VENEZIA BIEN-WUNDER-NALIZZATA
4.500 opere di 158 artisti negli spazi dei Giardini e dell’Arsenale, 47 eventi collaterali insediati nei sestieri cittadini e nelle isole con altre migliaia di opere, 88 partecipazioni nazionali con 10 + 1 esordi tra i quali la Santa Sede e la stravaganza di un Padiglione Apolide generato sparsamente a Murano da Lisette Caputo insediata in Riva Longa n.40 (ACTV Fermata Museo): mappato in un arcipelago di esposizioni autarchiche (autogestite, autopromosse, autoenfatizzate, autosponsorizzate, autoognialtrotutt’altro) allestite per esporre, altre migliaia di opere presuntivamente artistiche, in luoghi veneziani marginalizzanti o surroganti, destinati a essere scarsamente visitati.
Un turbinio di iniziative concomitanti con l’evento espositivo Biennale Arti, destinate a suscitare un gorgo enciclopedico con protagonisti outsider e artisti celebri, opere d’arte e oggettualità repertata, installazioni effimere ed esibizioni velleitarie, attivato per produrre sollecitazioni fertili tanto da partorire un’idea più pura dell’arte, nelle intenzioni di chi l’ha concepito per contrastare la cacofonia dei nostri tempi sempre più superficiali.
Perchè tutto ciò?
Per materializzare il metaforico “Palazzo Enciclopedico” vagheggiato da Massimiliano Gioni per la Biennale Arti Visive 2013 come mega container di ogni opera e di ogni sapere specifico, destinato a essere wikipediato a futura memoria: anche enciclopedizzato librescamente per le Edizioni Electa da Achille Bonito Oliva genitore di una (così intitolata) “Enciclopedia dell’Arte Contemporanea” in più volumi: due già pubblicati, diversamente tematizzati (Tempo comico e Tempo interiore).
Vip per Vip Emilio Vedova a colloquio nello spazio della sua Fondazione con alcune sculture di Roy Lichtenstein , pendente dal soffitto nella Scuola San Rocco per un esame comparativo con i teleri parietali del Tintoretto, e beatificato dal Museo Correr: in ogni luogo a cura di Germano Celant, boss anche dell’evento espositivo griffato Fondazione Prada e della installazione sull’Isola San Giorgio delle scultore di Marc Quinn blasonate dalla Fondazione Cini.
”L’avevo detto: la critica progetta il passato” (Parole di Achille Bonito Oliva, today in “la Repubblica”).