ESTONIA E LETTONIA DIVERSAMENTE PRESENTI A VENEZIA
NELLA MOSTRA INTERNAZIONALE DI ARCHITETTURA 2008
Fra le 56 partecipazioni nazionali alla Mostra Internazionale di Architettura di Venezia (undicesima della serie, dal 14 settembre al 23 novembre 2008), l’Estonia si è data una notevole visibilità massmediatica internazionale e un gran numero di visitatori con ticket pagato, installando 70 metri (circa) del gasdotto della Gazprom in uno spazio en-plein-air dei Giardini: con tutti intorno i padiglioni storici di Francia, Inghilterra, Canada, Corea, Giappone, Germania e Russia. Il manufatto (in scala reale) intitolato “Gasitoru – Gas Pipe”, la cui installazione era stata annunciata tra le “attrazioni” sperimentali e provocatorie dell’Arsenale, si è rivelato, così, dotato di una carica simbolica pesante che è esplosa in un’area metaforica vastissima. Giudicato unanimemente: … atto di arte e architettura critiche, presa di posizione socio-politica inequivocabile degli artisti Maarja Kask, Neeme Kulm e Ralf Looke, tra ironia e senso di responsabilità, con l’intenzione di evidenziare la distonia tra tecnologia e forza della natura. Diversamente dalla Lettonia che si è data una visibilità masmmediatica autoreferenziale nazionale, destando la curiosità dei turisti in transito meno frettolosi, con un progetto di architettura d’interni realizzato da Eriks Bozis e Reinis Liepins. La creazione degli architetti lettoni, intitolata “Dust Room”, è stata realizzata nei pochi metriquadri del monovano di un ex negozio per souvenirs locato per l’occasione e contiguo a un bar nell’abitato cittadino, foderando le pareti interne con pannelli di color nero rotanti su appositi binari e sovrapponibili, illustrati da macro immagini fotografiche di polvere vista al microscopio in bianco e nero, segnalata free entrance ai passanti da una pedana nera esterna collocata sul suolo pubblico: il tutto rigorosamente in bianco e nero Un padiglione lillipuziano, perciò, e poco attraente il padiglione della Lettonia comparato alla installazione Gulliver vistosa dell’Estonia tra i padiglioni vip dei Giardini. Un manifesto d’intenti , l’installazione concepita e realizzata degli estoni svolgendo il tema sintetizzato dal titolo della mostra “Out There: Architecture Beyond Building”. Una struttura elementare, invece, la “scatola” artisticizzata dai lettoni, ignorando la struttura complessa e fantasiosa del “Castello della Luce” in costruzione a Riga, edificio molto discusso e da alcuni disprezzato, destinato a divenire nel tempo icona emblematica della Lettonia desovietizzata, commistione esemplare tra architettura, pittura e scultura: architettura liberata dai confini della scatola…come nei desideri degli organizzatori della Mostra veneziana. La Polonia è stata premiata come migliore partecipazione nazionale, lo studio Gregg Lynn Form per il miglior progetto, un promettente giovane architetto per il progetto “Elemental” del Chilean Group. Un Leone d’Oro alla carriera è stato assegnato a Frank O.Gehry, un Leone d’Oro Speciale allo storico dell’architettura James S.Ackerman. Tra i 50 progetti di studenti universitari di architettura (10 vincitori + 40 menzioni speciali), selezionati dal concorso on-line Everyville 2008 (www.everyville.labiennale.org), non risultano in concorso progetti di studenti universitari cittadini delle Repubbliche Baltiche.