DELLA VETROSITA’ ARTISTICATA ESPOSTA A VENEZIA IN CONCOMITANZA CON LA BIENNALE ARCHITETTURA
A Venezia è tanta la vetrosità esposta in concomitanza con la 13.Biennale dell’Architettura (29 agosto – 25 novembre 2012), in più location diversamente mappate e diversamente visitate, conseguentemente. Persistente fino al 30 settembre la Fucina degli Angeli di Egidio Costantini esposta nel Museo del Vetro a Murano.
Le Stanze del Vetro stabilmente insediate sull’Isola di San Giorgio (free entrance), iper notiziate e illustrate più volte dai cronisti locali, copiando e incollando (talvolta anche firmando) testi di comunicati stampa, espongono la vetrosità made in Murano artisticata da Carlo Scarpa per Venini.
La vetrosità made in Svezia con inclusioni materiche aliene, artisticata dallo svedese Bertil Vallien, fa bella mostra di sé nelle sale al primo piano del Palazzo Cavalli Fianchetti (visitabile pagando un ticket), promoter e mercante l’imprenditore veneziano Adriano Berengo: self-made-man tutto fare, tutto dire e tutto scrivere e dettare, per pagare costi meno onerosi, tutto surrogando autarchicamente.
La vetrosità progettata per la Scuola del Vetro Abate Zanetti, in concorso per il Premio Murano risulta esposta nella Scuola della Misericordia (free entrance): in una mega location – monumentale – mal mappata nel Sestiere Cannaregio e perciò penalizzata per quanto riguarda l’affluenza dei visitatori, estremamente periferica rispetto al polo turistico della cosiddetta Area Marciana e al polo espositivo Giardini-Arsenale.
Tant’altra vetrosità artigianale, sia d’uso sia decorativa, incomparabile al vetro artisticato, comprensiva di pupazzetteria policroma presepiabile, risulta esposta in location espositive surroganti, proposta e promossa dopolavoristicamente: docet (una per tant’altre!) l’expo collettiva intitolata “Venezia di vetro” allestita nella Cà Zanardi (free entrance) del Sestiere Cannaregio.