Enzo Rossi-Roiss

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DELLA VISUALITA’ DI CHI SCRIVE

E DELLA EXPO DI GIOVANNI FONTANA
NELLE SALE DELLA FONDAZIONE BERARDELLI

“Testi e pre-testi” di Giovanni Fontana da Frosinone, esposti dal 19 dicembre 2009 al 31 marzo 2010 nelle sale della Fondazione Berardelli a Brescia in via Milano 107 (www.fondazioneberardelli.org).
400 reperti cartacei (per lo più), tutti ben vestiti (incorniciati) pronti per essere appesi sulle superfici murarie di residenze abitate da collezionisti e di sedi museali in sintonia: riprodotti in un libro d’arte di 236 pagine, col supporto di un repertorio fotografico bio(auto)biografante e col meglio di esercizi scrittòri d’autori specifici omologhi (oppure omologabili) e delle dichiarazioni personali di poetica deambiguanti.
A futura memoria del già fatto e massmediato (anche editato) da un creativo in dimestichezza (e rapporti di amicizia) dal 1966 con lo Stato Maggiore Internazionale della Poesia Visiva Sonora e Performativa, renitente a riconoscersi all’interno di una corrente artistica soltanto, poiché reclama per sé il diritto a (auto)definirsi “poliartista”, considerando limitativa (o limitante) l’appartenenza a una corrente artistica.
Diritto che, per quanto mi riguarda, gli riconosco perché lo condivido ed esercito da gran tempo, dissertando e scrivendo de “La visualità di chi scrive”.
La visualità di chi concepisce e realizza oggetti materiali dotati di pertinenze estetiche, considerandoli attrezzatura per l’abbattimento della cosiddetta “barriera gutenberghiana”. Una visualità che il suo creatore supporta con la sonorità, la vocalità, la gestualità per potenziare così il suo carico di significanza (o significazione) complessivo (o complessante).
La visualità costituita da un insieme di opere connotate da matericità “plus” e “poli”, per la cui deambiaguazione è indispensabile indagare il vissuto esistenziale e professionale dell’artista autore: particolarmente se l’artista dichiara di aver “creato” la sua “poesia visiva” e di continuare a crearla intrattenendo rapporti ravvicinati anche con l’architettura, il teatro, la letteratura e la musica.
La visualità di chi intrattiene rapporti ravvicinati e perversi con la parola scritta: rapporti  occasionalmente anche ludici, patafisici, oulipiani.
Condividendo l’opinione di chi sostiene che l’operatività artistica di ogni individuo creativo di talento scaturisce dal suo vissuto, come da una sorgente primaria, incanalandosi in un alveo interrelazionale che la connota e caratterizza (caratterializzandola, anche) inconfondibilmente.

Published by admin, on dicembre 28th, 2009 at 10:20 am. Filled under: Enzo Rossi-Ròiss1 Comment

ALAIN-PIERRE PILLET E’ MORTO A GINEVRA

POETA/EDITOR DI ILES CELEBES

La notizia è tutta nel titolo: mercoledì 16 dicembre 2009 è la data della sua ultima giornata terrena, vissuta parzialmente fino alle ore pomeridiane. Appena ho ricevuto l’informazione ch’era morto, mi sono chiesto: In quale ufficio postale è stata annullata l’affrancatura della sua ultima cartolina postale illustrata, inviata a persona amica con firma APP? A chi l’ha indirizzata e con quale commento?
Quelle indirizzate a me sono numerose, a cominciare dalla prima dell’anno 1987, fino all’ultima datata 31 agosto 2009, dopo aver dato inizio al nostro rapporto intellettuale a Comacchio nel giorno vernissage (30 luglio) della mostra personale di Enrico Baj, allestita nelle sale di Palazzo Bellini. Un rapporto che ci ha poi ruolato traduttori reciproci ed editori di alcuni nostri esercizi di scrittura poetica e letteraria (io in lingua italiana il suo francese, lui in lingua francese il mio italiano). Compagni di strada sui percorsi dell’arte e della poesia nei miei territori, come nei suoi. Complici nella simulazione di interrelazioni e prestazioni ingannevoli, ma opportune di volta in volta. Tanto da fingermi, con la sua approvazione, presentatore e recensore di mostre d’arte col suo nome e cognome. Tanto da fingersi fidanzato esotico di una giovane e fascinosa “single” in rapporto di coppia (more uxorio clandestino) con me notoriamente meno giovane e “sposato”.
Mediterò sul mio rapporto più che ventennale con APP, e scriverò altro. Sia considerato omaggio, intanto, questa prima scheda per bibliofili.

(Pubblicato anche come Nota in Facebook e nel Blog www.Lampisterie.ilCannocchiale.it)


 Ilze a VE clip_image027

Alain-Pierre Pillet a Venezia nei giorni della Biennale 2007 in visita alla expo di Ilze Jaunberga.


ALAIN-PIERRE PILLET – APP est né en 1947 à Genève. Est un fin connaisseur des auteurs latins et des poètes surréalistes. Circule aux Iles Célèbes, collabore régulièrement à la revue Camouflage. Lecteur passionné de l’œuvre d’André Pieyre de Mandiargues. Il fonde en 1980 les éditions Îles Célèbes (avec Patrik Weidmann). 1981 : rencontre de Manina et Venise. Plongée hypnopompique dans la stupéfiante image de la ville. Enquête sur les expériences lagunaires de l’automatisme psychique pur et dérive dans les efflorescences de la table d’Hermès. 1984: lancement du Bombardier géant du rêve noir, miroir en lagune d’ André Breton à Venise. 1985 : recherche de fragments sur la plage de Mogador. 1988 : approche d’un brasier ardent aux Îles Éoliennes. 1986-1991 : délégué helvétique au Congrès de Banalyse. 1989-1990 : Comité Psychogéographique de Londres. 1991 : ALD. 1994 : activités de traducteur et de consultant sur la ligne Bologne – Riga. 1997 : le 17 mai. " (Paul Sanda, Pris de peur) " En voulant " S’enfoncer dans l’amour". Son livre Watt Mer  I, II et III (édition/Syllepse 200-2003) a été également adapté au théâtre: mise en scène André Steiger, Théâtre St-Gervais Genève (du 16 au 29 janvier 2006).Il gère ses propres éditions : Iles Célèbes. On le voit justement sa personalité à travers ses livres. Il organise régulièrement des expositions en collaboration avec des photographes, où il est l’auteur des textes. Ses livres sont embellis par Yves Nadal, Robert Lagarde, Sergio Dangelo, Hérvé Télémaque, Jean Terrossian, Christian d’Orgeix, Emanuel Sanz, Lolita Timofeeva, Jacques Monory, Anne-Lise Dehée.
Parmi ses apparitions: Heures exquises, I et II (La maison de verre, 1996), Paysage poétique d’André Pieyre de Mandiargues (Rafael de Surtis, 1999), Ce sont des îles ! (Rafael de Surtis, 2000), Paroles de murs (Éditions du Tricorne, 2000).

Published by admin, on dicembre 23rd, 2009 at 11:52 am. Filled under: Enzo Rossi-Ròiss10 Comments