Enzo Rossi-Roiss

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DEL PADIGLIONE SIRIANO ALLESTITO NEL PALAZZO ZENOBIO PER BIENNALIZZARE A VENEZIA SEI ARTISTI ITALIANI

In alcune sale del Palazzo Zenobio ex Collegio Armeno (Dorsoduro 2596, Fondamenta del Soccorso) è stato insediato a Venezia il padiglione della Repubblica Araba Siriana, costituito da “stanze d’artista“ allestite anche con opere di Autori italiani, in occasione della 53. Biennale Internazionale d’Arte.

Comissiario Christian Maretti, cittadino emiliano-romagnolo editore/catalogatore a Faenza dell’opera omnia di Concetto Pozzati, e di libri che hanno per argomento e illustrazioni molti disegni di Francis Bacon, provenienti dal sedicente giornalista bolognese Cristiano Lovatelli Ravarino, tutti sprovvisti del riconoscimento d’autenticità sottoscritto da chi gode credito presso i mercanti d’arte e le case d’asta.
Curatori Enzo Dall’Ara e Marzia Spatafora, esordienti nel ruolo di critici d’arte nella città lagunare: con nessun cittadino siriano nel ruolo di co-commissario o co-curatore.
Tre “stanze d’artista“ per le opere siriane di Ussam Darwich, Yasser Hammoud e Hannu Palosuo. Sei “stanze d’artista“ per le opere italiane di Gastone Biggi, Salvatore Emblema, Sergio Lombardo, Franca Pisani, Concetto Pozzati e Turi Simeti.
Un singolare e stravange marchingegno espositivo , concepito e realizzato per dare location e visibilità (promozione mercantile) “biennalizzante“ alle opere di sei artisti italiani, piccoli maestri del pronto-da-appendere, poco considerati dai curatori di rassegne dell’arte italiana contemporanea più significativa allestite (o da allestire) in location espositive museali straniere.
Ai buoni intenditori bastino le parole scritte per comporre questo testo e per sollecitare commenti, considerando ovvia ogni altra considerazione “critica“ relativa all’impresa compiuta dell’Editore Maretti & C., palesemente pro Concetto Pozzati e Francis Bacon disegnatore in Italia esposto (intrufolato e non collateralmente) in altra sala dello stesso Palazzo Zenobio.

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Published by rossiroiss, on ottobre 25th, 2009 at 7:11 pm. Filled under: Senza categoriaCommenti disabilitati

DELLA COLLATERALITA’ ESPOSITIVA CONSOLATORIA E AUTOREFERENZIALE CONCOMITANTE A VENEZIA CON LA BIENNALE

Di molta collateralità espositiva concomitante a Venezia con la Biennale Internazionale, è possibile scrivere che è costituita da un insieme eterogeneo d’iniziative intraprese per dare visibilità  consolatoria e comunicare l’esistenza di creativi in molti casi autoreferenziali e selfpromoter senza fissa dimora mercantile. Una minifiera di artisticità narcisistica, promossa autarchicamente e insediata sparsamente in location, talvolta sprovviste di pertinenze estetiche, inadeguate a far assumere artisticità ad oggetti materiali che soltanto nelle intenzioni dei loro produttori risultano artistici.
Expo collaterali padrinate, in alcuni casi, da critici illustri discriminati dalla organizzazione delle expo centrali promotrici di artisticità in atto o in fieri.
E’ possibile scrivere ciò perchè tale collateralità risulta  vacua, alla resa dei cosiddetti conti, comunque marginalizzante, penalizzata dalla scarsa audience massmediatica che suscita e dalla pochezza dei visitatori che registra.
Soprattutto la collateralità vetrinizzata sulle isole, in strette callette di collegamento sprovviste di negozi per la bisogna dei turisti, su campielli introvabili nel labirinto dalla mappa cittadina, in residenze privata disabitate perchè ubicate in zone disagiate dalla collocazione mappale o dall’acqua alta durante i mesi da ottobre ad  aprile, lontana da
i percorsi privilegiati dal flusso turistico, nelle zone periferiche di ogni sestiere, prive di attrazioni artistiche monumentali nelle più immediate vicinanze, là dove abitano le classi sociali meno abbienti, ed è necessario recarsi appositamente „colà“, perchè non ci si passa (come suol dirsi!).

