IL PENSATORE CONTESTATORE ERRI DE LUCA SARA’ CONDANNATO DAL TRIBUNALE DI TORINO COME SAVONAROLA, BRUNO, VANINI, PALLAVICINI ??
La procura di Torino ha chiesto otto mesi di reclusione per Erri De Luca. Lo scrittore è accusato di istigazione a delinquere: in alcune interviste, secondo l’accusa, avrebbe incitato a sabotare il cantiere TAV della Torino-Lione.
Numerosi suoi sostenitori hanno condiviso (variamente mediatizzati) questi slogan: NO ALLA CENSURA di STATO. W la Libertà di parola! W la Democrazia! Abbasso il Fascismo!!!! Erri De Luca Libero !!!!
Beneficando il marketing librario con l’acquisizione di nuovi lettori “delucofili” anche tra i più scettici – me compreso – per quanto riguarda la eventuale esecuzione della condanna a otto mesi di reclusione da trascorrere in un carcere italiano, per avere pronunciato parole “…dirette a incidere sull’ordine pubblico (…), sulla volontà di altri a commettere reati”.
La mia opinione è che, comunque vada a finire il processo e la disputa, il De Luca non ci risulterà antologizzato nel web da wikipedia come Erri (Harry) De Luca (Napoli, 20 maggio 1950) pensatore disapprovato e processato (condannato nel 2015), emulo di scrittori e pensatori antichi suoi e nostri antenati contestatori eterodossi, eretici, dissidenti exemplati qui di seguito.
Girolamo Maria Francesco Matteo Savonarola (Ferrara, 21 settembre 1452 – Firenze, 23 maggio 1498) religioso, politico e predicatore scismatico. Nel 1497 fu scomunicato da papa Alessandro VI, l’anno dopo fu impiccato e bruciato sul rogo come eretico “per aver predicato cose nuove”.
Giordano Bruno, nato Filippo Bruno (Nola, 1548 – Roma, 17 febbraio 1600), filosofo, scrittore e frate domenicano, giudicato eretico e quindi condannato al rogo dall’Inquisizione della Chiesa cattolica. Fu arso vivo a piazza Campo de’ Fiori il 17 febbraio 1600, a Roma durante il pontificato di Clemente VIII.
Giulio Cesare Vanini (Taurisano, 19 gennaio 1585 – Tolosa, 9 febbraio 1619) filosofo, medico, naturalista libero pensatore italiano, fra i primi esponenti di rilievo del libertinismo erudito. In conseguenza dei suoi atteggiamenti antipapali fu arso vivo. Il Parlamento di Tolosa lo riconobbe colpevole del reato di ateismo e di bestemmie contro il nome di Dio.
Ferrante Pallavicino, scrittore satirico seicentesco decapitato ad Avignone all’età di 29 anni il 5 marzo 1644, per avere scritto e pubblicato un libro intitolato “La retorica delle puttane“, alludendo a poteri chiesastici (gesuitici) esercitati puttanescamente.
Scrivo ciò fiducioso in una sentenza assolutoria, generata dalla scelta giudiziaria di non condannare il De Luca rispondendo “Si” alle domande semantizzate qui di seguito.
- Esiste un legame provabile fra la forza delle parole di Erri De Luca ed eventuali atti di violenza compiuti da militanti del Movimento No Tav?
- Le parole di uno scrittore hanno un peso specifico maggiore di quelle di altri cittadini, anche quando vengono considerate “penalmente”?