Enzo Rossi-Roiss

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DI CRISTIANO RAVARINO BACONOMOFILO DICHIARATO BENEFICATO DA FRANCIS BACON CON DISEGNI ACCREDITATI DA BACONOLOGI GREGARI

Bacommedia O Bacongedia?
Baconofagia O Baconoclastia?
Baconburla O Bacontruffa?
Baconapogrifi O Baconautografi?
Baconnsì O Baconnò
Or che ce l’ho cosa ne fò?

(MEMENTO A FUTURA MEMORIA – Già variamente postato così datato 12 luglio 2010 )

In trio con l’avvocato Umberto Guerini e l’editore Christian Maretti, Cristiano Ravarino ha cominciato a esibire in tournée espositiva i “suoi” disegni firmati Francis Bacon a Venezia, durante i mesi della Biennale 2009, in due sale di Cà Zenobio appositamente locate per la cosiddetta bisogna, esponendoli poi a Milano in Palazzo Durini, prima di esporne 33 a Cento nella Pinacoteca Civica “Il Guercino (fino all’8.11.2010), con alcuni (sette!) disegni del Guercino, in contemporanea con altra esposizione di altri disegni (40) nel Centro Cultural Borges a Buenos Aires (fino al 19.8.2010) e nella Fundacao Eugenio Almeida a Evora in Portogallo (5 luglio- 3 ottobre 2010). Intenzionato ad esporli ovunque perché siano considerati autentici al punto da essere presi in considerazione come business dalle case d’asta Sotheby’s e Christie’s
Senza specificare in ogni occasione espositiva, però, se sono i disegni protagonisti della vicenda giudiziaria che lo ha avuto protagonista dal 1997 al 2005, oppure sono “altri” disegni. Non comprendendo alcun disegno dei 120 che illustrano il mio libro “Francis Bacon disegnatore in Italia” Iles Celébès Editios, Geneve) presentato e promosso nella Artefiera 1999 (http://rossiroiss.wordpress.com/2008/01/03/francis-bacon-disegnatore-in-italia/). Nè comprendendo alcun disegno dei 41 venduti (sequestrati) al Prof. Francesco Martani e dei 25 venduti (sequestrati) al notaio Angelo Guerrini:repertati dal Tribunale di Bologna. Assenti anche quelli venduti a Giorgio Soavi e ad altri amatori, senza contare quelli scambiati con i pittori Pozzati, Saliola et altri amatori bolognesi (oltre a quelli divenuti mia proprietà).
Non ha specificato ciò perché i disegni esposti sono tutti disegni (astutamente occultati), quasi certamente mai sequestrati (come quelli che possiedo), né indagati, dalle autorità inquirenti per essere giudicati dal Tribunale di Bologna che ha emesso una sentenza a suo carico (difensore l’avv. Umberto Guerini) nel cui dispositivo risulta scritto:
“La lunga vicenda processuale alla quale il Ravarino ha assiduamente partecipato per sostenere con determinazione la sua innocenza, non ha potuto chiarire a fondo la sostenibilità e la sussistenza della ipotesi accusatoria.(…) I contorni di questa lunga e accidentata relazione sentimentale (tra il Ravarino e il Bacon) non sono nitidi; né potrebbero esserlo per le reciproche esigenze di riservatezza che hanno impedito di renderla pubblica. Per cui il racconto (del Ravarino) appare da un lato verosimile, punteggiato di riferimenti che lo rendono attendibile, e dall’altro tacciabile di mitomania, o quanto meno di esagerazione strumentale. Si ritiene che anche la esistenza del rapporto e dei disegni donati non escluda comunque successive e arbitrarie falsificazioni”. (Dal libro “La punta dell’iceberg” di Umberto Guerini Christian Maretti Editore 2008: un libro-zibaldone privo dell’indice, del colophon e del frontespizio).

Chi sia Cristiano Ravarino l’ho già scritto in più occasioni, biografandolo nel mio libro dettagliatamente con le sue gesta di baconomofilo e le sue opinioni. Questa occasione scrittoria la colgo per scrivere che attualmente è un uomo sovrappeso nato nel 1952, malamente e irreversibilmente smogliato dal 1997, diseredato dal padre Mario, italo-americano morto ottantatreenne nel 1998 a Vergato/Bologna, e ancor peggio sfratellato dal secondogenito Luke Antony , privo di rapporti genitoriali, non avendo generato alcun figlio con Beatrice Beghelli sposata nel 1991, da lungo tempo privo di qualifica professionale relativa ad attività lavorativa produttrice di redditi dichiarati nella apposita denuncia annuale: un uomo che da decine di anni si dà immagine di baconomofilo beneficato da Francis Bacon con disegni, anziché con valuta internazionale cache, per l’affettuosa amicizia manifestatagli in più occasioni a cominciare dal 1980, già ventottenne. Un uomo facebookamiciziato con informazioni bugiarde (l’anno di nascita 1957, anziché 1952, per es.), titolare soltanto di una utenza telefonica mobile e recapito in Casella Postale  962 Piazza Minghetti 40124 Bologna, presenzialista in vernissage e feste private organizzate (con mangimi e bevande agratis) da conoscenti indulgenti e accondiscendenti.
Per quanto riguarda i 33 disegni firmati Bacon esposti a Cento e catalogati da Maretti, condivido il pensiero e il giudizio di Vittorio Sgarbi che riassumo come segue.
Bruttezze disegnate nel peggiore dei modi para-artistici con l’intenzione di sfigurare più che raffigurare caratteristiche somatiche reali conosciute. Oppure disegni d’aprés che non è possibile supporre siano stati eseguiti come studi preparatori per ritratti, poiché non corrispondono a ritratti eseguiti. Opere, quindi, postume, presumibili come opere eseguite eventualmente “dopo” e approssimativamente da mano diversa da quella di Bacon, firmate eventualmente per certificarle opere di suo pugno, malgrado le brutture esecutive che hanno destato e continuano a destare perplessità nei baconologi più prestigiosi e accreditati: opere meritate come doni, anziché valuta internazionale cache, da Cristiano Ravarino giovane amico affettuoso e disinibito, compagno di bevute e partouzes
Tony Shafrazi della omonima galleria d’arte di New York, subentrata alla Marlborough Gallery di Londra nella gestione della esclusiva su Bacon con annessi e connessi , durante una conversazione privata a Venezia sulla terrazza della Guggenheim Collection, sollecitato ad esprimere un giudizio personale su Francis Bacon disegnatore in Italia pro Ravarino, mi ha detto: “E’ un affaire tutto italiano che non mi riguarda, né riguarda i titolari del lascito ereditario di Francis Bacon, per noi sono opere false”. Parere condiviso dai gestori della Galleria Malborough che fino ad oggi è stato condiviso dalle case d’asta Sotheby’s e Christie’s e dalla Tate Gallery.
Sia riscontrato il riscontrabile, a questo punto, per lo smascheramento dell’eventuale truffaldino e di ogni refenza millantata.

Giovedì 11 ottobre 2001, il quotidiano bolognese “Il Domani” notiziò su un’intera pagina l’inizio del processo a carica di Cristiano Ravarino per l’affaire Bacon, titolando: “In aula il giallo dei falsi Bacon”.
In un riquadro della stessa pagina pubblicò questo mio esercizio scrittòrio:

Bacommedia O Bacongedia?
Baconofagia O Baconoclastia?
Baconburla O Bacontruffa?
Baconapogrifi O Baconautografi?
Baconnsì O Baconnò
Or che ce l’ho cosa ne fò?
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Published by rossiroiss, on luglio 12th, 2016 at 8:00 am. Filled under: Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati