LAMPISTERIE
ALLA FINE DI OGNI ANNO BRINDO IN SOLITUDINE VOLONTARIA
SCETTICO OTTIMISTA IN CRISI D’IDENTITA’
INDECISO SUL RUOLO DA ASSUMERE
PER CONTINUARE AD ALIMENTARE
IL FALO’ CHE DA GRAN TEMPO DA’ LUCE E CALORE
AL MIO FERVORE SENTIMENTALE E CREATIVO
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LAMPISTERIA INEDITA
Ai posteri l’ardua sentenza…su ciò che abbiamo creato e condiviso con i coevi che ci hanno considerati degni di attenzioni e apprezzamenti…però! Chi muore noto soltanto a se stesso, ai famigli e ai vicini di casa, muore irreversibilmente con niente di sé eccellentemente repertato e preservato dalla contemporaneità a futura memoria.
PENSIERI RICORRENTI
PER IL MIO GIORNO ULTIMO
Ordino qui di seguito alcuni pensieri ricorrenti nella mia mente durante ogni funerale di persona mia parente o conoscente, che mi annovera tra i presenti ogni volta sempre più attento a disapprovare ciò che vorrei risultasse assente o non manifesto durante il mio funerale: soddisfacendo, così, i miei desiderata, a cominciare dal momento in cui risulterò morente.
- La mia morte sia presenziata soltanto da chi risulterà in quel momento in rapporto consanguineo con la mia persona, oppure in rapporto affettivo di coppia simbiotica.
- La mia morte non sia comunicata subito a nessuno dei miei parenti di ogni grado e ai miei conoscenti.
- Non sia organizzato alcun funerale con emotività condogliante indotta e occasionata dalla circostanza, decoro floreale ed encomio repertorizzato.
- In nessun modo cerimonioso e con alcun discorso convenzionale di chicchessia mi sia propiziato un fantasmatico Aldilà metafisico alternativo all’Aldiquà patafisico da me vissuto sbattezzato.
- In qualunque luogo il mio corpo diverrà vuoto-a-rendere, sia traslocato al più vicino forno crematorio in un contenitore di scarso pregio noleggiato per la bisogna contingente, prescindendo dal mio luogo di residenza anagrafica.
- Un lenzuolo vesta la mia salma nuda introdotta nel forno crematorio, destinando tutto il mio vestiario a persone bisognose.
- L’incenerimento della mia salma sia preteso incontestabilmente totale, con nessun frammento osseo parzialmente incenerito, documentato tale da fotografia eseguita da testimone consanguineo o in rapporto affettivo simbiotico.
- La totalità e non soltanto una campionatura delle ceneri, reperti della mia fisicità, sia dispersa navigando su un taxi acquatico nella laguna veneziana.
- Fatto ciò, rispettando le mie disposizioni, sia comunicata, poi e senza sollecitudine, la mia morte ai parenti e ai conoscenti dicendo: “Non c’è più tra i vivi e del suo corpo non risulta conservato alcunchè in alcun luogo. Gli sopravviverà la scrittura che sostanzia ogni suo libro edito e bibliotecato“.
COME DARSI UN AUMENTO DI VITA
http://www.rossiroiss.it/blog/?p=359
http://lampisterie.ilcannocchiale.it/post/2712946.html
Una giovane donna, mia referente esistenziale privilegiata, mi ha donato un libro natalizio leggendo il quale ho appreso quanto basta di come un bibliofilo francese è riuscito a darsi un aumento di vita gabbando Azrael l’Angelo della Morte.
Da uno dei più vecchi venditori di libri già letti gli è stato suggerito di emulare chi era già riuscito a compiere tale impresa, dopo aver assunto le sembianze di una lettera dell’alfabeto, nascosto in un libro con tante lettere simili e cambiando libro spesso: tanto che l’Angelo della Morte lo ha cercato a lungo senza trovarlo nei libri presunti come nascondigli, consentendogli involontariamente un supplemento di vita.
Terminata la lettura di tale libro, ho scelto la lettera della quale assumere le sembianze per consentirmi la trasmigrazione da una parola all’altra, da una pagina scritta all’altra, da un intero libro a un altro libro intero: discriminando i libri dei quali risulto “L’Autore”.
Riuscirò così a concedermi un aumento di vita e la scrittura di altri libri, costringendo Azrael l’Angelo della Morte a fallirmi come bersaglio il maggior numero di volte possibile?
DISANAGRAFANTE & DISANAGRAFATO
Poiché l’età conta relativamente quando si è preda di un innamoramento e il desiderio sessuale disordina ogni ordine delle relazioni umane. Disanagrafato da una sorprendente età biologica che non coincide insospettabilmente con l’età anagrafica, mi rapporto fertilmente soltanto a individualità d’ambo i sessi con le quali interagisco dopo averle disanagrafate.Predisposto a stupirmi ed emozionarmi: a condividere soltanto il presente (l’oggi) propiziandomi (anche) la condivisione del futuro (ogni domani eventuale) e… considerando il passato repertato e archiviato.
Predisposto a frammentare il mio discorso amoroso scrivendo messaggi mirati ad personam versificati: nel ruolo di uomo diversamente anziano equivalente a un’auto d’epoca di buona marca, con carrozzeria originale mai ammaccata da alcunché e motore efficiente anche per effettuare percorsi impegnativi.
DEL “TRICK” FRAMMENTO AMOROSO NEL DISCORSO DI R. BARTHES
http://www.rossiroiss.it/blog/?p=404
Premesso che a ogni individualità è connesso una specie di quid che agisce alla maniera di una testata teleguidata e fa in modo che tale immagine, fra migliaia di altre, venga a trovarmi e mi catturi.
Premesso ciò, scrivo del “Trick” frammento del discorso amoroso letteratureggiato da Roland Barthes.
E’ “Trick” ogni incontro amoroso accaduto una sola volta: più di un adescamento, meno di un amore: un’intensità, che passa, senza rimpianto. Metafora di molte avventure che non sono tutte sessuali.
E’ “Trick” l’incontro di uno sguardo, la condivisione di un’idea o di un’immagine, un sodalizio effimero e forte, che accetta di sciogliersi naturalmente, una bontà infedele, un modo di non impeciarsi nel desiderio, senza tuttavia schivarlo: una saggezza insomma.
E’ “Trick” ciò che per un uomo ha sempre come inizio l’incontro con un tipo di donna vagheggiato (perfettamente codificato, però: tanto che potrebbe figurare in un catalogo o in una pagina di annunci del tipo AAA Cercasi).
E’ “Trick”, quindi, ciò che, appena ha inizio lo scambio di opinioni condivisibili, consente all’uomo di trasformare in persona reale l’individualità femminile vagheggiata, e genera un rapporto prefigurato inimitabile, qualunque sia la banalità delle prime parole scambiate.
Senza ricorrere alla psicologia, perciò, per ogni uomo e’ “Trick” l’incontro con una donna che si rivela a poco a poco: nell’abbigliamento, nel discorso, in ogni accento, nell’arredamento di ogni interno nel quale interagisce, in ciò che si potrebbe chiamare il suo vissuto domestico, in ciò che oltrepassa la sua anatomia, della quale ha però la gestione.
Essendo il Trick affine al movimento amoroso: un innamoramento virtuale, bloccato volontariamente da una parte e dall’altra, per contratto tacito e sottomissione a un codice culturale che assimila l’abbordaggio di ogni partnership sessuale al dongiovannismo.
A OGNI BUONA LETTRICE BASTINO POCHE PAROLE D’AUTORE ILLUSTRE
http://www.rossiroiss.it/blog/?p=373
Non scriverò alcuna “excusatio” presupponendo come destinatarie donne lettrice che mi disapprovano come autore dei libri intitolati “MagniFicaMente”, “Carmina Vulvae” e “Vulvaepistolarium”, commercializzati fuori catalogo dalle librerie del www.maremagnumlibrorum.com., e fondatore del gruppo Vulvafans Club in Facebook.
Settecento anni fa è nato il Giovanni Boccaccio (1312-1375) autore del “Decamerone”, autore del brano che trascrivo – condividendolo – qui di seguito.
“Troverai talora pagine lascive, intrecciate ad altre di contenuto sacro: a far ciò m’indusse l’opportunità dell’esposizione. Non per questo avrai a tralasciare la lettura del libretto, o averlo in orrore; anzi, perseverando, come quando, entrando in un giardino, tendi le tue eburnee braccia al fiore, dopo aver scostato le spine, così rimosse le parti oscene, farai tesoro delle lodevoli”. (sic! nel “De mulieribus claris”, indirizzato a Andrea Acciaiuoli di Firenze, contessa di Altavilla)
PENSIERI DEL GIORNO
- Non ho marciato verso il sapere, perchè ho sempre marciato intruppato dal sapere.
- Non è poeta chi scrive andando a capo spesso, convinto che un testo poetico possa essere costituito da scrittura eseguita andando a capo spesso.
– Mi piace molto scrivere, ma ciò non significa che le cose che scrivo valgano qualcosa. Significa solo che, se non scrivessi o, meglio, se non immaginassi le cose che potrei scrivere, allora mi sentirei un traditore del mio destino. (Sic! Jorge Luis Borges).
DI CIO’ CHE SCRIVERO’ PRIMA O POI
http://www.rossiroiss.it/blog/?p=368
Dovrei scrivere a lungo di alcuni/alcune sedicenti essere ciò che non sono, per scrivere di alcuni/alcune che presumono di sé moltissimo narcisisticamente, tutti/tutte affetti/affette da autoreferenzialismo miope per quanto riguarda il discernimento del pochissimo che li/le costituiscono geneticamente.
