Biografia
1957 (aprile) attore giovane a Bologna sul palcoscenico della Campagnia Teatrale del Teatro Minimo
1957 (gennaio) a Bologna in Piazza Maggiore con compagni di studio,con due futuri giornalisti: Sergio Tinaglia bergamasco (il primo a sinistra), Graziano Sarchielli toscano (il terzo a destra), entrambi in piedi.
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Enzo Rossi-Ròiss, scrittore poligrafo e pamphlettaire di lungo corso, nato primogenito da uno dei figli del casertano Vincenzo Rossi cugino di Ernesto Rossi, nel 1937 in provincia di Lecce a Novoli, distante 2 km o poco più da Campi Salentina luogo natale di Carmelo Bene (stesso anno, stesso mese). Proviene dal giornalismo culturale che lo ha annoverato attivo a cominciare dal 1959, anno in cui ha sostenuto l’ultimo esame del Corso di Giornalismo presso l’Università di Urbino. Iscrizione nell’Albo professionale di Bari, tesserino N.10949 dell’anno 1962. Insediato a Venezia e Bologna.
Ha fondato e diretto le Edizioni Svolta e i periodici “Nucleo D” (denunciato, sequestrato, processato infine assolto), “Svolta”, “Merdre” e “Art ut Art”. Poligrafo di razza a pamphlettaire d’istinto, ha già scritto e pubblicato numerosi libri. Risulta “bibbliotecato” anche come autore di versi e di testi teatrali. Nel 1957 (diciannovenne) ha partecipato al Premio Riccione, meritando l’encomio per una commedia in due atti intitolata “L’albero”. Nel 1962, accreditato da Ruggero Jacobbi, direttore della Scuola del Piccolo Teatro, ha cominciato a pubblicare a Milano alcuni atti unici (fino al 1964) che avrebbero successivamente costituito il libro fuori commercio intitolato “Moglie coscienza”, edito nel 1974. Nel 2000 e nel 2001 hanno fatto notizia due suoi libri “pour les amateurs”, presentati e promossi in Artefiera, intitolati “MagniFicaMente” e “Carmina Vulvae”. In un libro intitolato “Vis d’arte”, ha ordinato in antologia un campionario dei suoi esercizi di scrittura applicata, compiuti scrivendo dell’arte, degli artisti e dell’artisticità, in versi e in prosa, durante gli anni in cui ha organizzato e promosso mostre d’arte contemporanea. Altri titoli accattivanti (per chi s’interessa d’arte e di artisti) sono: “Cartapesta & Cartapestai” (la storia, i protagonisti italiani) e “Cartapesteide” (le gesta e le opinioni di cartapestofori e cartapestologi), “Dossier Piero Manzoni” (tutto il necessario per sapere della merda d’artista e del suo autore), “Dossier Pozzati” (tutte le verità scomode su Severo, Mario e Concetto), “Francis Bacon disegnatore in Italia”. In giornali e riviste ha pubblicato quanto basta per erudirsi su: Giovan Battista Braccelli ( secoli XVI-XVII), Oscar Dominguez (1902-1957), Francis Bacon (1909-1992) disegnatore in Italia, Ernesto Treccani (una singolare scheda disagiografica), Vetri d’artista, l’arte lettone contemporanea, le fiere dell’arte, il mercato dell’arte, Artiste & Artiste, l’Eros degli artisti. E’ stato Commissario della Repubblica di Lettonia alla XLVII Biennale d’Arte Internazionale di Venezia nel 1997. Ha curato l’esposizione “Priapeide” per il Carnevale di Venezia 2006, organizzata dalla Campagnia De Calza “I Antichi”. Replicandosi nella città dei Dogi con “Vulveide in laguna” in concomitanza col Carnevale 2007, e con “D’aprés senifora gidugliata” in concomitanza col suo 70° compleanno nel settembre 2007, accreditato da Luca Colo de Fero Colferai che della Compagnia De Calza è il Procurator Grando. Ha fondato l’Associazione Culturale Italo-Baltica, della quale è Segretario Generale. Ha concepito e realizzato opere assimilabili alla operatività dei poeti visivi, che ha esposto in gallerie d’arte private e spazi aulici pubblici, con lusingheri riscontri critici e tempestive recensioni giornalistiche. Ha pubblicato “Mondo lettone made in Italy” (QuattroVenti Ed. Urbino).
1957 a Lecce con un gruppo di allievi del Conservatorio “Tito Schipa”, sono l’ultimo in alto a destra (baritono col “do” sotto le righe)
AUJOURD’HUI POÈTE MOI AUSSI… POUR MOI
Ho conosciuto un uomo che a cominciare dal 14 settembre 2011 inizierà a vivere il suo 75° anno in buona salute, come tutti gli altri anni precedenti, mai badato da persona diversa da se stesso.
“Io ho già vinto!”, mi ha detto. “Ho già vissuto tanto quanto ho desiderato vivere e a modo mio per sopraggiunta. Ostacolato da chi mi ha invidiato e disapprovato. Fortunato, però, durante ognuno dei miei giorni no. Suscitando e sperimentando innamoramenti irreplicabili che hanno connotato il vissuto di chi li ha condivisi e goduti in rapporto ravvicinato col mio vissuto. Ogni altro anno successivo al 75° lo vivrò considerandolo un premio per ciò che ho creato e dato scrivendo, per ciò che ho determinato in altri/e che hanno creato e dato stabilendo con la mia creatività scrittoria rapporti fertili di ogni tipo”.
Il testo che segue lo ha scritto quest’uomo, compiendo un esercizio di scrittura versificatoria omologa alla mia, a futura memoria di un giorno genetliaco trascorso in mia compagnia, con l’intenzione di omaggiare la conoscenza reciproca alla quale abbiamo dato inizio, ruolandoci esecutori testamentari l’uno dell’altro e viceversa, come specificherò scrivendo altro ad hoc. Ad majorem scrittura poetica gloriam!
Ho una età raggiunta la quale perfino un cardinale
termina la sua carriera pubblica ed è sostituito
da un cardinale più giovane nel governo della diocesi.
Straniero a me stesso ho viaggiato esplorando in solitudine
spazi altrui ininterrottamente in buona salute
durante i 75 anni già vissuti profittevolmente.
Ho visitato luoghi e conosciuto persone diverse
suscitando innamoramenti e innamorandomi in ogni età.
Ho esaminato realtà sociali simboliche
smontando credenze e illusioni con emozioni.
Ho amato donne diverse innamorato di ognuna diversamente.
Ho negato l’esistenza delle verità assolute
senza riuscire mai ad avere una visione d’insieme
alle prese con lo spazio sconnesso da realtà globali.
La difficoltà della comprensione critica dei sentimenti miei e altrui
ha alterato la mia percezione dei fatti e delle persone
la deambiguazione delle relazioni sociali e sentimentali
refrattario a ogni forma di appartenenza fisica e ideologica.
Ciò che mi sopravviverà di ciò che ho scritto e pubblicato
mi sopravviverà a prescindere dalle opinioni
di chi risulterà mio coetaneo/a o contemporaneo/a.
1956 Autunno – Moi meme d’antan nella pineta di Urbino.
1962 – A Milano con Roberto Crippa nel suo studio in via Rossini
1964 Biennale d’Arte Internazionale a Venezia, Enzo Rossi-Ròiss con Lucio Fontana nella sala di Alik Cavaliere. Pubblicata nel catalogo della Expo “Venezia 1948-1986 La Scena dell’Arte”, curata da Luca Massimo Barbero, Peggy Guggenheim Colletion (5 febbraio.21 maggio 2006), allestita con fotografie delll’Archivio Arte Fondazione Modena. |
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a Praga alle ore 8 del 24 novembre 2007
COME DARSI UN AUMENTO DI VITA Una giovane donna, mia referente esistenziale privilegiata, mi ha donato un libro natalizio leggendo il quale ho appreso quanto basta di come un bibliofilo francese è riuscito a darsi un aumento di vita gabbando Azrael l’Angelo della Morte. MOI MEME A VENICE… OVVIAMENTE!
Autoesiliato a Venezia, prescelta come mia ultima dimora terrena, over settantenne non badato perché in buona salute, l’ho abitata ben mappato e continuerò ad abitarla soltanto ben mappato. Perciò ho scritto per stabilire che desidero tornarvi ridotto in cenere, dovessi morire in altro loco, ed essere disperso nelle acque lagunari tra le isole Murano e Torcello. Ricordo di essere arrivato a Venezia per la prima volta, percorrendo il Ponte della Libertà a bordo di una Citroien DS Squalo guidata dal suo proprietario: il pittore Roberto Crippa (1921-1972). E’ accaduto nel giugno 1964, per partecipare al vernissage e alla inaugurazione della 32a Biennale D’Arte che avrebbe premiato la Pop Art (20 giugno – 18 ottobre): Roberto Crippa nel ruolo di pittore protagonista di una esposizione personale allestita in una sala del Padiglione Italia ai Giardini, io nel ruolo di giovane scrittore/giornalista in rapporti amichevoli col Crippa e suo ospite, non soltanto nella Citroien DS Squalo, ma anche nell’Hotel Bonvecchiati. In una camera del quinto piano (la n. 556) dove ho scritto questi versi, durante le ore notturne per propiziarmi il sonno. tre orologi segnano la stessa ora mai Scrivo ciò a futura memoria, perché sia ricordato nel giorno della mia ultima navigazione nelle acque della laguna veneziana, o del mio ultimo viaggio portato a Venezia per essere disperso nelle acque lagunari. |
a Riga alle ore 17 del 19 novembre 2007 |
Lido di Venezia, agosto/settembre 2008, Hotel Excelsior | 2009 al Lido di Venezia, terrazza dell’Hotel Excelsior, Mostra internazionale del Cinema |
2010 – A Parigi, Folie’s Café | Nel 1999 in Cina a Hangzhou |
2010 – A Parigi con la figlia Rebecca. | Giugno 2010 – Con Ben Vautier a Lyon |