DI UN UOMO DELLA MIA ETA’
(Preambulatoria…mente)
Svelerà la mia interiorità chi mi descriverà
creativo polimorfo scribente anche poeta.
Apro porte sul buio ogni volta che scrivo versi
per attraversare l’inverno e vedere più cose.
I miei versi sono la mia sopravvivenza
il mio vissuto, la mia immortalità.
Fiducioso nelle virtù terapeutiche del poetare
i demoni che albergano dentro me.
L’opposizione della realtà all’immaginazione
è la struttura portante della mia versificazione.
La mia poetica nasce dal dissidio interiore:
dalla necessità di neutralizzarlo poesiato.
Seamus Heaney ha titolato “Sia dato credito alla poesia”
il suo discorso di accettazione del Premio Nobel 1995.
La compaesaneità minimizza.
La concittadinanza ghettizza.
La corregionalità delimita.
La connazionalità connota.
La mondialità globalizza.
Soltanto l’universalità può maximizzare
un uomo della mia età, l’età di molti!
versificatore a futura memoria categoriale.
Un uomo restio a ruolarsi Cavaliere Rusticano,
poiché gli si addice emulare Cirano,
sapendo come e dove toccare giustamente,
alla fine di ogni sua licenza scrittòria,
scoetanizzandosi dai simil-anagrafati.