale dell’Arte n. 315, dicembre 2011). Senza specificare che tale iniziativa espositiva risulta dotata di accredi soltanto italiani:Fondazione Valerio Riva, With Edimar (Edizioni Maretti), l’avvocato bolognese Umberto Guerini inventore (presuntivamente anche gestore!) della Francis Bacon Drawing Foundation allocata in London.

E’ stato scritto: “Negli ultimi tre anni sono state organizzate una serie di mostre. La prima nel 2009, durante la Biennale di Venezia, a Palazzo Ca’ Zenobio degli Armeni, intitolata «La punta dell’iceberg». Senza aggiungere che gli organizzatori di tale esposizione non hanno più messo piede in Palazzo Zenobio, perché sgraditi agli Armeni padroni di casa.

Ignorando l’esistenza del mio libro edito nel 1998 col titolo “Francis Bacon, disegnatore in Italia” (Iles Celébès Genere Ed.), anticipato da “The Sunday Review” de “L’Indipendent” a Londra il 3 maggio, diffuso in concomitanza con l’Artefiera 1999 e divenuto rarità bibliografica fuori catalogo. Oltre a tutto ciò che ho scritto e pubblicato successivamente, reperibile nel web con la pubblicistica fangosa postata in blog compiacenti da chi mi contrasta con maldicenze (mal-scritte… anche!) diffamatorie, biografandomi nato in una famiglia numerosa (ignorando che sono nato primogenito) e in fuga migratoria dal sud nel momento in cui mi sono trasferito a Urbino come studente del Corso di Giornalismo presso l’Università locale. Diversamente da chi mi indirizza mail come questa datata 20 gennaio 2012, riprodotta qui di seguito.

Dear Mr Rossi-Roiss, per primo, mi dispiace, non parlo Italiano.

I was in Milan last week, partly to see the Artemisia Gentileschi exhibition, partly to interview Mr Paul Nicholls. I had organised a debate on Cristiano Ravarino’s drawings, to take place at the Courtauld Institute of Art on January 25th. At the last minute this had had to be cancelled because of legal threats from Umberto Guerini, who says that because of the court decision in Bologna in 2004 no one may challenge the authenticity of Ravarino’s drawings. I have been trying to find your book in Italy and elsewhere, but with no success. I was, though, shown a copy by Paul Nicholls and the first thing to say is that the style of the drawings you reproduce is very different from those that have been exhibited since Venice, 2009. This is one of very many anomalies in this case, not least that the drawings do not resemble any authenticated works by Francis Bacon. May I ask if you would you be prepared to discuss this matter further with me? Yours sincerely,

Martin Harrison – (Editor, Francis Bacon: The Catalogue Raisonné)

Ne “Il Giornale dell’Arte” è stato scritto: “A oggi i disegni sono stati accettati da molti storici dell’arte italiani”. Senza elencarli avventizi come qui di seguito: Alessandro Riva (più che baconologo, narratore dell’artisticità depotenziato da una disavventura giudiziaria), Alberto Agazzani (baconologo pentito, auto-defilatosi nel frattempo), Duccio Trombadori (occasionalmente ingaggiato per una “bisogna” espositiva contingente), Vittorio Sgarbi (occasionale e cauteloso esegeta di tali disegni dubbiosi), Raffaele Cavarro (baconologo debuttante). Aggruppati a un unico inglese, l’anziano Edward Lucie-Smith, pervenuto alla baconologia recentemente e considerato inattendibile dagli studiosi suoi connazionali, reclutato dal trio Ravarino-Guerini-Maretti per assumere il ruolo di baconologo autenticatore “foresto”.

Published by rossiroiss, on maggio 8th, 2012 at 2:11 pm. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

ZIBAL-ROISS-DONE

IL RIDOTTO di Venezia
la prima rivista in rete di attualità culturali
*direttore editoriale Roberto Bianchin * direttore responsabile Luca Colferai*
http://lampisterie.ilcannocchiale.it/post/2730828.html
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ZIBAL-ROISS-DONE
(già postato nel web)

Barba ci cova  (I)
Vuolsi così scrivere dell’arredo pilifero facciale
http://www.ilridotto.info/it/content/barba-ci-cova-1

Barba ci cova (II)
Vuolsi così primieramente scrivere dell’arredo pilifero facciale antiquariale
http://www.ilridotto.info/it/content/barba-ci-cova-2

Barba ci cova (III)
Vuolsi così scrivere dell’arredo pilifero facciale greco antico e romano imperiale
http://www.ilridotto.info/it/content/barba-ci-cova-3

Barba ci cova (IV)
Vuolsi così scrivere dell’arredo pilifero facciale ecclesiale e di quello diversamente religioso ultraortodosso.
http://www.ilridotto.info/it/content/barba-ci-cova-4

