DELLA RIVISTA LETTERARIA MILANESE “NUCLEO D” SEQUESTRATA NEL 1962 PERCHE’ BLASFEMA E OSCENA
1964 Biennale di Venezia - Con Lucio Fontana nella sala personale di Alik Cavaliere
Nell’anno 1962, venticinquesimo della mia nascita, ho fondato e diretto a Milano la rivista letteraria “Nucleo D”. Il Procuratore della Repubblica di Lecco, il 13 febbraio 1963 decretò il sequestro del n.2 (edito nel dicembre 1962, destinandolo a divenire rarità bibliografica) per vilipendio delle Istituzioni Religiose dello Stato e pubblicazione oscena. Nell’indice testi miei e di: Alessandro Casiccia, Jack Kerouac, Leopold S. Senghor, Giovanni Pisconti, Alfonso Bisson, Flavia Clerici, Mario De Micheli, Marco Valsecchi, Franco Russoli, V. Anguillera Cerni, Francine Virduzzo, Renè Derouille, Aimone Modonesi. Preceduto dal Nucleo D/1 con nell’indice testi miei e di: Alfonso Gatto, Vittorio Sereni, Maria Cumani-Quasimodo, Fabio Tombari, Arnaldo Povoli, Ruggero Jacobbi, Paolo Arangio Ruiz, Aimone Modonesi, Alessandro Casiccia, Alfonso Bisson,
Fui processato (e assolto definitivamente cinque anni dopo) come direttore responsabile e autore con altri così nomati: Jack Kerouac, Alfonso Bisson, Alessandro Casiccia, Boris Lurie, Aimone Modonesi. Feci notizia, come suol dirsi., e mi fu comunicata e manifestata solidarietà dagli estimatori: particolarmente da Aldo Capitini e Ruggero Jacobbi con due testi scritti e pubblicati ad hoc per la mia difesa.
Scelta tra numerose altre lettere private, sia considerata esemplare questa trascritta qui di seguito.
Bologna 5 – 4 – 63
Caro Rossi, spero ed auguro che tu stia bene, e che i destini di Nucleo D veleggino sicuri verso la FAMA, e non verso il CARCERE, come tu malignamente vai cercando con il lumicino; sei davvero un direttore in gamba, sei semore stato per me denso di sorprese tutte eccellenti e sempre divertenti. Auguro bene a te, come tu vuoi.
Da tempo una inguaribile pigrizia unita al senso della inutilità delle cose, mi tiene ancorato qui; però penso che verrò a Milano presto, verrò a trovarti, se sarai ancora a piede libero, altrimenti ti porterò un pacchetto di viveri e sigarette a S.Vittore.
Ti pregherei, se non ti è di troppo disturbo, di lasciare in via Chiesa una pacchetino contenente i cliches, cui sono affezionatissimo, e che vorrei ritirare, tanto a te non servono più. Ti saluto molto caramente; trasmetti saluti anche all’avvocato tuo amico. Ciao
Gajani
Il Gajani è Carlo Gajani (1929 – 2009) della www.fondazionecarlogajani.it., giovane pittore bolognese , autore dell’opera (Struttura 1961) che illustra la copertina della rivista Nucleo D/2 sequestrata, recensito dalla stessa come protagonista di una esposizione personale a Milano nella Galleria Minima Toninelli di via Bagutta presentata da Franco Russoli. Ha scritto la lettera nel giorno in cui il postino gli ha recapitato la rivista Nucleo D/3, dopo aver letto le notizie ritagliate relative al sequestro, collagiate e riprodotte su una pagina con “avviso” pubblicitario così slogan…ato: Sottoscriva un abbonamento a “Nucleo D”, riceverà in casa la nostra rivista prima che il Procuratore della Repubblica ne decreti il sequestro.
Enzo Rossi-Ròiss in un ritratto di Carlo Gajani
ALTRA LETTERA CON DATA PRECEDENTE
Bologna 2/1/63
Caro Direttore, ho ricevuto una copia del numero di dicembre di Nucleo D (non ancora sequestrato); complimenti, è veramente nutrito e interessante; buono il clichè del mio quadro in copertina, nell’interno invece, nel breve brano di Russoli, sono state omesse alcune parole, per cui il discorso diventa senza senso alcuno, pazienza.
Le persone cui ho parlato della Rivista, le stesse di cui vi fornì un elenco, non hanno ancora ricevuto il numero, come promesso. Come vi dissi a voce, si tratta di un ristretto numero di individui particolarmente interessanti, anche per la diffusione e la conoscenza del vostro lavoro. Spero che invierete presto la rivista, di cui ho già parlato loro, annunciandone un numero in omaggio, come daccordo.
E già che ci sono vi ricordo anche, che avete promesso 10 COPIE per mè; grazie, passo e chiudo.
Le mie copie, se non volete incomodarvi e spedirle per posta, tenetemele da parte, chè le ritirerò, la prima volta che capito lì; così avrò anche il piacere, che garantisco genuino, di parlare con Lei, e con il suo amico Avvocato; si potrebbe pranzare assieme; credo che la cosa sarebbe veramente simpatica.
Molti cordiali, saluti.
Carlo Gajani (*)
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(*) L’epistolario comprende altri testi con date precedenti.