ESERCIZIO VERSIFICATORIO POUR CAUSE
ESERCIZIO VERSIFICATORIO POUR CAUSE
(principiando un nuovo anno)
Ogni utopia deve indicare una strada da percorrere,
non deve realizzarla per essere concreta.
Immaginiamoci qualcosa d’insolito originato dal niente
senza scappare inseguiti dall’incognito incantatorio:
non c’è niente di poetico nelle notti passate in bianco.
Sono colpi di vento delle nostre vicende personali
i gesti che scuotono il nostro tran tran quotidiano.
Diamo eco al richiamo di ogni ordinamento segreto,
distinguendolo nel pullulare di anticaglie citate:
considerando esausta la propria vita da vecchi.
Emulo di Kafka impugno la scrittura come un’ascia
per colpire il mio mare di ghiaccio interiore.
In un tempo tutt’altro che ordinato
eventiamo il talento di chi ci fa sentire
obsoleto tutto ciò che ci risulta già noto.
Versifico per illuminare pensieri altrimenti indicibili
mescolati al furore comunicativo che m‘incalza.
Non bisogna capire la mia scrittura, bisogna condividerla
versifico per poetare qualcosa anche nella vita altrui,
per trasportarmi nell’altura ubertosa d’altri luoghi.
La lettura delle mie poesie sia liturgia,
il luogo di lettura sia considerato Tempio.