DEL FRANCIS BACON DISEGNATORE IN ITALIA ACCREDITATO DA UNA DRAWING FOUNDATION MISCONOSCIUTA DAI BACONOLOGI ORTODOSSI
La signora X.Y. possiede un disegno di Francis Bacon acquistato alcuni anni fa a Bologna da Cristiano Ravarino. Chiede informazioni a un conoscente collezionista sul “che fare” per farlo autenticare e venderlo. Il collezionista suo conoscente le suggerisce di contattarmi come autore del libro intitolato “Francis Bacon disegnatore in Italia”, assicurandola che sono persona a conoscenza dei fatti relativi all’affaire Bacon che ha per protagonista/faccendiere il Ravarino. La signora mi contatta tramite il cellulare. Le suggerisco di leggere il mio libro, procurandoselo tramite i librai che mercanteggiano anche libri fuori catalogo, divenuti libri rari: dichiarandomi disponibile a visionare, poi, il disegno di sua proprietà. La signora X.Y. mi detta il suo indirizzo mail, anticipandosi grata per ciò che considererò opportuno scriverle ad personam, nel frattempo. Decido, quindi, di accontentarla scrivendo il testo che scelgo di divulgare parzialmente tramite questo blog.
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L’affaire Bacon “disegnatore in Italia” ha per protagonisti i componenti di un trio da me nomato Guerini-Ravarino-Maretti, che non risulta webizzato come referente privilegiato per l’archiviazione, con dichiarazione di autenticità e l’accredito presso le case d’asta internazionali, delle opere cartacee attribuite a Francis Bacon, presuntivamente donate a Cristiano Ravarino, sedicente giornalista ultrasessantenne inciccionito (nato nel 1952), mai annoverato dall’Ordine professionale tra gli iscritti, neanche come pubblicista.
Non risultano linkate in Google notizie recenti, relative all’attività della Francis Bacon Drawing Foundation dell’avvocato bolognese Umberto Guerini, puntualmente feisbukate nella sua bacheca personale improvvisamente e inspiegabilmente scomparsa. Una Foundation dis-insediata a Venezia e misconosciuta dai baconologi ortodossi, compreso Martin Harrison (metavisual@btinternet.com).
Non risulta illustrata alcuna iniziativa, in corso oppure programmata, pro opere cartacee “ravarinate” con firma Francis Bacon, intrapresa dall’editore Maretti, in faccende a Venezia con l’artisticità biennalizzata o biennalizzante delle repubbliche nomate Cuba, Kenya, Siria, Maldive, Giorgia e Cabon: profiquamente insediato a Falciano nel territorio della Repubblica San Marino, dopo essersi sperimentato come imprenditore romagnolo nel Principato di Monaco.
Resta soltanto il Ravarino, quindi, webizzato (anche feisbukato) attivo e “self-vitalizziato” come baconofilo full-time, disponibile a dichiararsi in ogni modo e con ogni mezzo possessore/autenticatore di disegni firmati Francis Bacon: tutte opere ricevute in dono, dopo essere state eseguite manu-propria dall’artista irlandese per beneficarlo durante la loro relazione omofila.
Altro non scrivo, avendo già scritto tanto: dopo avere scritto ciò che si può leggere nel mio libro “Francis Bacon disegnatore in Italia” edito (incontestato) nel 1998, promosso nella Artefiera 1999. Con tanti link in Google, componenti di uno straordinario regesto, esemplificato da questo link farcito: http://lampisterie.ilcannocchiale.it/post/2808727.html. Con al seguito quest’altro link: I «disegni italiani» sono davvero di Francis Bacon? – Un convegno al Courtauld Institute proverà a indagare. Garantendo l’immunità giuridica di Martin Bailey e «The Art Newspaper», da Il Giornale dell’Arte numero 315, dicembre 2011 -
http://www.ilgiornaledellarte.com/articoli/2011/12/111122.html