Enzo Rossi-Roiss

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Vulvaepistole inedite

Mia cara,non so quanto consapevolmente hai intrapreso il viaggio che ti ha condotta nell’immaginario erotico di un uomo ripetutamente ringiovanito dagli innamoramenti che ha suscitato e continua a suscitare e godere senza remore, presago che un giorno invecchierà di colpo e deciderà di scomparire per sottrarsi a ogni sguardo estraneo inopportuno e a ogni attenzione doverosa. Che non ti accada di scrivere, il giorno in cui dovessi smettere di essere oggetto del suo desiderio: “L’ho più desiderato che amato”. Ti accada, piuttosto, di dare inizio con quest’uomo a uno straordinario rapporto sentimentale e passionale, assumendo il ruolo di musa eccezionale, emblema del suo desiderio sessuale, vulvofora diletta e protetta. Fino a fargli scrivere: “La tua vulva è una prova dell’esistenza di Dio”.Disegna un nuovo profilo sentimentale di quest’uomo con le tue attenzioni e amorosità, sapendo che si è ruolato tuo partner desiderante, e che ti aspetta là dove gli sia consentito continuare a indagare nell’habitat del desiderio il legame tra corpo ed eros, vale a dire tra fisicità e immaginazione, a prescindere dall’età e dall’aspetto fisico di entrambi, col proposito di concretizzare una unità taoista (1+1=1).Scrivo ciò in attesa di notizie tue.

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Diletta più di quanto il nomen significa,mi sei risultata sensuale appena ti ho incontrata in stazione. Il tuo corpo ha sfoggiato senza civetterie ai miei occhi un gioco attraente di forme. Tutti i puntini di sospensione del tuo sms sono divenuti immediatamente parole comprensibili. E ho pensato: “Mi darebbe una soddisfazione sorprendente abbracciarla e baciarla, per percepire ogni sua vibrazione come riverbero di ogni mia carezza”. Perciò ti ho comparata, poi, conversando, a un violoncello: il più sinuoso tra gli strumenti ad arco, il più evocativo e immaginifico perché il più femmina. Perciò ho cominciato a ipotizzare di stabilire con la tua persona un rapporto intrigante e indefinibile, con l’intenzione di realizzare una sintonia speciale. Siccome il tuo corpo ha un anima è vorrò che mi racconti la sua storia, quando me lo godrò sarò violoncellista e ti stringerò a me con braccia e gambe, per ammansirti e domarti nei momenti in cui dovessi risultare riottosa alle mie carezze: usando l’immaginazione per cercare le tue zone erogene più sensibili, le più reattive ai miei toccamenti.Comunicami dove e quando incontrarci.

Published by rossiroiss, on dicembre 1st, 2007 at 7:31 pm. Filled under: Diario, Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati