LA PITTRICE ITALIANA RITA ALDROVANDI IPER BIBLIOGRAFATA IN LINGUA FRANCESE DA ESEGETI IN DIMESTICHEZZA CON LA POESIA
Rita Aldrovandi con Milena Milano, Maurice Henry e Patrick Waldberg.
Il suo cognome è Aldrovandi, bolognese come pochi altri cognomi. Nata nel 1951. Dotata di un talento artistico naturale, poiché l’artificio estetico non poteva risultarle congeniale, così come il compromesso culturale che lusinga e intriga la critica che conta al pari di quella che “canta” soltanto.
Ha esordito nel 1977 esponendo 50 opere nelle sale della Casa Raffaello a Urbino. Successivamente ha esposto a Roma (Skenè Arte), Venezia (Galleria Il Traghetto), Ferrara (Centro Attività Visive – Palazzo Dei Diamanti), Milano (Galleria Milano), Bologna (Centro Nucleo Arte) e in altri luoghi. Ben presentata e catalogata, puntualmente notiziata e recensita da giornali e riviste.
Fino a che non ha inaugurato la sua prima mostra personale in territorio straniero, nel 1979, allestita nelle sale della Galleria Alpha Jansen a Bruxelles, iniziandosi a lunghi soggiorni in Belgio e in Francia.
Ha illustrato con 57 disegni (complessivi), su commissione del raffinato poeta/editore André De Rache di Bruxelles, 8 libri dei poeti: Philippe de Hérissen, Pauline Roth- Mascagni, André Sodenkamp, Guy d’Arcangues, Jean Osiris, Alfred Roland.
Ha collaborato con disegni e traduzioni dal francese a “Merdre”, antologia periodica del sapere patafisico, edita da Svolta s.a.s. Bologna.
Ha dipinto a quattro mani con Maurice Henry. E’ stata ospite di André Masson a Grass. Ha visitato nella sua casa Dororhea Tanning. Ha esposto nella Galleria Lucie Weill, nell’Espace Gardin, nel Salon D’ automne a Parigi. La Gallerie Le Point di Montecarlo l’ha esposta nel FIAC. L’Atelier Charles de Troz di Louvain la Neuve ha ospitato due sue mostre personali. A Bruxelles, oltre alla Galleria Alpha Jansen, ha esposto nelle sale della Galleria Recontre. Il Kunst Forum di Schelderode l’ha avuta protagonista su iniziativa di Octave Landuyt, così come l’ha avuta protagonista il Centre Culturel et Artistique di Ottignes.
In una pubblicazione d’arte e poesia (“La nuit Princesse” di Guy D’Arcangues – De Rache Ed. Bruxelles 1981) che ha svolto funzioni di catalogo di una mostra itinerante, favorita dal cognome, ha preceduto nell’ordine alfabetico: Eduardo Arroyo, Bernard Buffet, Cesar, Jean Paul Chambas, Serge Clement, Erro, Gérard Fromanger, Félix Labisse, Charles Matton, Eduard Pignon, Daniel Pommereulle, Antonio Recalcati, Guy de Rougemont, Roland Topor e Georges Wolinski.
Le sue ultime esposizioni, datate 1989-1990, hanno avuto luogo a: Stoccarda (promoter l’Istituo Italiano di Cultura) nelle sale della Accademia Evangelica Bad Boll; al Lido di Spina/Ferrara nel Museo Alternativo “Remo Brindisi”; a Bologna nel Circolo Ufficiali/Palazzo Grassi, nel Club La Meridiana di Casinalbo/Modena e nella Pinacoteca Comunale a Macerata.
La bibliografia che la riguarda in lingua francese è costituita da testi così firmati (in ordine alfabetico): Jean-Paul Crespelle, Guy D’Arcangues, Peter Van Der Glossen, André De Rache, Maurice Henry, Théodore Koening, Hubert Juin, Jacques-Gérard Linze, Carlo Masoni, Stephan Rey, Alain Viray, José Vovelle, Janine Warnod.
In Italia hanno scritto per presentare e recensire le sue esposizioni (in ordine alfabetico): Vincenzo Accame, Dede Auregli, Daniela Bellotti, Antonio Caggiano, Francesco Carnevali, Lino Cavallari, Giorgio Celli, Valerio Deho, Franco Farina, Lucio Galante, Mario Micozzi, Renzo Modesti, Umberto Piersanti, Franco Pone, Enzo Rossi-Ròiss, Roberto Sanesi, Gregorio Scalise.
Cronisti d’arte e giornalisti l’hanno notiziata più volte in gran numero. Nel 1987 ha eseguito il disegno che illustra la copertina di MERDRE n.1, con altri disegni pubblicati nell’interno.
IN ALTROVE CON RITA ALDROVANDI
Sei nata da tanto, dipingi i tuoi antenati.
I luoghi in cui sei stata felice
li rappresenti con totem.
Ti celebri con monumenti.
Misteriose cerimonie le raffiguri
per l’amore che hai dato e ricevuto
in Altrove, là dove si è in meno.
“Se siete stanchi di essere in tanti
emigrate in Altrove!
Senza egoismo né moralismi
senza bagagli né pregiudizi.
Là parleremo lo stesso linguaggio”.
Il tuo messaggio è questo.
Testimone di eventi cui hai preso parte
ce li iconizzi dando fondo alla fantasia
che non perdona il nostro smarrimento.
Perché vogliamo ogni volta capire subito
leggere immediatamente, riconoscere?
Per consolarci, forse rassicurarci
rasserenarci, ingannarci, narcotizzarci?
Propiziamoci sogni cicatrizzanti, piuttosto
altarizzando una delle tue opere
sulla parete che ci sta di fronte:
ci sveglieremo in Altrove.
L’incanto che ti pervade, la sua sacralità
non tollerano spiegazioni approssimative
scoraggiano letture definitive:
possono soltanto farci stupire.
Muoviamo alla loro conquista, allora
riscatteremo la nostra quantità d’immaginazione
ridotta in schiavitù dalla routine
dalla professione che esercitiamo
malgrado le nostre aspirazioni giovanili.
Riscatteremo la nostra vita, certamente.
Metteremo in crisi la nostra felicità perbenista:
bella casa, bella famiglia, molta TV
puntualità negli anniversari, consumismo
vacanze anche quando non sono necessarie.
Smaschereremo l’artificio repertorizzato
che ci scoraggia dallo svolgere indagini ulteriori.
Il Grande Mistero (o delitto!?) che le tue opere
ci sollecitano a svelare (o vagheggiare!?)
è la fusione del sogno con la realtà:
il resto è un arcipelago di Piccoli Misteri
attrezzati per chi vive una sola vita
leggendo (o scrivendo) poesie inutili
tra pareti arredate con brutti quadri.
ENZO ROSSI-ROISS ( “Poemi Doping”, I Antichi Editori Venezia Ed. 2008)