L’anno centenario di Egidio Costantini
artefice ineguagliabile della Fucina degli Angeli
http://www.ilridotto.info/it/content/il-centenario-di-egidio-costantini

Allegro concitato l’Epistolario Erotico
di Arturo Toscanini amante di Ada Mainardi andante calmo
http://www.ilridotto.info/it/content/allegro-concitato-lepistolario-erotico-di-toscanini

Dodo D’Hambourg l’eremita
Il sogno erotico degli anni del boom vive oggi ritirata dal mondo
http://www.ilridotto.info/it/content/dodo-d%E2%80%99hambourg-leremita

Viva Carnevale a Riga
Diciotto opere di Ilze Jaunberga dedicate al Carnevale di Venezia
http://www.ilridotto.info/it/content/viva-carnevale-riga

Del Proverbiar Sproverbiando
(esercizio scrittòrio paremiologico)
http://www.ilridotto.info/it/struttura/sproverbi

Lampisterie
(lampi di pensiero fertile)
http://www.ilridotto.info/it/struttura/lampisterie

Published by rossiroiss, on maggio 6th, 2012 at 4:10 am. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

DEL “TRICK” FRAMMENTO AMOROSO NEL DISCORSO DI R. BARTHES

Premesso che a ogni individualità è connesso una specie di quid che agisce alla maniera di una testata teleguidata e fa in modo che tale immagine, fra migliaia di altre, venga a trovarmi e mi catturi.
Premesso ciò, scrivo del “Trick” frammento del discorso amoroso letteratureggiato da Roland Barthes.
E’ “Trick”
ogni incontro amoroso accaduto una sola volta: più di un adescamento, meno di un amore: un’intensità, che passa, senza rimpianto. Metafora di molte avventure che non sono tutte sessuali.
E’ “Trick” l’incontro di uno sguardo, la condivisione di un’idea o di un’immagine, un sodalizio effimero e forte, che accetta di sciogliersi naturalmente, una bontà infedele, un modo di non impeciarsi nel desiderio, senza tuttavia schivarlo: una saggezza insomma.
E’ “Trick” ciò che per un uomo ha sempre come inizio l’incontro con un tipo di donna vagheggiato (perfettamente codificato, però: tanto che potrebbe figurare in un catalogo o in una pagina di annunci del tipo AAA Cercasi).
E’ “Trick”, quindi, ciò che, appena ha inizio lo scambio di opinioni condivisibili, consente all’uomo di trasformare in persona reale l’individualità femminile vagheggiata, e genera un rapporto prefigurato inimitabile, qualunque sia la banalità delle prime parole scambiate.
Senza ricorrere alla psicologia, perciò, per ogni uomo e’ “Trick” l’incontro con una donna che si rivela a poco a poco: nell’abbigliamento, nel discorso, in ogni accento, nell’arredamento di ogni interno nel quale interagisce, in ciò che si potrebbe chiamare il suo vissuto domestico, in ciò che oltrepassa la sua anatomia, della quale ha però la gestione.
Essendo il Trick affine al movimento amoroso: un innamoramento virtuale, bloccato volontariamente da una parte e dall’altra, per contratto tacito e sottomissione a un codice culturale che assimila l’abbordaggio di ogni partnership sessuale al dongiovannismo.

Published by rossiroiss, on marzo 15th, 2012 at 1:18 pm. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

A VENEZIA… OVVIAMENTE! (98)

A Venezia è possibile darsi reddito e notorietà scrittòria come autori di libri venezianophili per turisti lettori deboli massificati, redatti zibaldoneggiando approssimativamente il già noto variamente editato da Franco Filippi, il Centro Internazionale della Grafica et similia, stampatori di libri per lettori forti bibliophili selezionati. Docet Alberto Toso Fei, veneziano di Murano quasi cinquantenne,  autore del libro intitolato “I misteri di Venezia“, editato da Studio LT2: un libro redatto eseguendo esercizi di scrittura rassuntiva, nel quale risulta frullato il già scritto, presupponendolo antologia di canovacci per la recita guittesca di guide turistiche foreste (tante, anche, abusive) approssimativamente informate e sbrigativamente didascaliche. Tale libro contiene una introdu-presenta-prefa-zione di servizio (27 righe autoreferenziali) scritta da Carlo Lucarelli in dimestichezza con misteri diversi da quelli veneziani libroessenzializzati dal Toso Fei: logotipato veneziano di Murano, come tanta oggettistica vetrosa made in Cina muranesizzata da chi la monetizza a Venezia.

Published by rossiroiss, on febbraio 25th, 2012 at 4:46 pm. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati