Scrivo delle location espositive a Venezia, sia pubbliche che private, disponibili per l’allestimento di mostre d’arte personali o collettive, pagando il dovuto per l’affitto, la guardiania di persona poliglotta, la promozione massmediatica, il vernissage, la curatela critica e quant’altro necessario per documentarla a futura memoria con supporti cartacei.
Le location espositive private disponibili sono gallerie d’arte notoriamente disposte a concedersi “un tanto al giorno” come contenitori per l’allestimento di mostre personali o collettive autogestite e autopromosse da chi le organizza in proprio o per conto terzi. Oppure proprietà private d’uso abitativo o commerciale, sfitte per convenienza o causa forza maggiore, nei casi in cui non sono location chiesastiche.
Le location espositive pubbliche disponibili sono spazi singoli o multipli (chiese, oratori, scole e scolette, dependences parrocchiali, porticati e chiostri conventuali, sedi di associazioni culturali). Oppure di proprietà diversamente configurabili (sale museali, residenze storiche restaurate all’uopo, spazi amministrati da esercizi commerciali con clienti abituali benredditati).
All’uso di tali location è possibile accedere direttamente, contattando chi le dirige o amministra, oppure tramite brokers locali e agenzie di servizio mercenario.
Dei brokers locali, noti a se stessi e ad alcuni concittadini, non scrivo nomi e cognomi per non favorirli, considerandoli in rapporto con l’arte e l’artisticità soltanto per il reddito esentasse che possono ricavarne attivandosi per l’allocazione di esposizioni prescindendo dalla notorietà dell’artista e dall’artisticità delle opere.
Di alcune agenzie di servizio mercenario, invece, scrivo quanto basta per la loro esemplificazione e identificazione, considerandole emblematiche per la loro disponibilità a servire chiunque e la Spagna, purché… se magna.
Comincio con l’indicare lo Studio Dal Ponte, gestito da Mario Di Martino, sperimentato mediatore per l’allestimento e la promozione massmediatica di mostre d’arte nell’Ex Convento di Santa Apollonia nei pressi di San Marco e nelle sale della Scoletta dei Tiraoro e Battioro in Campo San Stae, come in altri spazi, fratello di Enzo Di Martino critico/recensore d’arte de “Il Gazzettino”
Continuo citando l’Associazione Nuova Icona insediata sull’isola Giudecca, broker per l’acquisizione di location espositive surroganti e decentrate o periferiche, che nel 2004 procurò l’Oratorio San Filippo come sede per una esposizione personale del lettone Ilmars Blunbergs, curata da un critico lettone (il giovane e inesperto Andris Brikmanis) debuttante a Venezia nel periodo della bassa stagione e dell’acqua alta (16 ottobre-21 novembre): lo stesso Blunbergs già esposto dalla Repubblica di Lettonia nel padiglione nazionale della Biennale 2001. L’Oratorio San Filippo risulta allocato in una calle morta inospitale, Calle Dei Vecchi, “…larga un metro e lunga 56 passi”: location angusta e degradata in zona periferica sul Canale della Giudecca, lontana da Piazza San Marco, nei pressi della Stazione Marittima.
E concludo segnalando l’agenzia Art Communications del rampante Paolo De Grandis, che loca e subloca come spazi espositivi di tutto e di più, perfino locali d’uso abitativo sfitti con l’accesso in calle morte come il Ramo Malipiero, per l’insediamento di padiglioni come quelli delle Repubbliche di Estonia e Lettonia della Biennale 2005. Lo stesso De Grandis/Art Communications che ha locato una tantum alla Repubblica di Lettonia, come padiglioni per le Biennali, le chiese San Giovanni Novo (1999), San Lio (2001) e la Scoletta di San Giovanni Battista (2007), così come ha locato il Palazzo Bollani (che non gli sarà più concesso, come altre location) una tantum per l’esposizione del trascendental realism di Adi Da Samraj in occasione della Biennale 2007. Il De Grandis che da dieci anni si dà reddito organizzando in concomitanza con la Mostra Internazionale del Cinema, l’esposizione di sculture all’aperto nomata “Open”, sull’isola nomata Lido, per la quale gli artisti partecipanti sono selezionati tra coloro che risultano provvisti di finanziatori, oppure sono in grado di autofinanziarsi. Significativa la selezione per “Open 2008” di Giulio Serafini, Leonardo Chionna e Vincenzo Musardo: un trio accreditato dalla Artisse s.r.l. che ha la sede a Mesagne (BR).
Scrivo ciò considerando comunque opportuno dare visibilità alle opere della creatività personale e comunicare la propria esistenza artistica con una esposizione personale a Venezia, location dotata di plus valore internazionale capitalizzabile, apprezzata in tutto il mondo, anziché (a parità di costo) con mostre in location marginali e marginalizzanti, oppure regionali e regionalizzanti: interrelazionadosi con operatori culturali e promoters notoriamente fertili e in rapporto ravvicinato e privilegiato con la comunicazione adeguatamente referenziata, refrattari a stabilire rapporti sterili e promiscui di puro servizio mercenario.