Enzo Rossi-Roiss

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Expo & Opere Visuali

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Mi sono accostato alla visualità nel 1962, cominciando a scrivere dell’artisticità e degli artisti. Ho iniziato a “esprimerla” alcuni anni dopo, per dare iconicità, cromie e corposità alla mia scrittura poetica e letteraria. Fino a che non ho deciso di “mostrarla” in collettiva con opere di E.F. Accrocca, R. Alberti, D. Buzzati, P. Klossowski, H.Michaux, V. Miroglio, E. Montale, N. Pozza, R. Sanesi, L. Sinisgalli, A. Verdet. Proponendola come “Visualità di chi scrive”, esposta nel Salone Comunale di Fermignano col patrocinio dell’Università di Urbino nel 1981.

Qui di seguito, le mie esposizioni personali.

Milano: Galleria Bonaparte (“Ròiss graffiti”, presentazioni di Roberto Roversi e Peter Van Der Glossen), giugno 1983.
Venezia:
Galleria Graziussi (presentazione di Franco Batacchi), giugno 1984, durante i giorni-vernissage  della Biennale Internazionale D’Arte.
Trento:
Galleria L’Argentario (presentazione di E.F. Accrocca), marzo 1985.
Milano:
Studio 111 di Vittoria Marinetti, giugno 1989 (“Ròiss – Merdre – Gli Ubunidi”, con catalogo/monografia edito da Rara International Verona, testi di Matteo D’Ambrosio, Valerio Dehò, Sarenco, Peter Van Der Glossen).
Reggello/Firenze:
Pievi di S.Thea e S.Pietro a Cascia, maggio 1991.
Prato:
Palazzo Datini (“Ubu Ròiss-Merdre-La Patafisica”, presentazioni di Vincenzo Accame e Valerio Dehò), settembre 1991.
Bologna:
“Libri d’artista a Bologna 1980-1995” (a cura di Guido Tucci) – Sala del Silenzio, settembre-ottobre 1995.
Bologna:
“Poesia visiva”, Catus, giugno 1998
Venezia:
“Vulveide in Laguna” – Compagnia De’ Calza “I Antichi” (“Un coupe de dés rouge et noir”, installazione di due maxi dadi iconovulvati in concomitanza col Carnevale), 14 febbraio-14 marzo 2007 in Campo San Maurizio. Succesivamente installati sull’isola Torcello. http://www.iantichi.org/node/121
Venezia:
“D’aprés senifora gidugliata” -  Compagnia De’ Calza “I Antichi” , in Campo San Maurizio, settembre. 2007, presentatore Luca Colo de Fero Colferai
Firenze / Montefiridolfi: “Vulveide nel Chianti” (Villa Mocale, luglio2008) http://www.rossiroiss.it/blog/?p=47
Prato / Calenzano: “Vulveide al Casinò” (settembre 2010) http://comunicati-stampa.zalexo.it/news/fuori-categoria/vulveide-di-enzo-rossi-roiss-al-casino-in-toscana.html

Sono presente con due tecniche miste su tele nell’Archivio Della Grazia di Nuova Scrittura a Milano, e con numerose altre opere in collezioni private. In “Libri d’artista a Bologna 1980-1995″ di Guido Tucci, Sintesi Edizioni, Bologna 1991. In “Libri d’artista italiani del novecento” di Ralph Jentsch (Umberto Allemandi Editore, 1993) risultano pubblicate le schede ragionate di alcune mie pubblicazioni.

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MARLAMEANA
(Dichiarazione di poetica per Vulveide in Laguna realizzata a Venezia in concomitanza col Carnevale 2007)

Poiché ogni Pensiero, durante ogni Fidanzamento reale oppure  virtuale, induce a effettuare un Lancio di Dadi che mai  abolirà comunque la casualità di una vittoria o di una sconfitta, di una perdita o di un ritrovamento:
principiando ogni Innamoramento ho lanciato ogni volta dadi, iconovulvati su ogni facciata con l’unico Numero che non può essere altro Spirito, impugnando con altra mano contratta la barra del timone, deciso a continuare la navigazione anche nella tempesta delle circostanze eterne.
Poiché ogni Pensiero, durante ogni Fidanzamento reale oppure  virtuale, induce a effettuare un Lancio di Dadi nei paraggi del vago in cui ogni realtà si dissolve:
alla fine di ogni Innamoramento ho lanciato dadi iconovulvati, dal fondo di ogni naufragio  per emergere dall’abisso e agganciarmi allo scafo di sentimenti  natanti con vela alternativa.
Poiché ogni Pensiero, durante ogni Fidanzamento reale oppure  virtuale, induce a effettuare un Lancio di Dadi vegliando, dubitando, brillando, meditando, paventando l’urto del rendiconto finale:
ho propiziato  nuovi  Innamoramenti fuori di antichi calcoli, lanciando dadi iconovulvati per la Congiunzione Suprema delle probabilità superstiti di altro Fidanzamento, caduto il velo dell’ultima Illusione, perchè la sua ossessione divenisse Fantasma di un gesto vacillante.
Per esemplificare ed evidenziare l’unica Somma che può gratificarmi adeguatamente.
Elevazione ordinaria verso l’Assenza nei giorni di stanchezza e scoraggiamento.
Lascito in esaurimento di un Grande Spirito Solitario.

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UNITED COLORED BREASTS OF ROISS

D’après senifora gidugliata
accarezzata
baciata
succhiata
erotizzata
oscenizzata
orgasmaticata
patafisicizzata

grato e riconoscente per aver ossificato e fatto eruttare il mio fallo in più luoghi e occasioni, fellatiosa vorace e incomparabile, senifora rigogliosa e ficofora straordinaria, portatrice sana di azioni, reazioni e succosità durante ogni copula, predisposta ad assumere ogni posizione

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Emulando e parafrasando Ramon Gomez De La Serna, autore di un libro intitolato “Seni” scrivo che Enzo Rossi-Ròiss è un delicato cantore/iconizzatore di seni muliebri non siliconati, comprensivo e riconoscente per le piacevolezze che le sue mani senza età si concedono ogni volta che li accarezzano.
Sono numerose le donne che glieli hanno snudati perché li sfiorasse con le dita, li lusingasse con gli sguardi, li eccitasse con toccamenti labiali, li intrattenesse fantasiosamente, ne avesse cura e traducesse in parole poetiche la goduriosità generata ad libitum, sconosciuta agli uomini che li avevano e avrebbero approcciati senza i dovuti riguardi
E’ possibile scrivere ciò, purchè non si discuta la sua capacità di toccare i seni di una donna con l’intenzione di toccarla nel profondo e d’introdurre una mano nella sua scollatura e agitarla cercando il tesoro.
Poiché ogni donna ha la possibilità di sentirsi a proprio agio con i propri seni, prescindendo dalle loro misure, accompagna a un uomo come il Rossi-Ròiss (più esatto sarebbe scrivere: accoppiata!), accarezzata come mai prima, né dopo, risulterà essere stata accarezzata da altri uomini, assaltatori di seni ciechi come talpe.
Poiché il Rossi-Ròiss tocca i seni come un musicista tocca il suo strumento durante il concerto ufficiale e li suona con mani senza età che non li derubano, ma restituiscono loro il patrimonio che meritano.
Poiché è possibile supporre il Rossi-Ròiss senifago mai brusco quando tocca i seni delle donne, né approssimativo o precipitoso quando se li gode, accarezzandoli con mani alle quali non si addice la stanchezza che ferma anzitempo altre mani.
Scrivo ciò emulando e parafrasando Ramon Gomez De La Serna nel ruolo di senilogo.

LUCA COLO DE’ FERO COLFERAI  direttore de Il Ridotto (www.ilridotto.info)

Written by rossiroiss

novembre 18th, 2009 at 4:14 pm