UN FORMAGGIO CHE PROFUMA DI DONNA BREVETTATO DA UN ITALIANO A RIGA IN LETTONIA
Un ritaglio stampa del 5 novembre 1969 lo ha notiziato come artista ventitreenne in carriera, nomato Angelo Frosio, protagonista di una esposizione personale nella sede dell’Associazione Granatieri di Sardegna a Crema/Cremona. Me lo ha inviato allegato a una lettera datata 30 giugno 1978, nella quale mi ha scritto della sua necessità di autenticare e catalogare due opere di Piero Manzoni (1033-1963) non catalogate da Germano Celant, qualificandosi come direttore della Scuola d’Arte “Bergognone” fondata nel 1975 a Lodi: destinata a divenire negli anni successivi Onlus La Bergognone Coop. Sociale, dedita al recupero, la socializzazione e l’autonomia di persona con disabilità fisiche e psichiche.
Google registra da alcuni anni tutto ciò che lo notizia come tecnico caseario impegnato a insegnare ai popoli dei Paesi Baltici come produrre buoni formaggi col latte delle loro mucche. In Lituania ha salvato dal tracollo economico la più importante azienda casearia nazionale. In Lettonia ha creato un centro culturale internazionale insediandolo nel castello di Igate. A Riga ha brevettato “un formaggio che profuma di donna” e ha tenuto “lezioni all’Università per il Ministero dell’Agricoltura a trentamila contadini” (sic!, in una e-mail inviata alla Italo-Baltica). E’ stato premiato da Richard Daley, sindaco di Chigago, durante i festeggiamenti del Columbus Day 2006, presenti l’onorevole Franco Danieli e il senatore Renato Turano. Il Presidente della Repubblica Italiana lo ha “decorato” con la Stella della Solidarietà Internazionale. (Dal diario di Enzo Rossi-Ròiss postato in www.iantichi.org)