Enzo Rossi-Roiss

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HANNO PARLATO DELLA LORO SCRITTURA E PITTURA

GIORGIO CELLI – COSTANZA SAVINI – LOLITA TIMOFEEVA

NELLA BIBLIOTECA DELLE DONNE A BOLOGNA

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Costanza Savini, Gaetana Miglioli, Lolita Timofeeva, Giorgio Celli e Daniela Delzotti (foto di Lodovico Pignatti Morano)

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Lolita Timofeeva, pittrice lettone italiana russofona con casa e atelier a Bologna dal 1991 ha parlato in una saletta della Biblioteca delle Donne a Bologna (ore 18-20 del 10 novembre 2009) per descrivere e commentare tre dipinti personali, esposti occasionalmente in tale saletta, collateralmente all’incontro con la scrittura e i supporters di Giorgio Celli e Costanza Savini. Si è data cosi (e ciò) facendo visibilità e interrelazioni come pittrice, artefice di opere eseguite spennellando colori su un substrato materico simulante superficie muraria, alla maniera del pittore Janis Andris Osis ex rettore dell’Accademia di Belle Arti di Riga suo maestro lettone in atelier più che in Accademia: per rappresentare l’interno della camera di un alberghetto a ore insediato in via Drapperie a Bologna, con figura femminile poco abbigliata in età giovanile.

Quasi certamente tale "esposizione" sarà curriculata come "personale", datata 2009 (l’unica!), non documentata da alcuna eco massmediatica, come altre esposizioni "personali" precedenti allestite in location succedanee: nella Sala Europa del Centro Ippico Pavarotti a Modena (1999), nell’Espace Rdc Couloir – Batiment ASP del Parlamento Europeo a Bruxelles (2002), nel vano scala d’ingresso antistante la reception con biglietteria e book shop del M.I.C. a Faenza (2003), in una sala della Biblioteca di Letteratura Straniera a Mosca (2004) collateralmente alla presentazione di alcuni libri.

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Per quanto mi riguarda considero opportuno testimoniarla a futura memoria, confermando il giudizio critico leggibile nel mio libro intitolato "Mondo lettone made in Italy" (Edizioni QuattroVenti di Urbino 2007).

Considero Lolita Timofeeva artista virtuosa nel concepire e realizzare mimesi iconiche e aniconiche con apporti di stilemi storicizzati e museificati, capace di simulare accademicamente forme e contenuti artistici di volta in volta simbiotici o più convenienti e remunerativi. Come e quanto un’attrice teatrale sperimentata, capace di simulare sentimenti e comportamenti finalizzati alla resa scenica immediata, prescindendo dalle disapprovazioni considerate negatività contingenti. Le opere più originali che ha ideato e realizzato, però, fino all’anno in cui scrivo, sono quelle che costituiscono il ciclo “Kama” (dipinti, sculture in vetro e bronzo, opere grafiche): una straordinaria raffigurazione del mondo dei sensi esplorato godendo senza remore un rapporto di coppia intellettuale e passionale, totale e totalizzante, destinato a rivelarsi ineguagliabile, perché vissuto intensamente nel momento in cui il fervore sentimentale l’ha pervasa in sintonia col fervore creativo. Si tratta di una trascrizione del Kama Sutra con immagini plastiche e pittoriche magistralmente eseguite, che emblematizzano l’amplesso amoroso goduto nei momenti in cui il suo desiderio ha mosso… passi decisi e veloci senza inciampare (parole di un poeta). Come ho scritto per le opere intitolate "Kama", nel ruolo di esegeta "ab origine".

(Postato anche in www.italo-baltica.it/blog - www.lampisterie.ilcannocchiale.it e come NOTA in Facebook)

Published by rossiroiss, on novembre 12th, 2009 at 11:14 am. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

BERLUSCONI DISARMATO DA VENERE

 

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Digital work on canvas cm.190×190 di Filippo Panseca, 2009.

Published by rossiroiss, on novembre 4th, 2009 at 6:23 pm. Filled under: Senza categoriaCommenti disabilitati

DELLA FINARTE IN ROSSO CHE FA INFURIARE I CREDITORI TOREATI


(Già postato nel Blog: www.lampisterie.ilcannocchiale.it)

La Finarte in rosso, presieduta da Giorgio Corbelli (Mister Telemarket), fa infuriare sempre più i creditori che si sono costretti ad attivare studi legali perché sia loro dato il dovuto per la vendita di opere d’arte affidate per la vendita alla Casa d’Aste. Tanto quanto ha fatto infuriare il pratese Carlo Palli divenuto ex Direttore della Vendita a Venezia, causa contratto scaduto e non rinnovato: ultima Asta diretta la n.1447 del 6-7 giugno 2009.
Li fa infuriare perché usa l’incasso di ogni asta, come capitale di provenienza privata, anziché bancaria, esente da interessi passivi, quindi, per pagare sempre più in ritardo i più aggressivi tra i creditori delle aste precedenti, contravvenendo agli accordi contrattuali sottoscritti con gli affidatari delle ultime opere vendute. Significando con ciò che Finarte è divenuta un cerino acceso, destinato a spegnersi scottando le dita degli affidatari di opere che lo reggeranno per ultimo.
Chiunque abbia intenzione di affidare a Finarte opere d’arte perchè siano vendute all’asta, perciò, legga e annoti le informazioni che seguono reperibili in rete tramite Google.

 Finarte: aggiornamento dell’indebitamento
(Milano 30  gennaio 2009 – Il sole 24 Ore Radiocor)
Il gruppo Finarte Casa d’Aste a fine 2008 ha registrato un indebitamento finanziario netto di 7,9 mln, contro i 7,8 di fine novembre e i 5,1 di fine 2007. Lo scorso 27 gennaio è stato presentato il business plan 2009-2012 al cda, che tuttavia si riserva l’approvazione entro febbraio, volendo acquisire maggiori dettagli sull’assunzione dei ricavi e sulla difficoltà di raccolta delle opere d’arte.

(30 settembre 2009 – www.dell’economia.it/news)
Finarte Casa d’Aste ha comunicato che la posizione finanziaria netta al 31-08  evidenzia un rosso di 5,7 mln, dai -5,3 di fine luglio mentre il saldo riferito al gruppo è negativo per 5,7 mln, dai 5,3 mln precedenti.

Finarte non comunica più i risultati raggiunti dai lotti
(Forum FinanzaOnline del 6 ottobre 2009)
Ho letto sul sito Finarte un comunicato ove si dice che non comunicherà più i prezzi raggiunti dai lotti in asta, ma solo se il lotto è stato o meno venduto.
Non mi sembra il massimo come trasparenza…
Secondo voi è corretto per Privacy non pubblicare i risultati?

* E’ una vera sciocchezza.
* Visti i bilanci perennemente in rosso della società, non vorrei che altri siano i motivi di tale pensata. Oltre a chiedermi se con tale oscuramento dei dati potranno essere inserite le loro vendite nella compilazione dei ranking dei vari artisti.
* Forse la crisi morde così tanto il settore che per evitare ripercussioni sulle quotazioni delle opere evitano la diffusione dei prezzi di vendita…
* Scusate, ma, con quello che si sente in giro, CHI ha il coraggio di comperare qualcosa da Finarte?
* Mi sembra un autogol clamoroso: Ma chi darà a Finarte ancora i quadri da vendere?? Il trak record serve anche ai potenziali venditori per capire quale casa d’aste può consentire loro di realizzare al meglio. Mah…

L’inquietante silenzio di Finarte…
(www.news.kataweb.it del 9 ottobre 2009)
Da un articolo di Paolo Manazza del Corriere Economia di lunedì 5 ottobre:
(…) Finarte è partita in quarta con quattro vendite. Due di arredi antichi (a Roma e Milano), una di gioielli e una di arte contemporanea (entrambe a Milano). Sui risultati una coltre di silenzio…

(www.euroborsamagazine.it  del 26 ottobre 2009)
FINARTE CASA D’ASTE chiude la giornata di contrattazione (del 22/10/2009) a quota o,247 con un -4, meno rispetto alla chiusura precedente (o,258 del 21/10/2009). Un titolo del FTS All-Share che realizza il -8,52% sulla settimana, si posiziona quindi 414° nella clas performance sui 21 giorni (mese lavorativo)

Finarte non opabile in www. borse.it/forum
Domanda: Mi piacerebbe sapere come mai questo titolo ogni giorno ha pochi movimenti, al massimo scambio di 60.000 azioni. Se io compero e poi decido di vendere, riesco? Oppure, visto che la richiesta è bassa, nessuno li prende? Grazie a chi mi da delle spiegazioni.
Risposta: Lasciala perdere Finarte, io son dentro, seppure abbastanza leggero. Società che della borsa non gliene frega nulla, non opabile e  scarsa iniziativa per accrescere il proprio business… peggio di così…unica nota positiva un prezzo che secondo me è basso al momento, ma se non fanno niente…

 

 

Published by rossiroiss, on novembre 3rd, 2009 at 1:24 pm. Filled under: Senza categoriaCommenti disabilitati

DELLE PERFORMANCES ESPOSITIVE DI LOLITA TIMOFEEVA MENO FREQUENTI PERCHE’ PRIVE DI SPONSOR E MENTORI ADEGUATI

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Lolita Timofeeva accanto a Eugenio Giani, ex assessore al Comune di Firenze.

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Le performaces espositive della pittrice lettone italiana russofona Lolita Timofeeva si sono rarefatte di anno in anno a cominciare dal 2005, dopo il primo ciclo iniziato nel 1993, epicentrato a Bologna, concluso nell’anno 2000.

Risulta incontestabilmente fondativo il ciclo del suo lancio “da zero notorietà e redditività artistica, a…”, costituito da 21 expo personali in Italia e all’estero, con 5 presenze successive in Artefiera (più 4 in altre Fiere a Milano, Ginevra, Venezia), e la partecipazione alla Biennale di Venezia 1997, adeguatamente e variamente bibliografata.

Il ciclo che ho generato e gestito nel ruolo di esegeta principe e promoter/comunicatore sponsorizzato dal mio personale capitale di conoscenza ed estimatori, dotato di autonomia logistica progettuale e intellettuale, propulsiva e determinante.

Un ciclo che ho pubblicizzato con numerossimi testi scritti per essere pubblicati, con la mia firma e con pseudonimi (la cui identità scrittòria fittizia è stata generata da me con artifici), in cataloghi e pubblicazioni varie: testi che risultano tutti citati (elencati) dalla Timofeeva nella sua bibliografia webizzata senza il mio nome.

Un ciclo padre indiscutibile dei cicli successivi costituiti da 11 expo personali complessive (comprensive di alcuni flop come l’expo durata 5 giorni del 2002 a Bruxelles, in una sala del Parlamento Europeo, malmallevata da Giorgio Celli), più alcune collettive, durante gli anni 2001-2008, con nessun’altra presenza in Artefiera, nè altra partecipazione equivalente a quella della Biennale veneziana, da me realizzata e “presentata” (ved. Catalogo Ufficiale) nel ruolo di Commissario.

Conseguentemente si è rarefatta anche la sua bibliografia costituita sempre più da “voci”… in picciol numero e modesta significanza, di anno in anno: idem la sua collezione di foto in compagnia di Personaggi illustri nel ruolo di testimonial consapevoli e non.

Così come è diminuita progressivamente la sua attività espositiva, particolarmente durante l’ultimo ciclo di iniziative prevalentemente epicentrate a Firenze: mallevate da Eugenio Giani, assessore allo sport del capoluogo toscano e accreditate dal mentore di servizio istituzionale eclettico e disinvolto Maurizio Vanni, organizzatore di mostre collettive allestite con opere di autori eterogeni insiemizzate di volta in volta in ogni luogo con (e da) titolazioni pretestuose, buone anche per l’insiemizzazione di opere diverse d’altri autori.

Tanto da cominciare a risultare assente anche là dove è risultata presente: tra gli artisti in rapporto con la Modenarte insediata a Modena e Venezia (per es.).

Con nessuna expo personale allestita durante gli anni 2006-2009 da curriculare nel sito personale www.lolitatimofeeva.it, dove risultano webizzate soltanto partecipazioni a expo collettive: 12, comprensive dell’annuale (ricorrente) Premio Sulmona, e delle stesse collettive replicate in location diverse a cura del Vanni. Accreditata (motu proprio) nei cataloghi come rappresentante della Repubblica di Lettonia, della quale non è mai stata cittadina, nè ha mai posseduto il passaporto dopo quello degli occupati sovietici.

Esemplare e significativa la Florence Biennale 2007 (1-9 dicembre) insediata in alcuni locali della Fortezza da Basso a Firenze, con lo spazio espositivo Timofeeva disallestito e disertato dall’artista (unica “lettone” catalogata, però!), causa la manifesta inconsistenza artistica dell’insieme fierizzato dall’agenzia organizzatrice.

Una “Biennale di Venezia 2007″ risulta curriculata nel suo sito web senza l’indicazione della location et altro identitario: significando millanteria, oppure Florence Biennale 2007…refusata.

Nel 2008 ha partecipato soltanto a quattro expo collettive: 3 curate dal solito Vanni, compresa una del 2007 replicata (Segni di confine), più una FreshGlass di Adriano Berengo nelle cui fornaci a Murano non sono in produzione nuove sculture in vetro firmate Timofeeva..

Il 2009 è avviato a concludersi in bianco (come suol dirsi), principiando un nuovo ciclo di rapporti precari col sistema dell’arte in età antaizzata, avendo superata la frontiera dei 40 anni nel 2004.

Nel website personale si segnala referenziata a Riga dal micro spazio espositivo (commerciale) Tifana Gallery, nel quale non ha mai allestito alcuna esposizione. Non gode buona fama presso Solvita Krese, director del Latvian Centre for Contemporary Art, che l’ha contestata (e continua a contestarla) come rappresentante artistica della Lettonia, considerandola straniera perchè cittadina italiana.

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Per leggere altro cliccare i link qui di seguito:

http://www.liquida.it/lolita-timofeeva

http://www.italo-baltica.it/ Personality

http://immobilmente.blogspot.com/2008/11/bologna-case-agli-amici-degli-amici.html

www.enzorossiroiss.blogspot.com/…/eurocarni-in-tribunale.html

www.lastampa.it/redazione/…/38108girata.asp

www.studiliberali.it/…/LO%20SCANDALO%20DI%20BOLOGNA.pdf

www.namir.it/MAFIAGRAFFITI/legalita.htm

Published by rossiroiss, on novembre 2nd, 2009 at 2:15 pm. Filled under: Diario, Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati