Enzo Rossi-Roiss

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Coriandoli mediatici accidiosi contingentati

L’AMACA
L’OTTO VOLANTE
BELPAESE
BONSAI
AFFARI & POLITICA
NUDI E CRUDI
IL GUSTO DEGLI ALTRI
LAPSUS
SILLABARIO

Sono “Testate” in epigrafe di microteche giornalistiche 10×9 de “la Repubblica”, incastonate ognuna nella pancia di una pagina gulliver nazionale, parodiate dai redattori delle pagine regionali. Gabbie per commenti lilliputiani personali di opinioni altrui espresse il giorno prima e di accadimenti già notiziati. Palestre per esercizi scrittòrii brevi e parassiti di petites maitres-a-ecrire, inviati speciali in soggiorno domestico comphortato. Coriandoli di umorismi, moralismi, relativismi et etceterismi accidiosi contingentati.

Published by rossiroiss, on dicembre 28th, 2007 at 12:46 am. Filled under: Diario, Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

Auguri!

Microsoft Word - 2008.doc

Published by rossiroiss, on dicembre 24th, 2007 at 6:22 am. Filled under: Agenda, Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

QUALCUNO L’AIUTI A RIMETTERLI NEGLI SCAFFALI !!

LIBRARY

Penny Walsh controlla i danni del terremoto in una delle sale della biblioteca di Gisborne, in Nuova Zelanda. Un potente sisma di 6,8 punti sulla scala Richter ha distrutto edifici e causato molti danni nell’area (Gisborne Herald/Afp)

Published by rossiroiss, on dicembre 23rd, 2007 at 1:01 am. Filled under: Agenda, Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

LE GALLERIE MARESCALCHI A BOLOGNA E CORTINA

CAMPO DEI MIRACOLI PER COLLEZIONISTI PINOCCHI  E ALLOCCHI

Chiunque possegga “oggetti materiali” connotabili come opere d’arte moderna o contemporanea (dipinti, sculture, altro cartaceo) provenienti dalla Galleria Marescalchi di Bologna, con sede succursale a Cortina d’Ampezzo, verifichi la loro legittima provenienza e la loro unicità, oltre che la loro autenticità. Ha detto ciò il giudice pm Antonello Gustapane del Tribunale di Bologna durante la conferenza stampa del 28 novembre 2007, successiva al sequestro di 253 opere d’arte e all’arresto del gallerista Italo Spagna, genero d’arte (e non “figlio d’arte”, come ha scritto un cronista) del gallerista Mario Marescalchi defunto nel 1991.
E’ la storiaccia di una galleria gatta associata a volpi per mercanteggiare quadri e sculture, vendendoli a collezionisti pinocchi nel campo dei miracoli affaristici relativi a  opere d’arte moderna e contemporanea.
Ha per protagonisti individui eterogenei pervenuti al benessere commercializzando opere d’arte senza il possesso di alcuna conoscenza specifica, intenditori d’arte quanto lo sono coloro che considerano autentiche soltanto le opere “ugualidentiche” autenticate e archiviate. Il Marescalchi pervenuto nel 1973 all’attività di gallerista e mercante d’arte dalla professione di parrucchiere per uomo; Italo Spagna in tutt’altre faccende lavorative affaccendato, prima di sposare la figlia del Marescalchi; il calciatore Roberto Bettega occasionalmente morandofilo ingannato, l’ex ristoratore socio d’affari di volta in volta, l’ex corniciaio riccamente ammogliato; un anziano fotografo “clonatore” connivente adeguatamente retribuito; due gemelli bergamaschi acquirenti spregiudicati di opere d’arte a buon prezzo da venditori in difficoltà; un ricco imprenditore astuto col bilancio privato in attivo, impegnato a darsi ulteriore redditività esentasse, comprando e vendendo per interposta persona dipinti e sculture in comproprietà, d’autori internazionali ben quotati.
Il quotidiano “la Repubblica” ha notiziato giornalmente il fattaccio con questi titoli: La truffa dei Morandi falsi. Ai domiciliari iltitolare” della Marescalchi. Sigilli alle gallerie (28 novembre) – Fate controllare i vostri quadri. L’appello del pm ai clienti della Marescalchi: troppi falsi in giro Bettega compra la natura morta ma è una fotografia (29 novembre) – Spagna oggi davanti al pm. Anche un perito contro il gallerista (30 novembre) – Si, il Morandi di Bettega l’ho falsificato io (1 dicembre) – Ma io i quadri falsificati non li vendevo. Li regalavo (2 dicembre) – Faccia a faccia Spagna-Bettega (3 dicembre)- Spagna contro tutti, confronti a raffica (4 dicembre)
Mi si prospetta la scrittura di una “novella” con protagonisti un mercante d’arte gatto naive associato a un businessman volpe astuta per gabbare collezionisti pinocchi fiduciosi e ingenui, con avventure e disavventure nel bosco e nel sottobosco del mercato dell’arte.
Poiché di Mario Marescalchi gallerista bolognese in carriera e del suoi mercanteggiamenti ho già scritto più volte, ripropongo in lettura – nel frattempo – le pagine che seguono, apparse in “Nucleo Arte” nel 1991, considerandole profetiche ed emblematiche.

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Published by rossiroiss, on dicembre 5th, 2007 at 3:20 am. Filled under: Diario, Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

DELLA BIENNALE BANALE INTERNAZIONALE

 

DELL’ARTE MEDIOCRE E VELLEITARIA
A FIRENZE DAL 1° AL 9 DICEMBRE 2007

Sesta della serie, presieduta e vicepresieduta familisticamente da cognomati Celona, con l’onni-expo-sciente Maurizio Vanni reclutato e calendariato come unico addetto ai lavori della critica d’arte militante stanziale fiorentina, “presentatore” di un micro evento orale collaterale, è documentata a futura memoria da un voluminoso Catalogo, pesante quanto un “tomo” delle enciclopedie d’altri tempi, nel quale risultano schedati rigorosamente in ordine alfabetico 840 artisti provenienti da 76 Nazioni (ma non residenti ivi in gran numero).
Griffata “Città di Firenze”, senza alcun patrocinio culturale avallante notorio e prestigioso, è stata allestita con 2500 opere negli spazi fieristici e locabili della Fortezza da Basso, destinata ad essere bio-biblio-icono-grafata come evento artistico datato 2007 nei CV degli artisti catalogati, quasi tutti promoter della propria attività espositiva e con nessuna dimora mercantile diversa dalla propria.
L’illustrazione che segue riproduce la pagina che documenta la presenza nel catalogo di Lolita Timofeeva, pittrice lettone cittadina bolognese dal 1993, con un dipinto eseguito su tela nera a Riga in Lettonia, prima della sua immigrazione in Italia per matrimoniarsi precariamente nel 1991 a un cittadino italiano di origine lucana.

Biennale

La superficie parietale disallestita in angolo destinata col n. 377 nella
Biennale fiorentina alla Timofeeva.

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Published by rossiroiss, on dicembre 2nd, 2007 at 6:23 pm. Filled under: Diario, Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

LA FINE DI UN SOGNO A TREVI / PERUGIA: DA CAPITALE A CLOACA DELL’ARTE CONTEMPORANEA

 

 

PALAZZO LUCARINI CONTEMPORARY NON E’PIU’ IL TREVI FLASH ART MUSEUM LOCI GENERATO DAL GENIUS LOCI GIANCARLO POLITI:

perché è divenuto luogo espositivo occupato da iniziative di squallido sottobosco, tese sempre ad un possibile scambio di favori: luogo di un triste “scambio di favori”, con mostre di studenti delle Accademie di Belle Arti, oppure di artisti locali et colleghi omologhi, ospitati in occasione della sagra del sedano e della salsiccia, o dei festeggiamenti in onore del Santo Patrono strapaesano.
Come il Museo di Nocciano (Pescara) generato da Eugenio Riccitelli, lo Young Museum di Revere (Mantova) generato da Nicola Dimitri, il Forum Artis Museum di Montese (Modena) generato da Fabio Tedeschi e tant’altri Museum Loci, Gallerie d’Arte Moderna e Pinacoteche Comunali gestite da Genius Loci operatori artistici e culturali marginali… location per expo stagionali enfatizzate soltanto dai cronisti locali , collaboratori corrispondenti dei mass media territoriali, laudatori full time del localismo parodico ed epigonico sostenuto e condiviso da un micro bacino di utenza eterogenea e superficiale.

Published by rossiroiss, on dicembre 1st, 2007 at 7:47 pm. Filled under: Diario, Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

CIOCCOPORNOSHOW

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Published by rossiroiss, on dicembre 1st, 2007 at 7:47 pm. Filled under: Diario, Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

Fotoritratto di una Vulvaepistolata

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FOTORITRATTO DI UNA VULVAEPISTOLATA DESNUDA
di Peter Van Der Glossen
d’aprés Francisco Goya

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Published by rossiroiss, on dicembre 1st, 2007 at 7:45 pm. Filled under: Diario, Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

DEL SANT’ANTONIO CON LA FOCARA

FESTEGGIATO OGNI 17 GENNAIO A NOVOLI DI LECCE

santonio-2.jpgLa mia memoria personale del S.Antonio Abate e della sua “Focara” festeggiati ogni 17 gennaio a Novoli di Lecce, con tutto il trash scrittòrio sterile di chi continua a enfatizzare l’obsolescenza della tradizione in pubblicazioni varie, e di chi monetizza cinicamente il kitsch “multiplicato” che iconizza e oggettualizza, a due o più dimensioni, il Santo miracoloso e la sua paccottiglia indotta, l’ho editata ed emblematizzata “a futura memoria” tre mesi dopo aver compiuto i ventidue anni.

Nel gennaio del 1960 ho generato e redatto con alcuni coetanei “Lu Puercu” che tanto dispiacque ai parroci-censori Don Gennaro Delia e Don Ciccio De Tommasi, approvati dal Vescovo e supportati dal bollettino “La Voce del Pastore” micro-megafono massmediatico cartaceo strapaesano dell’ortodossia cattolica stanziale misoneista. Un numero unico modernista per famiglie che fece scrivere a Giorgio De Nini (La Tribuna del Salento, 28 gennaio): “…ricco di vispe trovatine umoristiche tratte da spunti della quotidiana vita novolese.

santonio.jpgPiù che al loro Protettore, i compilatori del giornale sembra abbiano chiesto a qualcuno dei protetti, ed in particolare al porco, la cui collaborazione è quanto mai evidente e si scopre con estrema facilità nei vari articoli, Vanno presi anche in seria ed attenta considerazione gli autori degli Atti Unici (pagg. 9 e 10) dai quali è stato evidentemente sopravvalutato il concetto sublime di una libertà incondizionata ed illimitata della stampa periodica od occasionale”.

Altra mia memoria personale riguarda la parodicità delle “rassegne-concorsi” e il velleitarismo di ogni iniziativa estemporanea (Novoli Arte e Lu Cuccu, per es.) patrocinata e finanziata dall’amministrazione comunale locale per attribuire competenze specifiche e dare credito artistico-culturale occasionale a faccendieri e visibilità paesana a creativi marginali, refrattari a sbarazzarsi della subalternità all’establishement politico in auge, in soggiorno artistico e culturale obbligato: concomitando con festeggiamenti religiosi ricorrenti e scantonando ogni altra iniziativa, tesa a rivelare e valorizzare l’esistenza e l’operosità di creativi novolesi professionali in soggiorno culturale prescelto e privilegiato altrove: nel 1600 Benedetto Mazzotta della Congregazione dei Celestini, lettore di filosofia e teologia a Bologna, aggregato all’ordine di San Benedetto; oggi pochi altri individui “esemplari”. Alla “Focara” dei miei anni infantili e adolescenziali sono mancate la fruibilità multietnica, la comunicazione massmediatica, la visibilità telematica e televisiva. Alla “Focara” dei miei anni anziani mancano le case prive dell’impianto di riscaldamento nelle quali traslocare le sue braci spente divenute carbonella. Della focara dei miei anni giovani ho scritto ciò che si può leggere ne La Tribuna del Salento desepo-laffichiste-196.jpgl 14 gennaio 1960, ripubblicato ne Lu Puercu del 17 gennaio 1961, titolato :”Una focara famosa”. Riproducibile anche per la focara dei miei anni anziani che i novolesi miei coevi continuano a perpetuare stereotipa e folclorica col Sant’Antonio Abate, continuando a stabilire il medesimo rapporto con la ritualità laica e fieristica, la liturgia religiosa obsoleta, l’oggettistica e l’iconologia concepite consanguineamente e artigianalmente nell’orto dietro casa come in altri tempi, senza sperimentare liturgie eterodosse. Ignorando ogni ritualità alternativa meno tribale e l’iconologia artistica ortodossa e agiografica modellata altrove. A cominciare da un Sant’Antonio Abate (h.cm.107) datato 1475, scolpito nel legno da Lorenzo Di Pietro detto “Il Vecchietta” (Castiglione di Val d’Orcia 1412- Siena 1480). Considerando inopportuna e irrispettosa l’iconologia disagiografica che rappresenta il Santo come ne “Lu Puercu” del 1960 e in alcune incisioni erotiche francesi ottocentesche che illustrano le sue “tentazioni” di eremita col maiale (punk-bestia ante litteram).
Scrivo ciò perché sia dato un futuro vivo (non “contemperato”) a un passato morto (è il mio auspicio!), comunicato con scrittura revisionata da un esperto di editing, non considerando alcun passato concluso e compiuto: poiché il passato ha bisogno sempre di essere riproposto dall’immaginazione fertile del presente, dalla sua acutezza inventiva, dalla sua capacità di rapportarsi al mondo in modo nuovo e attivo.

 

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(clicca sulle immagini per ingrandirle)

Published by rossiroiss, on dicembre 1st, 2007 at 7:44 pm. Filled under: Diario, Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati

Carnevale di Ivrea

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LO STORICO CARNEVALE DI IVREA

CON ARANCE ROTTAMATE

RI-APOREDIESIMENSIONATO

IN UN LIBRO DESTINATO AI BIBLIOFILI

Ho scritto un libro che ha per argomento lo Storico Carnevale di Ivrea. E’ intitolato “Conny cara non è un carnevale” (Fullimage Studio Editore Modena – Via Monviso 51). L’ho destinato ai bibliofili e alle libreria del sito www.maremagnumlibrorum, perchè ha le caratteristiche del prodotto editoriale duraturo. Un “libro unico” che sarà commercializzato col prezzo maggiorato dopo che avrà assunto lo status dei fuori catalogo.

Contiene tutte le lettere che ho scritto durante i giorni del Carnevale 2003, divulgate dal sito ufficiale del Carnevale, di giorno in giorno in concomitanza con l’evento. Contiene anche un campionario dei malumori suscitati tra gli eporediesi, costituiti da lettere che mi sono state indirizzate, corredate dalle mie risposte “ad personam”. Con riflessioni postume et altro intrigante che può risultare indisponente. Il tutto accompagnato a una selezione di illustrazioni già note agli eporediesi, farcite con altre inedite.

Gli eporediesi chiamati in causa da me con nome e cognome (come suol dirsi!) sono (in ordine alfabetico): Adriano Fornero, Barbara Masseroni-Moia (Mugnaia 2003), Francesco Gitana (La Diana Sandro Ronchetti (Il Piffero), Simona Verani in Celleghin (Mugnaia 2000), Helena Verlucca/Hever (Editore). Oltre ai cronisti locali e ai titolari delle “Cariche” presidenziali e segretariali che sovrintendono alla organizzazione dello Storico Carnevale.

“Gli occhi del giornalista hanno visto, la mente del letterato ha pensato, lo scrittore ha assimilato, metabolizzato ed espresso emozioni e disincanti”, si legge nella presentazione firmata Jacques Gubler. “Eventuali denigrazioni possono essere concepite soltanto da eporediesi dicenti o scriventi, agiografi autoreferenziali: usi a esprimersi con linguaggio convenzionale, agiografi del localismo, registratori di ogni accadimento carnevalesco con scrittura encomiastica”.

In ognuna delle lettere, indirizzate alla Conny del titolo, c’è quanto basta per godere la lettura di ciò che risulta scritto, a prescindere dai malumori di chi le ha disapprovate. Il libro non è reperibile nelle librerie di Ivrea che lo hanno giudicato libro scomodo perché disagiografico.

Published by rossiroiss, on dicembre 1st, 2007 at 7:43 pm. Filled under: Diario, Enzo Rossi-RòissCommenti disabilitati