Published by rossiroiss, on ottobre 23rd, 2009 at 7:18 am. Filled under: Senza categoriaCommenti disabilitati

DELLA LINGUA ITALIANA,,INSEGNATA NELLE REPUBBLICHE BALTICHE,,SUPPORTATA DA CONFERENZE IN LINGUA INGLESE

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Colà… nell’impiego in pubblici uffici, dove è possibile esercitare pubbliche funzioni privatizzandole pro domo propria et reciprocità autoreferenziale, e dove si puote sbagliare per privilegiare la docenza universitaria ortodossa amicale e la creatività  epigonica o parodica corregionale, spendendo euro della comunità per curriculare divulgatori periferici del già noto omologato e artisti (dell’immagine, della parola, del suono) talentosi post in carriera…

E’ l’incipit di un testo che ha cominciato ad autocomporsi nella mia mente analizzando la brochure realizzata per la IX Settimana della Lingua Italiana a Riga in Lettonia (19-26 ottobre 2009), conforme ad altre brochures realizzate contemporaneamente in altri luoghi con altro programma d’iniziative per lo stesso evento. Tema: L’Italiano tra arte, scienza e teconologia.
Col Futurismo esemplificato nel suo anno centenario da riproduzioni di opere post-futuriste di Mino delle Site, Enrico Prampolini e Fortunato Depero, anzichè da opere fondative di Boccioni, Balla, Severini. La celebrazione del genio leonardesco. Omaggi doverosi ad alcuni scienziati capitanati da Galileo Galileo con inclusi Guglielmo Marconi ed Enrico Fermi tra i ragazzi di via Panisperna. Conferenziere in lingua inglese un Prof. docente presso l’Università di Chieti e Pescara. Iconografia copiaincollata da wikipedia.
Mi sono poste alcune domande a questo punto:
Quanti sono complessivamente gli studenti di nazionalità lituana, estone e lettone che frequentano annualmente i corsi di lingua italiana?
Quanto costa ognuno di loro allo Stato italiano, considerando gli stipendi pagati ai docenti „lettori in missione“, integrati dagli assegni per i coniugi e la figliolanza a carico?
Quanto risulta profittevole per gli studenti baltici frequentare le lezioni del lettorati italiani presso le università in Lituania, Estonia e Lettonia?
Si divulga la lingua italiana con conferenze in lingua inglese di oratori docenti presso università italiane, in trasferta con gettone d’ingaggio e spese rimborsate?
Alcune risposte me le sono date visitando i siti web delle Ambasciate d’Italia insediate a Vilnius, Tallin e Riga. Altre gradirò mi siano date.
In Lituania risulta siano state create cattedre di lingua italiana in 7 Università e Accademie e in 5 scuole superiori, con 1500 studenti iscritti (complessivamente durante gli anni accademici trascorsi),  e con un Istituto Italiano di Cultura (inaugurato il 10 gennaio 2000) sede per corsi di lingua italiana che sono stati frequentati da 350 studenti (complessivamente).
In Estonia risultano 170 studenti impegnati a frequentare i corsi di lingua italiana presso le Università di  Tallin e Tartu, e l’Accademia di Belle Arti, con borse di studio per un totale di 115 mensilità messe annualmente a disposizione dal Governo italiano. Assente un Istituto Italiano di Cultura, come negli anni in cui fu diretto da un giovane Indro Montanelli.
In Lettonia risultano istituiti corsi di lingua e cultura italiana presso l’Università di Lettonia a Riga, riservati agli studenti universitari, con lezioni impartite da due docenti. Con nessuna „informativa“ postata nel sito web dell’Ambasciata d’Italia nella quale sia possibile leggere il loro numero di anno in anno. Assente un Istituto Italiano di Cultura,  risulta attiva una Associazione Lettone degli Insegnanti di Italiano (ALII), concepita e mantenuta attiva „privatamente“ come marchingegno per redditare italiani residenti a Riga.

Published by rossiroiss, on ottobre 19th, 2009 at 6:25 pm. Filled under: Senza categoriaCommenti disabilitati

DI CAGLIOSTRO A MITAU IN CURLANDIA NEL 1779

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Accompagnato dalla moglie diciottenne Lorenza Serafina Feliciani, disposta a prostituirsi per facilitarlo nelle sue imprese truffaldine, e sulle orme di Giacomo Casanova, conosciuto a Aix-en-Provence, che l’aveva preceduto nel 1764, antesignano di ogni altro faccendiere italiano marchingegnoso in trasferta, Cagliostro (Giuseppe Balsamo 1743-1795) arrivò a Mitau/Jelgava in Curlandia (Lettonia) il 25 Febbraio 1779, ove era diffusa la cosiddetta Massoneria Cerimoniale che si occupava "di speculazioni astratte e di formule empiriche". E dove si praticava, all’interno delle Officine curlandesi, la "purificazione" che avrebbe dovuto portare a una vera e propria rigenerazione fisica e spirituale: a un ringiovanimento, in parole povere, del corpo e dell’anima.
Cagliostro soggiornò lungamente a Mitau, dove inscenò pratiche di demonologia e di chiaroveggenza che furono seguite dagli stessi duchi di Curlandia, e dove fondò una “loggia mista”, cioè per adepti di ambo i sessi, suscitando grandi entusiasmi e reclutando uno straordinario numero di adepti. Compresa la contessa Elisabeth Kostantia von der Recke che lo avrebbe poi sputtanato e denunciato come disonesto, scrivendo un libello pubblicato a Berlino, und Stettin, Nicolai  (1787, 8°, pp. XXXII-168), intitolato: Nachricht von des beruchtigten  Cagliostro Aufenthalte in Mitau, im Iahre 1779, und von dessen dortigen magischen Operationen.
A Mitau, l’avventuriero italiano indusse la moglie a prostituirsi cedendo alle insistenze di un ricchissimo signore, nonostante che, come dice il Compendio “…dopo il cominciamento della massoneria il marito cercasse di risparmiarla”.
Si trasferì, poi, a San Pietroburgo, dove dimorò dal 5 giugno 1779 al marzo 1780.
Il viaggio in Russia lo intraprese autoincaricandosi di compiere una missione diplomatica: intercedere presso Caterina II per la concessione dell’indipendenza alla Curlandia, minacciata dall’espansionismo zarista, e fondare una loggia massonica internazionale, che fosse sotto l’alto patronato della Imperatrice, alla quale si presentò come rosacrociano e colonnello spagnolo Phenix provvisto di doti taumaturgiche. La moglie Lorenza lo favorì intrattenendo rapporti sessuali extraconiugali mirati con il Principe Grigorij Alexandrovic Potemkin (1739-1791), amante di Caterina II. Fino al giorno in cui non fu costretto ad abbandonare frettolosamente San Pietroburgo, smascherato e diffidato dall’ambasciatore di Spagna, nonostante la protezione del Potemkin.
L’Imperatrice russa scrisse, poi, tre commedie satiriche: "L’ingannatore", "Il cieco" e "L’incantatore siberiano", con le quali mise alla berlina Cagliostro e le sue vittime.

Published by rossiroiss, on ottobre 17th, 2009 at 12:57 pm. Filled under: Senza categoriaCommenti disabilitati

DELLA SFACEBOOKAMICIZIAZIONE MOTU PROPRIO

Poichè non ha senso continuare a risultare facebookamiciziato a chi (d’ambo i sessi) ha con me in comune meno della radicequadrata di meno uno, ANNUNCIO che durante i prossimi giorni diminuirò, anzichè aumentare, i miei „Amici“ FB, dando inizio alla eliminazione di chi si autobuongiorna e certifica esistente nella home page comune (collettiva):
- come over 30 inquieto/a e smarrito/a
- come over 40 peterfanpan intraprendente
- come over 50 desiderante velleitario/a
- come over 60 irrealizzato con la data di scadenza ravvicinata
- come artista ancora vivo automuseificato da Fondazione ad personam autofondata nel territorio natio
- con Profilo lacunoso e data di nascita reticente
- con Bacheca vetrinizzante autoreferenzialità
- con post invasivi quotidiani e in gran numero
- con verbosità politichese prolissa e ininflente
- con foto albumizzate a futura memoria di festosità amicali ricorrenti e replicate
- con spot pubblicitari relativi a prodotti dell’ingegnosità personale scarsamente fruita
- con vaticini dei Fondi di Caffè
- con consigli ricevuti dallo Specchio Magico e conversazioni con La Veggente
- con previsioni consolatorie di Biscotti e Salsicce della Fortuna
- con le amorosità scritte nei cartigli dei Baci Perugina
- con aforismi sapienziali copiati qua e là
- con citazioni poetiche nerudate e nerudanti
- con esercizi di autocoscienza e autoanalisi compiuti dando soluzioni a quiz eterogenei
- con richieste di aiuto a Mafia Wars
- con tant’altro postato (sia videovisivo sonorizzato, sia visualizzato o semantizzato) che non mi risulta condivisibile.

ANNUNCIO ciò perchè i più suscettibili decidano di eliminarmi come loro „amico“ FB, oppure nascondermi per evitarsi la mia presenza nella home page comune (collettiva)… anticipando ogni mia azione sfacebookamiciziante.

Published by rossiroiss, on ottobre 13th, 2009 at 11:50 am. Filled under: Senza categoriaCommenti disabilitati

Rerlusconi

 

Sua_Maestà

CHI XELO ?

In un sonetto del patrizio veneziano  Angelo Maria Labia (1709-1775), intitolato „Chi xelo?“ è possibile cogliere delineato l’indekit di un antesignano settecentesco di Silvio Berlusconi. Sia condiviso e diffuso.
Un che no ga nessuna Religion:
Che ‘l publico no stima, nè ‘l privato? 
Un che no ga altra Massima de Stato 
Che ‘l so proprio interesse e l’ambizion;

Un che la so’ propria condizion 
Nol ghe la cederia a un Potentato,
Un che ghe vol imponer al Senato 
Come sel fusse lu solo el Paron. 

Nol nomino; ma mi no so veder 
Che a un omo de sta sorte ghe sia dà 
In Republica ancuo sto gran poder. 

Forse per manco in la latina età, 
Mi credo che za ognun possa saver 
Quel che a Cesare un dì la gh’à costà.

(In:http://wikisource.org/wiki/Chi_xelo%3F)

Published by rossiroiss, on ottobre 7th, 2009 at 6:49 pm. Filled under: Senza categoriaCommenti disabilitati

Berluscort patriziato

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"Silvio Berluscort patriziato post coitum con laDaddario sul letto di Putin"
Digital work on canvas di Filippo Panseca, 2009.

Published by rossiroiss, on ottobre 7th, 2009 at 6:49 pm. Filled under: Senza categoriaCommenti disabilitati

AVVISO AI CURATORI DI MOSTRE D’ARTE E AI PROMOTORI DELLA PITTRICE LOLITA TIMOFEEVA

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Febbraio 1998 a Lecce, per la expo "C’era una volta l’URSS", nell’interno del Castello Carlo V: Enzo Rossi-Ròiss e Lolita Timofeeva, tra Lucio Galante (storico e critico d’arte) e Rosario Lorenzo (pneumologo).

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Chiunque abbia intenzione d’intrattenere rapporti d’affari o di collaborazione con la pittrice lettone italiana russofona Lolita Timofeeva, per la organizzazione di mostre d’arte allestite con opere sue e la massmediatizzazione delle stesse, si premunisca facendo sottoscrivere all’artista una liberatoria nella quale risulti „rinunciato"  totalmente ogni suo diritto a percepire diritti d’autore dai suoi promoter per la riproduzione in libri e magazines (sia cartacei, sia online) delle opere esposte e variamente pubblicate.
Chiunque si eviterà, così, di soddisfare ogni eventuale richiesta di pagamento pro Timofeeva, relativa alla titolarità del copyright, come è accaduto all’editore modenese del periodico „Eurocarni", per aver pubblicato un mio giudizio critico illustrato con la riproduzione del ritratto di Giorgio Guazzaloca, e all’editore urbinate che ha pubblicato riprodotto nel mio libro „Mondo lettone made in Italy" un autoritratto, illustrazione (con altre) del capitolo intitolato „Nate in Lettonia, note in Italia": senza l’autorizzazione dell’artista dipintora.
L’editore modenese di „Eurocarni", buon amico di Giorgio Guazzaloca, ha reagito con maleparole, interloquendo al telefono con la Timofeeva divenuta cittadina italiana nel 1993, dopo essersi matrimoniata con un cittadino bolognese cognomato Noviello, originario della Lucania:  e l’ha liquidata, poi, con poche migliaia di euro „transate" dai rispettivi assistenti legali.
La casa editrice QuattroVenti di Urbino, invece, ha accolto la sfida legale e pagherà, eventuallmente, quanto un giudice del Tribunale di Bologna sentenzierà al termine del primo grado di giudizio, e soltanto se la sentenza sarà confermata anche al termine dell’ultimo grado.

Cave Lolita Timofeeva… quindi!

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Per leggere altro cliccare i link qui di seguito:
www.liquida.it/lolita-timofeeva

www.italo-baltica.it
www.enzorossiroiss.blogspot.com/…/eurocarni-in-tribunale.html
www.lastampa.it/redazione/…/38108girata.asp -
www.studiliberali.it/…/LO%20SCANDALO%20DI%20BOLOGNA.pdf
www.namir.it/MAFIAGRAFFITI/legalita.htm -

Published by rossiroiss, on ottobre 2nd, 2009 at 11:17 pm. Filled under: Senza categoriaCommenti disabilitati

CARNASCIAL ART ESCA 2010 (comunicato n.1)

La Compagnia De Calza „I Antichi“ ha deciso di organizzare e realizzare a Venezia, per il prossimo Carnevale 2010 (febbraio), una expo con opere d’arte e installazioni artistiche ispirate soprattutto all’immaginario della Compagnia (www.iantichi.org).
Sarà intitolata: CARNASCIAL ART ESCA 2010. 
Nelle intenzioni dei Compagni De Calza che l’hanno concepita, tale expo coinvolgerà più luoghi espositivi veneziani, sul percorso- sia pedonale che acquatico – che collega la Stazione Ferroviaria a Piazza San Marco, transitando inevitabilmente a piedi per Campo San Maurizio: storico spazio all’aperto per la espressione delle opinioni e il compimento delle gesta carnascialesche griffate „I Antichi“ a cominciare dal 1981.
Alcuni degli „oggetti materiali“ dotati di pertinenze estetiche per tale expo saranno commissionati a menti creative in rapporto con la Compagnia De Calza „I Antichi“, altri saranno selezionati tra quelli che saranno proposti in tempo utile da operatori culturali o singoli artisti, illustrati con descrizioni e immagini inviate via e-mail al curatore artistico Enzo Rossi-Ròiss (rossiroiss@libero.it – cell. 339. 6918363 ), al quale è stata affidata anche l’organizzazione e la scelta delle location espositive, con l’autorizzazione a interloquire con chiunque a nome e per conto de „I Antichi“. 
Campo San Maurizio sarà la location col punto-info nella sede del Circolo Culturale „I Antichi“, una installazione nello spazio all’aperto e una esposizione nella sacrestia della Chiesa San Maurizio rispettosa del luogo.
La sala espositiva del Palazzo Priuli Bon in Campo San Stae, con la sua porta d’acqua e quattro finestre affacciate sul Canal Grande ospiterà una esposizione interna con installazioni esterne.
Per l’autorizzazione a utilizzare altre location (il Teatro la Fenice… addirittura!) sono state avviate trattative e programmati i contatti necessari.
Tutte le opere esposte o installate risulteranno illustrate e commentate in apposita pubblicazione progettata e realizzata da Luca Colferai per IAntichi Editori Venezia (www.iantichieditori.it), con la presentazione di Roberto Bianchin, una introduzione del curatore Enzo Rossi-Roiss e testi di Autori Vari.
 
E’ stata progettata una esposizione delle sculture in vetro di Ilze Jaunberga intitolata “Priapeide Vetrosa”, con opere realizzate dal maestro vetraio muranese Silvano Signoretto, visibili nella Berengo Collection.

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Published by rossiroiss, on settembre 24th, 2009 at 2:18 pm. Filled under: Diario, Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

DELLE LOCATION ESPOSITIVE A VENEZIA E DELLA LORO ACQUISIZIONE

Scrivo delle location espositive a Venezia, sia pubbliche che private, disponibili per l’allestimento di mostre d’arte personali o collettive, pagando il dovuto per l’affitto, la guardiania di persona poliglotta, la promozione massmediatica, il vernissage, la curatela critica e quant’altro necessario per documentarla a futura memoria con supporti cartacei.
Le location espositive private disponibili sono gallerie d’arte notoriamente disposte a concedersi “un tanto al giorno” come contenitori per l’allestimento di mostre personali o collettive autogestite e autopromosse da chi le organizza in proprio o per conto terzi. Oppure proprietà private d’uso abitativo o commerciale, sfitte per convenienza o causa forza maggiore, nei casi in cui non sono location chiesastiche.
Le location espositive pubbliche disponibili sono spazi singoli o multipli (chiese, oratori, scole e scolette, dependences parrocchiali, porticati e chiostri conventuali, sedi di associazioni culturali). Oppure di proprietà diversamente configurabili (sale museali, residenze storiche restaurate all’uopo, spazi amministrati da esercizi commerciali con clienti abituali benredditati).
All’uso di tali location è possibile accedere direttamente, contattando chi le dirige o amministra, oppure tramite brokers locali e agenzie di servizio mercenario.
Dei brokers locali, noti a se stessi e ad alcuni concittadini, non scrivo nomi e cognomi per non favorirli, considerandoli in rapporto con l’arte e l’artisticità soltanto per il reddito esentasse che possono ricavarne attivandosi per l’allocazione di esposizioni prescindendo dalla notorietà dell’artista e dall’artisticità delle opere.
Di alcune agenzie di servizio mercenario, invece, scrivo quanto basta per la loro esemplificazione e identificazione, considerandole emblematiche per la loro disponibilità a servire chiunque e la Spagna, purché… se magna.
Comincio con l’indicare lo Studio Dal Ponte, gestito da Mario Di Martino, sperimentato mediatore per l’allestimento e la promozione massmediatica di mostre d’arte nell’Ex Convento di Santa Apollonia nei pressi di San Marco e nelle sale della Scoletta dei Tiraoro e Battioro in Campo San Stae, come in altri spazi, fratello di Enzo Di Martino critico/recensore d’arte de “Il Gazzettino”
Continuo citando l’Associazione Nuova Icona insediata sull’isola Giudecca, broker per l’acquisizione di location espositive surroganti e decentrate o periferiche, che nel 2004 procurò l’Oratorio San Filippo come sede per una esposizione personale del lettone Ilmars Blunbergs, curata da un critico lettone (il giovane e inesperto Andris Brikmanis) debuttante a Venezia nel periodo della bassa stagione e dell’acqua alta (16 ottobre-21 novembre): lo stesso Blunbergs già esposto dalla Repubblica di Lettonia nel padiglione nazionale della Biennale 2001. L’Oratorio San Filippo risulta allocato in una calle morta inospitale, Calle Dei Vecchi, “…larga un metro e lunga 56 passi”: location angusta e degradata in zona periferica sul Canale della Giudecca, lontana da Piazza San Marco, nei pressi della Stazione Marittima.
E concludo segnalando l’agenzia Art Communications del rampante Paolo De Grandis, che loca e subloca come spazi espositivi di tutto e di più, perfino locali d’uso abitativo sfitti con l’accesso in calle morte come il Ramo Malipiero, per l’insediamento di padiglioni come quelli delle Repubbliche di Estonia e Lettonia della Biennale 2005. Lo stesso De Grandis/Art Communications che ha locato una tantum alla Repubblica di Lettonia, come padiglioni per le Biennali, le chiese San Giovanni Novo (1999), San Lio (2001) e la Scoletta di San Giovanni Battista (2007), così come ha locato il Palazzo Bollani (che non gli sarà più concesso, come altre location) una tantum per l’esposizione del trascendental realism di Adi Da Samraj in occasione della Biennale 2007. Il De Grandis che da dieci anni si dà reddito organizzando in concomitanza con la Mostra Internazionale del Cinema, l’esposizione di sculture all’aperto nomata “Open”, sull’isola nomata Lido, per la quale gli artisti partecipanti sono selezionati tra coloro che risultano provvisti di finanziatori, oppure sono in grado di autofinanziarsi. Significativa la selezione per “Open 2008”  di Giulio Serafini, Leonardo Chionna e Vincenzo Musardo: un trio accreditato dalla Artisse s.r.l. che ha la sede a Mesagne (BR).
Scrivo ciò considerando comunque opportuno dare visibilità alle opere della creatività personale e comunicare la propria esistenza artistica con una esposizione personale a Venezia, location dotata di plus valore internazionale capitalizzabile, apprezzata in tutto il mondo, anziché (a parità di costo) con mostre in location marginali e marginalizzanti, oppure regionali e regionalizzanti: interrelazionadosi con operatori culturali e promoters notoriamente fertili e in rapporto ravvicinato e privilegiato con la comunicazione adeguatamente referenziata, refrattari a stabilire rapporti sterili e promiscui di puro servizio mercenario.

Published by rossiroiss, on novembre 17th, 2008 at 9:36 pm. Filled under: Diario, Enzo Rossi-Ròiss1 Comment