EMILIA CARLA PACE
ANATOMOPATOLOGA E POETESSA EROTICA
vincitrice nel 2008 e 2009 a Venezia del Festival della Poesia Erotica
organizzato dalla Compagnia De Calza “I Antichi”
FASMATE CAPZIOSE
Ti voglio e non dovrei…
Ma se natura ti ha fatto bello
come un ramo di lazzeruolo,
se ti ha fatto sensuale
come un frutto di viburno,
se ti ha fatto voluttuoso
come una fragola matura,
se ti ha fatto più fragrante
di un fiore di magnolia
ti voglio e non potrei…
ma se natura mi ha fatto ape
sul rosaceo arboscello in fiore,
se mi ha fatto tordo
per caprifogliacee bacche,
se mi ha fatto chiocciolina
tra i fragoleti nell’orto,
se mi ha fatto colibrì
sui ghiotti stigmi di grandiflora…
TI VOGLIO
Ti voglio e non saprei…
ma… se ti ha fatto melodioso
come un soave usignolo
se mi ha fatta eco
tra le valli di montagna;
ma… se ti ha fatto pino
maestoso re del bosco,
se mi ha fatta vischio
perituro lungo quel fusto,
ma… se ti ha fatto foglia verde
appena nata nell’aurora,
se mi ha fatta stilla
di rugiada mattutina;
ma… se ti ha fatto pettirosso
che più tenero non c’è,
se mi ha fatta gatta
più selvatica del vento,
ma… se ti ha fatto uomo
che più femmina non si può,
se mi ha fatta donna
che più maschio non si può…
Ti voglio.
RUMOR EST…
Ti cerco dentro di me con il fluire mordace
quasi fossi il solo crestato mitocondrio
dell’unico citoplasma mio d’energia vorace
che mai di tuoi enzimi e calor è sobrio,
e lo sei, indispensabile, onninamente,
straordinario amalgama ontologico
d’emozioni consce sotto biconvessa lente
per sensazioni estatiche da nicol neoterico.
Agognerei tradurre sui miei ribosomi
Le promettenti sequenze nucleotidiche
Dell’onorata tua perfezione elicoidale,
vorrei ricoprirmi di te oltre gli assiomi,
respirare con l’emoglobine tue cariche,
leccar gli idiomi d’ogni tuo capriccio carnale.
Chi fui per fantasticarlo?
Chi sono per desiderarlo?
Chi sarò per meritarlo?
Non vorrei mai togliere il vento all’aria,
né porrei il pur più bel felino in una gabbia,
bramo il sole di pelle sincera sotto la pioggia;
quando riderai intendendo solo piangere
oh potessi di rugiada le tue labbra aspergere
chè il tempo da sé la sciolga a congiungere,
per imparare a percepir prima di credere,
a capire con i sensi laddove il criterio
nel suo passivo timore non vuol accedere,
a sentir con il cervello laddove il giudizio
nel precettivo rifiuto non può comprendere
Quando vorrai
come vorrai
se vorrai
sarò lì.
Queste poesie sono state scritte da Emilia Carla Pace, medico scientifico, ricercatrice anatomopatologa del VisDocta Research che ha la sede a Tignale (BS). Con altri testi si è aggiudicato il primo premio al Festival della Poesia Erotica della Compagnia De Calza Antichi” a Venezia, in due edizioni successive (2008 e 2009).
Non ha ancora pubblicato alcun libro, ma ha scritto abbastanza testi per un primo “libretto”. Li considera: “… composizioni, frutto di ipsative confidenze estemporanee che sempre ho nascosto, non ritenendole propriamente poesie”. Sono poesie, invece, metafore verbali eccellenti, prelievi emozionali e pulsionali di un vissuto vagheggiato o goduto, meritevoli di essere sottoposti ad esami macro (in toto) e microscopici (singolarmente), prima di essere analizzati… esegeticamente ad hoc. Poesie la cui comprensibilità non è aperta a ogni intelletto pensante, per i tanti tecnicismi che le connotano: propri di chi si è acculturato compiendo studi scientifici per esercitare la professione del medico anatomopatologo, interessato anche alle scienze morfologiche comparate . L’erotismo versificato per comporre i testi premiati, perciò, risulta mascherato e codificato, tanto che per disvelarlo è indispensabile l’uso di un dizionario medico specifico.
Scrivo ciò considerando le poesie di Emilia Carla Pace esercizi scrittòrii compiuti rispettando restrizioni semantiche relative all’uso rigoroso di tecnicismi specifici dell’anatomopatologia, per la significazione poetica mascherata e la metaforizzazione extravagante di emozioni, stupori, malinconie,e dell’ erotismo immaginato o goduto.
Ignorando quanti testi abbia (eventualmente) letto, scritti da Autori in dimestichezza con gli esercizi scrittòri sperimentati, a cominciare dal 1960, dai fondatori e animatori dell’OULIPO (Ouvroir de Littérature Potentielle,unico membro italiano Italo Calvino). Poiché i testi della poetessa anatomopatolaga ben figurerebbero nella Bibliotèque Oulipienne (Créations Re-créations, Recréations), intrigando a posteriori Raymond Queneau, Georges Perec, Francois Le Lionnais, Jacques Roubaud, Harry Mathews, Marcel Bénabou.
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Alcuni dei testi poetici premiati:
http://www.iantichi.org/content/2008-i-vincitori-del-festival-internazionale-di-poesia-erotica-16esima-edizione