Dovrei scrivere che non ci si connota artisti dicendo “Sono un artista”, prescindendo dall’espletamento full-time di una concreta e qualificata attività artistica, apprezzata e accreditata come tale dalla utenza esegetica dell’artisticità.
Dovrei scrivere che non ci si connota critici d’arte dicendo “Sono un critico d’arte”, bibliografandosi con pochi testi scritti estemporaneamente e occasionalmente per presentare o notiziare artisti marginali noti a stessi o mostre d’arte allestite in spazi succedanei strapaesani o periferici, insiemizzando opere eterogenee di autori presuntivamente rappresentativi della molteplicità della ricerca artistica contemporanea.
Dovrei scrivere a tanti che non ci si connota poeti dicendo “Sono un poeta”, autoannoverandosi tra gli autori di testi scritti andando a capo spesso, webizzati o autoeditati per i famigli e i conoscenti.
Dovrei anche scrivere che non ci si connota scrittori dicendo “Sono uno scrittore”, autoannoverandosi tra i diarizzautori di singletudine conclamata o tra i narratori del vissuto personale marginalizzato e convenzionale.
Per scrivere, in definitiva, che non ci si connota creativi/creative dicendo “Sono un creativo/Sono una creativa”, per giustificare e dissimulare inadeguatezze propositive e interattive personali all’origine del proprio disagio interrelazionale.
Di ciò scriverò, prima o poi.
DEL MEZZO UOMO NANEGGIATO DALL’UOMO INTERO
Il mezzo uomo si connota tale nelle occasioni in cui si autoruola, inconsapevolmente, denigratore di ogni uomo inequivocabilmente intero: ogni qualvolta si esprime come portavoce di ogni altro mezzo uomo che usa denigrare chi lo disistima, divulgando ciò che ha appreso da altro mezzo uomo denigratore dei propri disistimatori. Tanto da assumere le caratteristiche del mezzo uomo paradigmatico, incontestabilmente mezzo uomo, portatore imbranato di eccellenza presunta e parziale, incomparabile alla eccellenza reale e incomparabile che lo naneggia nelle occasioni in cui è obbligato a confrontarsi con un uomo intero, portatore disinvolto e sicuro di eccellenza intera sia fisica sia intellettuale.
ADDENDA – Non deve essere consentito qualificare mezzo uomo chi esemplifica un uomo intero con la propria statura fisica e intellettuale protagonista di gesta e divulgatore di opinioni inconsuete condivise da omologhi. Soprattutto non deve essere consentito ciò a chi esemplifica il mezzo uomo anche con la propria postura e caratterialità, oltre che con la proprià fisicità e intellettualità.
DICHIARAZIONE A FUTURA MEMORIA
DELLA MIA ATTIVITA’ SCRITTORIA
Dispongo di un tesoro personale costituito da parole in gran numero che aumentano, anziché diminuire, durante ogni mio esercizio scrittòrio compiuto per usarle convenientemente orchestrate, scrivendo ad libitum di accadimenti encomiabili e comportamenti biasimevoli.
DELLA IMMAGINAZIONE
L’immaginazione è più importante della conoscenza. La conoscenza è limitata, l’immaginazione abbraccia il mondo, stimolando il progresso, facendo nascere l’evoluzione.
Purchè l’immaginazione sia sfrenata e divertita
Purchè l’immaginazione crei oppure sveli enigmi
Purchè l’immaginazione colga emozioni portatrici di accensioni
Purchè l’immaginazione susciti suggestioni ubriacanti
Purchè l’immaginazione c’insinui in interstizi per svelare segreti sotterranei
Purchè l’immaginazione ci attivi per rendere innocua la morte
Purchè l’immaginazione sia tradotta in parole per docere et dilectare
DELL’APPARIRE DISANAGRAFANTE TRANSITORIO
Alla donna che appare disanagrafata ingannevolmente
Simulacro di “coguare” disponibili e avventurose
Tra coetanee …xantenni con l’orizzonte poco roseo
Sia detto che rischia di macchiettare star coeve antaizzate
Condividendo passioni amorose con partner più giovani
Sia detto che “Potrei essere tua madre” è un pensiero incombente
Poiché il toy boy come status simbol non disanagrafa
Perché non basta esibire un bel corpo come biglietto da visita
Poiché i compleanni antaizzati si sommano evidenti
Perché gli anni anagrafati non è possibile diminuirli
Poiché il corpo non trova riparo dai segni che lo antaizzano
A chi cura l’apparenza ignorando che l’apparire è transitorio
Sia detto che cancellare i confini generazionali implica rischi
PENSIERI AMOROSI RICORRENTI
…siccome sei divenuta una creazione della mia mente / dovrò affascinare la tua mente per possedere il tuo corpo / dovrò parlarti dell’amore per fartelo desiderare concretizzato dai miei accarezzamenti / devo immaginare che cosa saresti capace di fare per amore prima di attivarmi per fartelo fare / in ogni modo e con ogni iniziativa dovrò crearti su misura per il mio innamoramento / ambendo divenire anche un tuo riferimento affettivo… suscitatore di desideri sessuali eccezionali… irreprimibili.
Ogni innamoramento ha inizio nel momento in cui si percepisce come campo magnetico la fisicità di chi comincia ad attrarci: si manifesta inequivocabilmente allorché tale fisicità emette ultrasuoni che ci orientano, quando ci conduciamo là dove possiamo avvicinarla, e ci energica, quando la contattiamo come centralina elettrica. Ogni innamoramento è, perciò, costituito da sensazioni fisiologiche interne che il cervello di ognuno elabora in percezioni mentali: traducibili in parole, però, soltanto da chi intrattiene rapporti ravvicinati e fertili con la virtuosità scrittoria creativa, sia poetica sia letteraria.
UN CONSIGLIO DI FINE D’ANNO
Le ore superstiti dell’anno vecchio siano trascorse da ognuno selezionando ciò che merita di essere ricordato e ciò che resta da capire, meritevole eventualmente di mitizzazione durante l’anno nuovo.
UNA ESORTAZIONE NEL GIORNO PRIMO DELL’ANNO
Impegnamoci a dare dimensioni più adeguate alle nostre misure interiori, perchè le nostre misure esteriori siano ammirate e apprezzate tanto da relazionarci a persone referenti portatrici di rapporti straordinari.
UNA “LAMPISTERIA” MIRATA A COLPIRE NUMEROSI FACEBOOKAMICIZIATI D’AMBO I SESSI E DI OGNI ETA’
Le personalità fragili (perchè sprovviste di almeno una ecellenza prevalente meritevole di apprezzamenti) si autoconnotano con stereotipi propagandando luoghi comuni, e si omologano ai più divulgando conformismi di gruppo: interloquendo con comunità di riferimento compaesane, corregionali, connazionali, refrattarie alla caratterialità scomoda e indisponente di chi si autoconnota compiendo singolarmente gesta audaci ed esprimendo opinioni spregiudicate.
UNA DESCRIZIONE OPPORTUNA E DEAMBIGUANTE
Mi è stato chiesto di descrivere “…un volto che nel momento in cui sorride apre e muove labbra nelle quali si desidera abitare”. Così scritto in: http://www.rossiroiss.it/wordpress/vulvaepistolarium
DESCRIZIONE: Un volto giovane che nel momento in cui sorride aziona una bocca striptease costituita da labbra che si schiudono quanto basta per perimetrare soltanto l’apparato dentale, senza denudare la superficie dell’apparato gengivale.
PENSIERO DEL GIORNO – Dividere il corpus delle opere di ogni Autore in ciò che è nato dal genio e ciò che è nato dal talento: intendendo per genio quella facoltà innata al 50% di percepire ed esprimere creazioni artistiche, e per talento la tecnica esecutiva supportata da eccezionali qualità sensoriali e conoscenze culturali indispensabili per la manifestazione e materializzazione dell’artisticità.
LAMPI DI PENSIERO FERTILE
(autobiografanti)
http://www.ilridotto.info/it/struttura/lampisterie
Vi sorbite tanti libri scipiti, vogliate scusare se c’è piaciuto salare troppo questo libretto.
(J.W.GOETHE – Xenia n.5)
1 - Ha mai fatto la differenza per qualcuno, la mia vita?
2 - Scrivo per comunicare pensieri e desideri, più audaci delle amorosità che manifesto durante ogni incontro alla donna oggetto del mio desiderio.
3 - Tutto ciò che gli altri conoscono del mio vissuto, l’ho rivelato io stesso.
4 - Pensieri singolari, tra i più segreti della mia esistenzialità, li dissimulo in ciò che scrivo attribuendoli ad altri… talvolta.
5 - Ciò che il volgo riferisce di me è una leggenda, un riflesso luccicante e bizzarro: causato per metà dalle mie azioni note, per metà da ciò che il volgo pensa di esse.
6 - La mia natura è formata in parti uguali di cultura e di istinto: poco a poco le mie azioni mi hanno caratterizzato.
7 - Il mio vero luogo natio è quello dove, per la prima volta, ho posato uno sguardo consapevole su me stesso.
8 – La mia prima patria sono stati i libri che ho letto e scritto, in minor misura le scuole che ho frequentato.
9 - Nei momenti in cui esamino la mia vita dall’alto e da lontano, mi risulta la vita di un altro.
10 - Amo i poeti che costringono il pensiero alla ginnastica più ardua, siano essi contemporanei, oppure antichi: amo i poeti che aiutano a rintracciare piste smarrite.
11 - La parola scritta mi ha insegnato ad amare. L’amore mi è stato chiarito dai libri.
12 – I poeti mi trasportano con i loro versi in un mondo più vasto e più gradevole: più confortevole e più piacevole di quello che mi è dato diverso, pressochè infrequentabile e inabitabile, alla resa dei conti.
13 - All’osservazione di me stesso mi costringo: non foss’altro che per entrare a far parte di un individuo, in compagnia del quale devo continuare a vivere fino all’ultimo i miei giorni
14 - Finirò col trascurare ogni interesse per le amorosità sessuali, per dedicarmi soltanto a ciò per cui il tempo esistenziale, a mia disposizione, comincia a risultarmi insufficiente: la mia attività scrittòria.
15 - I grandi uomini emergono in virtù di atteggiamenti e comportamenti estremi: il loro eroismo consiste nel mantenersi coerenti fino all’ultima conseguenza.
16 - Ho pagato anche debiti non miei: dico a chi non ha pagato debiti suoi. Ho più dato che ricevuto: dico a chi rammenta soltanto il poco che ha dato.
17 - Mi si addice dare visibilità all’invisibile. Mi si addice dare notorietà all’anonimia. Mi si addice dare plusvalore al minusvalore. Mi si addice attivarmi perché uno zero non sia più tale, definitivamente, per merito mio: pigmalione iniziale e iniziatico.
18 - Ho concesso a persone varie, confinate nei limiti angusti di categorie sociali e intellettuali minori, tutta la mia attenzione ed ho verificato puntualmente che tali persone hanno approfittato dell’occasione per maggiorarsi gonfiandosi come le rane di una nota favola.
19 - Ho commesso lo stesso errore, ogni volta che mi sono attivato per generare in uomini e donne qualità non possedute: anziché aiutarli a coltivare soltanto qualità connaturate.
20 - La mia preveggenza si concretizza in intuizioni dello spirito, prive di qualsiasi attendibilità momentanea e di valore pratico evidente, che cessano di essere azzardate (talvolta anche assurde), non appena, dopo aver ipotizzato accadimenti futuri, il presente mi concede di verificarli accaduti.
21 - Le disattenzioni e l’irriconoscenza delle persone che ho beneficato col mio sapere e col mio agire, le metabolizzo in modo che possano potenziare e sovradimensionare le attenzioni e la riconoscenza di chi si rapporta a ciò che sono, piuttosto che a ciò che ho: gratificando la mia intellettualità, prima di soddisfare la mia corporalità.
22 - Il motore che muove i sentimenti e orgasma le vulve di molte donne, convenientemente accasate, è alimentato dal denaro che i loro partner (mariti o compagni) spendono generosamente senza disapprovare il suo consumo, quando l’accelerazione risulta eccessiva o inopportuna.
23 - Che cosa riceverò oggi? Da chi e perché? A chi darò oggi? Che cosa e perché? Me lo chiedo iniziando a trascorrere ogni nuova giornata. Ubbidisco, così, all’imperativo del “carpe diem”: predisponendomi a dare generosamente ai più meritevoli ciò che ho, e a manifestare stupore per ciò che riceverò inaspettatamente.
24 - Ogni altro dare di sé, che non sia la propria vulva, depaupera la donna che considera ogni scopata corrispettivo personale adeguato e bastevole per ciò che riceve.
25 - I ricordi di voluttà trascorse si cancelleranno del tutto, allorchè mi risulterà fiore di giovinezza effimera, ciò che per breve tempo ho considerato bellezza duratura.
26 - Meglio solo che accompagnato a una portatrice sana di mediocrità!
27 - L’autostima per ciò che sono si consolida, quando scaturisce dalla mia disistima per chi disattende attenzioni concrete e riconoscimenti palesi, dovutimi per i tanti benefit vitalizi che ho originato.
28 - CERCASI portatrici sane di eccellenze prevalenti per la selezione di oggetti di desiderio da privilegiare singolarmente: manifestando intellettualità, sentimenti, erotismo.
29 - Vorrei dedicarmi con uguale impegno a una donna, oggetto costante del mio desiderio, e alla scrittura poetica.
30 - Rilancio nel futuro ogni possibilità di altra felicità, considerando quella già vissuta evento eccezionale non esaustivo come esperienza totale e totalizzante.
31 - La parola è potere. La parola è anche un’arma. I miei lampi di pensiero fertile webizzati sono armamento tecnologizzato. La parola dei più è arma rudimentale: in taluni casi obsoleta.
32 - Non fare mai in compagnia ciò puoi far bene da solo.
33 - Darsi un codice di comportamento e rispettare le regole: per la salvaguardia della propria autostima.
34 - Tuteliamo la nostra autostima: evitando di essere presenti laddove e quando siamo desiderati assenti.
35 - Accompagniamoci a chi apprezza la nostra compagnia considerandola eccellente.
36 - Sia privato di ogni eccellenza chi si accompagna all’aurea mediocritas.
37 - Le “differenze” generano “diffidenze”.
38 - Siamo “chiavi”: utili soltanto quando agiamo in serrature che si aprono.
39 - Chi fa soltanto ciò che può fa poco e si destina a fare sempre meno.
40 - Poiché siamo in ogni caso e circostanza gli autori di ciò che ci accade, siamo anche gli autori di tutto ciò che non ci accade.
41 - Ciascuno di noi ha più qualità di quelle che appaiono: soltanto il successo, però, le può mettere in luce.
42 - Ci accada di appassionarci. Consentiamo alla passione di pervaderci, neutralizzando ogni inibizione, ogni remora. In modo tale che ci risulti lecita e naturale ogni manifestazione amorosa.
43 - Non ci derivi da altra donna, ciò che desideriamo ci derivi esclusivamente dalla donna che amiamo.
44 - Bisogna coglierlo al volo senza indugi il momento per andar via inaspettatamente, nelle occasioni in cui la nostra presenza ci risulta inopportuna perché poco desiderata.
45 - Giorno verrà in cui non ci sarà facile nascondere a uno soltanto ciò che in molti avranno cominciato a vedere.
46 - In quali circostanze (come e perché?) ci si connota portatori (portatrici) sani (sane) di mediocrità?
47 - L’espansione di se stessi nell’esercizio incondizionato di ogni libertà, anche a scapito di chi ci ama, logora i rapporti.
48 - Non saprà mai coniugare il verbo “dare” la donna che considera sufficiente concedere all’uomo la propria vulva, coniugando correttamente soltanto il verbo “ricevere”.
49 - Il verbo “dare” sia fatto coniugare più volte e in più occasioni a chi sa coniugare soltanto il verbo “ricevere”.
50– La donna ha provocato il crollo. Non ha rimosso le macerie. Sulle macerie è cresciuta erbaccia che non ha estirpato. L’uomo ha traslocato le sue attenzioni e le sue emozioni altrove. Per ri-generare tutto ciò che ha cominciato a risultargli de-generato.
51 - Conoscenze mie, relazioni mie. Costi miei, benefici miei. Lavoro mio, plus-valore mio. Persistendo le inadempienze e l’irriconoscenza altrui.
52 – La farsa si addice a chi si affaccenda goffamente, surrogando movenze e sapienze, per darsi un ruolo senza le doti necessarie per interpretarlo dignitosamente.
53 - Sono affaccendato con competenza specifica in faccende artistiche e culturali, disdegnando i velleitari e gl’incompetenti.
54 - E’ ingenua e vana ogni azione maldestra compiuta per equiparare la propria inferiorità alla superiorità di chi incontestabilmente ci sovrasta. Ciò non accade a chi sa quanto vale e di più non spende, per evitarsi errori di presunzione e valutazione…fatali.
55 - Durante i giorni SI ho accumulato emozioni che sono state medicina salutare durante i giorni NO.
56 - La scrittura come terra d’origine: un paese di sogno letterario descrivibile. La scrittura come controveleno, come antitodo al vuoto di esperienza. La scrittura ha un funzione salvifica.
57 – Il tempo corre incurante di chi lo insegue affannosamente accumulando ritardi, senza riuscire a raggiungerlo prima del traguardo ambito.
58 - Interrelazionati a chiunque valutiamo ciò che ci risulta già dato a se stesso e rapportiamoci consapevoli che non può dare di più.
59 - Desta sospetti chi si proclama organizzatore di tutto e di più, notoriamente noto per aver realizzato poco e in ogni caso meno.
LAMPI DI PENSIERO FERTILE
(erotici ed erotizzanti)
I - Annichilisce l’eros la desertificazione dell’area emozionale, con ammutolimento della conversazione.
II - La morale è una convenzione privata, il decoro è una faccenda pubblica.
III – Il nostro io reclama la propria identità e la persegue, sacrificando rapporti e rischiando separazioni.
IV – Baci furtivi in ogni luogo, vestimenta fluttuanti su corpi nudi desideranti, commiati all’alba annichiliti dal piacere goduto: per elaborare un sistema di conoscenza umana basato sull’eros.
V – Consentiamo alla passione di pervaderci, neutralizzando ogni inibizione e ogni remora: in modo tale che ci risulti lecita e naturale ogni manifestazione amorosa.
VI – Qualsiasi piacere, se goduto con ardore, può risultare casto.
VII - Maxisottanata, plurisottanata, ipersottanata: aspiro a disottanarti.
VIII – M’insegui come una musica e mi tormenti come un problema non risolto. Trascorri dai confini estremi al centro del mio universo emozionale. Infine mi divieni indispensabile più che me stesso.
IX – L’amore mi trascina in un universo insolito, ove in altri momenti non mi avventuro. Alle prese con l’amore, la mia logica è impotente. La mia sensualità si può paragonare soltanto a un Mistero.
X - La notte per dormire, sognare e amare. Il giorno per pensare, progettare e realizzare. La disciplina alimentare per vivere sani. Innamoramenti condivisi come elisir di lunga vita.
XI – L’innamoramento condiviso mi disarma. Le amorosità reciproche demoliscono le mie fortificazioni.
XII – Ogni corpo di donna ha un’anima e racconta la sua storia. Guardato con attenzione può dirci se è stato amato, accudito e ben accarezzato.
XIII - Scrivo nei momenti in cui trascorro il mio tempo in solitudine, vagheggiando il prossimo incontro gratificante con una donna che so come e dove raggiungere, sapendola in attesa impaziente del mio arrivo. Non scrivo per raccontare innamoramenti veri, ma per descrivere situazioni amorose vere e delineare ritratti verosimili di persone innamorate.
XIV – Ogni volta che la mia fantasia si raffredda, sono pronto a incontrare una donna oggetto di desiderio per scaldarla e tornare alla scrittura che celebra il mio rapporto con l’eros.
XV – Poiché continua la mia produzione di abbracci e il mio desiderio di abbracci risulta vitale, ho dato inizio alla mia stagione dei SALDI, che avrà il suo termine il 14 settembre 2012, per capitalizzare la produzione e soddisfare, nel frattempo, più intensamente il desiderio.
LAMPI DI PENSIERO FERTILE
(mirati ad personam)
A - Incuriosisci e provochi con estro e civetteria, uomini e donne, prigioniera d’una leggenda personale e di un’autostima assolutoria che ti conducono a commettere errori di presunzione e valutazione.
B - Tu nel ruolo di fiume principale, ogni altro ruolato indiscriminatamente affluente tributario disinteressato.
C - Concepisci l’amicizia come un magazzino personale, nel quale trasferire e stivare ogni
beneficio proveniente da chi qualifichi “amico” o “amica” perché ti dà più di quanto riceve.
D - Sei stata danneggiata e ti danneggia l’universo concentrazionario nel quale trascorri
approvata la tua esistenza quotidiana, senza interlocutori attrezzati per la bisogna dialettica.
E - Sei ficofora e nient’altro che ficofora, quando ti proponi alle attenzioni degli uomini abbigliata da aderenze totali o parziali che scolpiscono o evidenziano le tue rotondità naturali e artificiali.
F - Non interrelazionarti facendo uso di moine e civetterie standardizzate che ti favoriscono soltanto finchè risultano promesse di coiti possibili, poiché ti mancherà il beneficio consequenziale ogni volta che negherai il coito.
G - Sei l’equivalente di un’auto d’epoca destinata a essere collezionata per essere
esibita in raduni rievocativi con altre ficofore d’epoca antaizzata e sfilare prudentemente a velocità controllata.
H - Sapendo che sei un mulino a vento, ti disarticolerò e ti depotenzierò perché altri non ti suppongano guerriero minaccioso e pericoloso.
I – Durante l’azione di depotenziamento e ridimensionamento di ciò che ho potenziato e sovradimensionato, sperimenterò il degrado progressivo e ogni intollerabilità per vanificare ogni rammarico successivo.
J - Non potremo cancellare la felicità goduta e perduta, non riusciremo a dimenticarla, poichè diventerà un modello inconscio che ci motiverà nella ricerca di altra felicità: perché all’esser felici non si rinuncia.
K - Entrambi sperimenteremo la perdita, là dove c’è stato il possesso, e la negatività, là dove c’è stata la positività.
L - Il tempo ci farà sopravvivere alla sofferenza per la perdita, così come ci ha fatto vivere il possesso usurandolo progressivamente e inesorabilmente.
M - Deambulando sconosciuti e inosservati, là dove abbiamo goduto notorietà laudata e omaggiata, l’irriconoscenza manifestata per ciò che abbiamo ricevuto e l’inadempienza costituita da ciò che non abbiamo dato, generano obsolescenza in chi ci ha dato, handicappando ogni nostra azione intrapresa per fertilizzare rapporti d’antan divenuti sterili.
N – Dovremmo scrivere in tanti e in luoghi diversi della ininfluenza di ogni esercizio scrittòrio compiuto da cronisti collaboratori di giornali e periodici locali nel ruolo di critici d’arte, mentori del protagonismo localizzato usufruito in loco occasionalmente da nativi interagenti come famigli o conoscenti indulgenti.
O – Progetto le mie perfomances di promoter artistico, le realizzo e le vivo pensando in ogni occasione al “profitto” personale che saprebbe trarre, dall’uso del mio capitale di conoscenza specifica e conoscenze fertili, una creativa ambiziosa in età oramai antaizzata, nel ruolo di star protagonista “bene ficata”, opportunamente interrelazionata agli “invitati” più illustri, adeguatamente festeggiata da tutti i “presenti” e astutamente massmediatizzata prima, durante e dopo.
P - L’ho già trascorso, e da gran tempo, il giorno in cui ho considerato opportuno non continuare a rapportarmi a una donna unica, presunta portatrice sana di eccellenza prevalente totale e totalizzante. A cominciare da quel giorno mi sono rapportato giocoforza a donne diverse, portatrici sane di eccellenze diversamente prevalenti e parziali, fra le quali ho scelto gli “oggetti di desiderio” ai quali manifestare la mia intellettualità, la mia artisticità, i miei sentimenti, le mie emozioni, il mio erotismo. In modo che ogni mio vagheggiamento di rapporto unico totale irreale potesse avere il suo terminal (o fine corsa), e potessi cominciare a intraprendere iniziative varie, con astuzie sperimentate, per favorirmi la realizzazione di una totalità reale, stabilendo rapporti di coppia con più donne portatrici sane di eccellenze prevalenti parziali e diverse, privilegiando ognuna con attenzioni specifiche mirate.
Q – “Un coup de dés rouge e noire”, un lancio di dadi iconovulvati, grandemente dimensionati, uno rosso e l’altro nero, l’ho eseguito in Campo San Maurizio a Venezia, durante i giorni del Carnevale 2007, mallevatrice la Compagnia De Calza “I Antichi” e col beneplacito dei tutori del suolo pubblico. Successivamente ho lanciato gli stessi dadi sull’isola Torcello e nel verde di Villa Mocale, ex residenza medicea tra Firenze e Siena. Premeditando altri lanci in altre location. Tali performances espositive (con esplicito e inequivocabile omaggio a Mallarmé e Stendhal), si sono rivelate dotate di una carica simbolica pesante che è esplosa agendo ogni volta in un’area metaforica sempre più vasta, perché ha significato a chiunque che, lanciando dadi così iconovulvati, ogni lancio abolisce l’azzardo casuale e consente di sommare l’unico Numero che non può essere Altro, poiché è simulacro di se stesso anche diversamente posizionato, portato, esibito, estetizzato, monetizzato.
R – Leggendo i miei Carmina Vulvae in luogo pubblico, osservo attentamente in ogni occasione tutte le donne presenti. Le osservo singolarmente man mano che arrivano. Una soltanto si fa considerare ogni volta portatrice sana e inconsapevole di una carica erotica straordinaria che m’impegno, poi, a far esplodere, usando come micce i miei versi erotici. A questa donna dichiaro dedicata la lettura iniziando a leggere. Ogni volta che dico “la tua vulva”, perciò, guardo intenzionalmente la prescelta, dichiarata mia referente privilegiata e desiderata.
S – Alla musicista che è stata mia partner durante una lettura dei miei Carmina Vulvae ho chiesto in privato di toccare le corde della sua arpa con le dita, supponendosi simulacro della vulvofora mia referente privilegiata. Il pubblico presente ha tanto applaudito che lei ha concesso un bis.
T – Ognuno di noi è il totale che si ottiene sommando: le gesta compiute + le opinioni espresse e divulgate + le opere realizzate + più le emozioni suscitate con gl’innamoramenti goduti e fatti godere.
U – Fare brutta figura con me, significa destinare tale figura ad assumere connotati “brutti” al di là di ogni supposizione iniziale, poichè mi stimola a scrivere e pubblicare testi destinati a far toccare il fondo più profondo alla o al protagonista della brutta figura e ai suoi sodali.
V – Sono numerose le persone inadempienti e irriconoscenti che si sono danneggiate spendendo sconsideratamente il capitale personale di conoscenza e conoscenze, acquisito col soccorso sottovalutato e misconosciuto della mia operosità e intellettualità.
W – Chi è sleale con me danneggia se stesso irreparabilmente, poiché ogni slealtà nei miei confronti è destinata a rivelarsi portatrice di futuro sgradevole nella esistenza della persona sleale. Inducendomi a dare visibilità e notorietà massmediatica a ogni trappola sua approntata con artificio ingannatore: per vanificare ogni altra slealtà sua sul nascere.
X – MESSAGGIO MIRATO. Ovunque e in compagnia di chiunque tu sia, ti abbraccio e godo virtualmente ogni giorno fantasticando carezze erotiche reciproche e variegate. Considera carezza questo messaggio e ti accarezzerò con numerosi altri messaggi.
Y - Ti protegga da ogni negatività il mio desiderio di carezze, associato ai miei pensieri amorosi. Sia anche tuo il pensiero costante e quotidiano relativo a cosa fare insieme perchè io abbia più costanza desiderosa. Poiché è un pensiero fisso che mi disagia, avere più costanza desiderando il rapporto amoroso. Sia tu a decidere come e cosa fare, perchè abbia più costanza desiderante in sintonia col mio immaginario
Z – S.O.S. FINALE. Non mi derivi da altra donna ciò che desidero mi derivi esclusivamente da te. Sia pensiero costante per entrambi il progetto di realizzare un rapporto di coppia simbiotica e in sintonia per la condivisione del nostro tempo esistenziale superstite