Enzo Rossi-Roiss

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SCONFINAMENTI ARTISTICI IN CASTEL SANT’ANGELO

AD USUM ARTIFICIALITA’ FACCENDIERA ROMANESCA
PATROCINATI DA AMBASCIATORI E ISTITUZIONI

A una mostra d’arte allestita a Roma in luogo aulico non si deve guardare in bocca, come non si deve guardare in bocca un cavallo ricevuto in dono, se l’iniziativa risulta patrocinata da alcune Istituzioni capitoline, a prescindere dal fine ultimo di chi l’ha pensata. Noi, però, ogni volta che visitiamo esposizioni dotate di patrocini che giudichiamo burocratici, le guardiamo nella bocca per accertare lo stato di salute del loro apparato dentario e identificare eventuali presenze cariogene. Particolarmente se ci risultano coinvolte in buona fede Istituzioni straniere (museali, politiche, diplomatiche) che hanno concesso il proprio patrocinio sopravvalutando ingenuamente il luccichio artificiale del progetto espositivo proposto, senza sottoporre ad alcun esame comparativo l’apparenza esibita ed enfatizzata, destinata a rivelarsi priva di plus valore esegetico, per la modestia e inadeguatezza della sapienzialità scrittoria imbonitoria al seguito.
Scriviamo ciò per segnalare le ambiguità dell’esposizione intitolata “Sconfinamenti” allestita in tre sale del Castel Sant’Angelo a Roma (8 febbraio-20 aprile 2008), con dipinti d’Autori italiani ( morti prestigiosi frammisti a carneadi) facilmente reperibili presso mercanti e amatori d’arte, farciti con dipinti di Autori lituani, lettoni e finlandesi considerati illustri e, perciò, museificati là dove hanno vissuto e dipinto.
Tale impresa organizzativa è stata compiuta dai fratelli Cristiano e Patrizio Alviti (mancato ingegnere il primo, mancato architetto il secondo), pervenuti autodidatticamente alla produzione di oggetti materiali ( dipinti, sculture, mosaici) in una bottega d’arte velleitaria e artigianale in via De Delfini 53 a Roma, appositamente concepita nel 1995, dotata di press-agent (Meet in Arte) e di editor per la redazione e produzione di cataloghi pubblicati dallo Studio Mic Art s.n.c. di C&P Alviti (www.micstudio.it).
Per quanto ci riguarda, consideriamo “Sconfinamenti” un marchingegno espositivo irrealizzabile interloquendo con addetti ai lavori della promozione artistica e della critica d’arte leader, o con rappresentanti di Istituzioni artistiche internazionali informate e sperimentate. Un marchingegno costruito e manovrato da individui usi ad affaccendarsi in Italia (come altrove) per darsi immagine estetica, credibilità artistica e blasone culturale, con artifici ed espedienti, supportati dalla critica d’arte gregaria, relazionando internazionalmente i prodotti della propria creatività velleitaria, ai prodotti della creatività di artisti cittadini di Nazioni per lungo tempo artisticamente marginalizzate da occupazioni o colonizzazioni straniere.
Alle Istituzioni statali e diplomatiche finlandesi, lituane e lettoni, per concedere il proprio patrocinio e le opere dei pittori connazionali, è bastato leggere le lettere ufficiali delle Istituzioni italiane patrocinanti indirizzate agli organizzatori, e che la location sarebbe stata il Castel Sant’Angelo a Roma, considerando consacrata (omologata) la notorietà di tutti gli Autori italiani prescelti e il prestigio della curatela. Si sono fidate, insomma!
Gli ambasciatori di Finlandia, Lituania e Lettonia e le loro Istituzioni nazionali collaboranti, non hanno guardato in bocca al caval ricevuto in dono. Non hanno pensato che l’esposizione poteva rivelarsi un insieme di opere esposte accostate e sovrapposte scriteriatamente, come nei padiglioni sovietici delle biennali veneziane brezneviane, su pannelli espositivi zigzaganti su superfici pavimentali insufficienti: stile mostra periodica collettiva del sindacato degli artisti.
Le opere degli artisti lituani, lettoni e finlandesi, così, ancora una volta sono state esposte in una mostra collettiva senza gloria e senza infamia, che non ha suscitato alcun interesse critico, né una eco massemediatica degna di nota: ragion per cui non hanno prodotto alcun arricchimento bibliografico costituito da letteratura critica meritevole di essere citata tra virgolette nel CV di ognuno.
Il “dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”, riscritto “dimmi con chi hai esposto e ti dirò quanto vali come artista”, svantaggerà nella considerazione della critica italiana leader, gli artisti stranieri autori delle opere presenti nell’esposizione intitolata “Sconfinamenti”.
A futura memoria, però, meritano di essere elencati qui di seguito.
LITUANIA: Vilmantas Markincevicius, Vitautas Tomasevicius, Audrius Grazys, Alexsandras Vozbinas, Linas Landzbergis.
LETTONIA: Janis Tidemanis, Janis Liepins, Romans Suta, Eduards Kalnins, Boriss Berrzins, Janis Pauluks, Girts Muiznieks, Andris Vitolins.
FINLANDIA: Lauri Laine, Antero Kahila, Kuuti Lavonen, Hannu Palosuo, Tamara Piilola, Petri Hytonen, Marika Kaarna, Heikki Marila, Tuomo Rosenlund, Harri Syrjanen, Janna Syvanoja, Jaakko Vasko, Irina Schuvaloff.
Conclusa l’esposizione, si potrà scrivere che l’ingresso è stato libero soltanto per chi ha pagato il tiket (7 euro) che ha consentito (come continuerà a consentire) l’ingresso e la visita di tutto il Castel Sant’Angelo.

Published by rossiroiss, on marzo 13th, 2008 at 9:02 pm. Filled under: Agenda, Diario, Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati